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ll video di Berlusconi e l’asse Ppe-Ecr. Gasparri sulla convention di Forza Italia

Il radicamento in Europa, il ruolo nel Ppe e la prospettiva delle elezioni del prossimo anno. Le sfide interne e quelle a Bruxelles. Il sentore azzurro sui due giorni di Forza Italia: “Il nostro partito si è sempre distinta per avere portato avanti strategie e politiche di buongoverno. Europee? Un asse tra Ppe ed Ecr rappresenterebbe senza dubbio un’offerta politica interessante. Ora attendiamo i passi avanti anche di altri partner”

L’attesa è per lui: Silvio Berlusconi. Oggi il leader di Forza Italia dovrebbe chiudere la kermesse meneghina del partito attraverso un video-messaggio. Da ieri, comunque, la partecipazione all’evento agli East end studios ha registrato una partecipazione “oltre le aspettative”. Il “regista” è il vicepremier e titolare della Farnesina, Antonio Tajani, che tuttavia può contare su una folta partecipazione di tutto lo stato maggiore azzurro. Dal panel con le categorie – Confartigianato e Confcommercio – assieme al ministro Paolo Zangrillo, alla tavola rotonda legata al “sapere”, cui ha partecipato la ministra all’Università, Anna Maria Bernini. Forse, però, i passaggi politicamente più rilevanti sono quelli che proiettano al 2024. Gli interventi della presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola e il presidente del Partito Popolare Europeo, Manfred Weber. “Due contributi che mostrano la forte sintonia e il grande radicamento di Forza Italia anche in Europa”. La pensa così il senatore azzurro, Maurizio Gasparri che a Formiche.net traccia un primo bilancio.

Senatore Gasparri, partiamo dall’intervento del presidente Weber. “Forza Italia è la garanzia che i metodi e i valori del Ppe siano al centro dell’azione di governo”. Cosa significa per voi?

Senz’altro le parole del presidente Weber rappresentano la conferma di quanto il nostro ruolo, sia a livello nazionale ma soprattutto internazionale, sia fondamentale. Il Ppe è la casa dei moderati, dei liberali, di coloro che credono nell’europeismo. E sarà il perno della prossima compagine degli assetti europei.

Dunque lei caldeggia un asse con i conservatori dell’Ecr?

Penso che come prospettiva sarebbe auspicabile che tutte le forze di centrodestra, a livello europeo, unissero le loro forze. Un asse tra Ppe ed Ecr rappresenterebbe senza dubbio un’offerta politica interessante. Ora attendiamo i passi avanti anche di altri partner.

La discussione nella Lega è in atto. 

Sì, noi siamo inclusivi e le nostre porte sono aperte. Ma sono loro che devono fare il primo passo.

Torniamo all’evento. Cosa trarre da questa due-giorni?

La rappresentazione di un partito solido, che esprime una classe dirigente a tutti i livelli – dagli amministratori locali fino ai ministri – di altissimo profilo. Forza Italia si è sempre distinta per avere portato avanti strategie e politiche di buongoverno. Continuiamo a portarle avanti, nella logica del confronto. Durante il convengo, poi, non sono mancati momenti toccanti, come gli interventi di Rita Dalla Chiesa e di Caterina Chinnici. Insomma riteniamo che il nostro ruolo sia nevralgico al governo e nel centrodestra in generale.

A proposito di confronto, il premier Giorgia Meloni ha aperto un confronto con le opposizioni sulle riforme. 

Ha fatto molto bene. D’altra parte le riforme non sono un “affare” solo della maggioranza. I percorsi che impatteranno sugli assetti del Paese è giusto che vengano condivisi e allargati anche alle forze di opposizione. Specie una riforma di ampia portata come quella del presidenzialismo.

Lei ha sottolineato a più riprese il lavoro di Forza Italia in Europa. Ora, uno dei dossier più “caldi” è quello legato al Pnrr. Che sviluppi prevede?

Il governo si è messo in maniera corretta e sono certo che in Europa si troverà la quadra. Non penso che l’Ue, di fonte a progetti epocali, si metta a contare e settimane con la clessidra. Riusciremo a vincere anche questa sfida.

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