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Realtà vs utopia, Meloni a Varsavia sulla differenza tra conservatori e sinistra

Le giornate di studio di Ecr, alla presenza del premier, come occasione per ribadire la strategia di Fratelli d’Italia e dei partner europei per le prossime elezioni europee. Tramite il rafforzamento di un fronte conservatore, guidato dall’Italia, che si sta ritagliando il ruolo di pivot

Sbagliato circoscrivere al solo tema migratorio la trasferta a Varsavia del presidente del Consiglio, impegnata sia in occasione delle giornate di studio promosse da Ecr, sia per un incontro a due con il presidente del Consiglio della Polonia, Mateusz Morawiecki. Si è parlato di rincorsa verso le prossime elezioni europee, rafforzamento di un fronte conservatore, guidato dall’Italia, che si sta ritagliando il ruolo di pivot in vista del 2024 e il dossier immigrazione. Comune denominatore, secondo Giorgia Meloni, è l’approccio politico che si intende dare a tutte le questioni: ovvero la differenza tra il campo delle utopie e quello della realtà.

Conservatori nel mondo reale

Sceglie questa metafora il premier (“sinistra è campo utopia, il reale è dei Conservatori”) per sottolineare come c’è chi intende affrontare le questioni con pragmatismo e soluzioni concrete e chi, invece, preferisce raccontare il mondo che si vuole piuttosto che quello reale. “Si è molto discusso nell’ultimo Consiglio europeo del Patto di migrazione. La nostra posizione e strategia, mia, di Morawiecki e degli altri conservatori rimane compatta e granitica. Quelli che pensano che ci possiamo dividere si stanno illudendo: noi lavoriamo insieme per gli stessi obiettivi, e io rispetto e ammiro la forza con cui Mateusz difende i suoi interessi nazionali”, ha spiegato.

L’obiettivo è rispondere nel merito, con proposte e indirizzi, alla generica politica che fino ad oggi è stata data al tema, ovvero che l’accoglienza spetta al Paese di primo approdo: la questione dei trattati è il punto nevralgico della questione, su cui il premier si è espressa in passato più volte. Da Varsavia, dunque, giunge un richiamo preciso alle parti in causa, quando dice che “noi siamo sempre state persone libere ed è esattamente questa la ragione per quale faremo quello che va fatto, e cioè restituire un’anima e una identità a questo nostro continente”.

Referendum

Il gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei ha scelto di puntare sul futuro dell’Ue in queste giornate di approfondimenti, certo che occorre proseguire sulla strada delle analisi e della progettazione di soluzioni. Come quella indicata da Morawiecki, che ha proposto un referendum sull’immigrazione, probabilmente nello stesso giorno delle prossime elezioni in autunno. La traccia indicata da Giorgia Meloni resta quella di lavorare per fermare l’immigrazione illegale prima che arrivi in Europa: “Quello su cui tutti insieme dobbiamo e possiamo lavorare e mette insieme gli interessi di tutti gli stati membri è fermare la migrazione illegale prima che arrivi da noi”.

Secondo Morawiecki il Patto migratorio non è né nell’interesse italiano né della Polonia. “Non diamo l’assenso ad alcun accordo che porterà all’obbligo di accoglienza dei migranti illegali o a sanzioni per chi non accetta la regola del ricollocamento”.

Quale Ue?

Ma non ci sono solo i flussi a preoccupare i vertici europei di oggi (e quelli di domani), bensì altre urgenze che meritano di essere affrontare con un piglio di ampio respiro. Tra queste spicca la nuova governance economica su cui Meloni spiega che ognuno ha i propri interessi “ma possiamo lavorare per superare la classica dicotomia tra falchi e colombe, tra virtuosi e non virtuosi. Il punto è capire la differenza tra spesa buona e cattiva, l’importanza degli investimenti strategici”.

Il tutto tenendo ben presente che all’orizzonte si apre una tornata elettorale europea caratterizzata dal potenziale exploit dei conservatori guidati da Fratelli d’Italia, passaggio che se da un lato ha imposto agli altri alleati di centrodestra europeo, Ppe su tutti, una ricalibratura generale delle proprie strategie, dall’altro sta portando anche i socialisti a provare a limitare i danni per via di sondaggi al momento negativi.

Di “pietra miliare” ha parlato Morawiecki a proposito della vittoria elettorale di FdI, anticamera ad “un’ondata conservatrice che si rafforzerà alle prossime elezioni”, secondo cui l’alleanza italo-polacca si replicherà altrove: “Presto altri Paesi saranno guidati dalla tradizione, dal buon senso, e da forze politiche che hanno dimostrato di poter guidare i Paesi nel rispetto di tutti i ceti sociali, credendo nell’imprenditorialità, nell’innovazione”.


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