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Una legge sullo spazio entro fine 2024. La riunione dell’intergruppo Space economy

Il Parlamento si concentri sullo spazio per dotare l’Italia di una legge ad hoc, solo così sarà possibile per il nostro Paese diventare protagonista della colonizzazione delle orbite. Ecco le future sfide spaziali secondo il ministro Urso intervenuto in occasione dell’incontro dell’Intergruppo parlamentare space economy

Il nostro Paese è pronto a essere sempre più protagonista dell’orbita. Questo è il messaggio che emerge dall’incontro “Space Economy – una sfida per l’Italia”, organizzato dall’Intergruppo parlamentare space economy. Un’opportunità preziosa per fare il punto sulle sfide nello spazio e del nuovo protagonismo ricercato dall’Italia e dal suo comparto industriale di settore, dal momento che “lo spazio, che una volta poteva apparire settore di nicchia, è diventato importantissimo”, come ha sottolineato il ministro delle Imprese e del made in Italy (Mimit) con delega al coordinamento della politica spaziale e aerospaziale, Adolfo Urso. È stato proprio il ministro a chiarire quale sarà l’obiettivo: “diventare protagonisti della colonizzazione dello spazio”.

L’incontro

All’incontro hanno partecipato anche il presidente del neo-Intergruppo parlamentare space economy, Andrea Mascaretti, l’astronauta Roberto Vittori, la direttrice dello Space economy evolution lab presso Sda Bocconi e già direttore dell’ufficio dell’Onu per gli affari dello spazio extra-atmosferico, Simonetta di Pippo, e responsabile aerospazio Aiad, Maurizio Madiai, il vice presidente di Aipas, Pierluigi Pirrelli, vice presidente Asas, Leonardo Gagliardi e in videocollegamento da Houston, Walter Villadei, ufficiale dell’Aeronautica militare e astronauta. Hanno partecipato inoltre deputati e senatori membri dell’Intergruppo parlamentare space economy.

Le ricadute

“È estremamente importante che il Parlamento focalizzi l’attenzione su questo comparto così significativo per il nostro Paese sia per lo sviluppo tecnologico sia per le ricadute nel settore industriale”, ha spiegato Urso. Per questo, ha proseguito il ministro, “noi dobbiamo intervenire a livello normativo”. Come aveva rivelato già in passato il segretario del Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e alla ricerca aerospaziale (Comint), lo spazio è infatti un elemento fondamentale dello sviluppo economico dell’intero sistema-Paese e ha dunque ricadute su diversi settori, quali la Difesa, non soltanto prettamente spaziali. Oltretutto l’Italia può vantare un tessuto industriale nello spazio fatto sia di grandi imprese sia di Pmi e start-up che contribuiscono in maniera decisiva al comparto. Sono infatti circa 200 le aziende spaziali, che occupano una stima di settemila addetti per un fatturato equivalente a circa due miliardi.

Legge sullo spazio

Per essere però alle frontiere della “colonizzazione” spaziale, non si può prescindere da un quadro normativo ad hoc che l’Italia spaziale, già chiacchierato e discusso da diverso tempo. “Pensiamo di presentare la normativa sullo spazio già nella prossima legge finanziaria come collegato alla manovra così come fatto l’anno scorso con i collegati sul made in Italy e sulla riforma degli incentivi”, ha anticipato Urso. Ma come farlo? “Pensiamo di inserire come collegato proprio la legge sullo spazio così che venga presentato dal Consiglio dei ministri nelle successive settimane al parlamento per avere un quadro complessivo già nel corso del 2024”, ha risposto il ministro.

Occhi puntati sul 2024

Presentare entro il 2024 una legge per lo spazio era infatti l’obiettivo dichiarato già a fine febbraio da Urso, nel corso della presentazione della mostra “Looking Beyond. Guardare oltre” a Milano, il primo evento del percorso che porterà alla 75sima edizione dell’International astronautical congress (Iac) del 2024, la più importante manifestazione mondiale nel settore dello spazio, che sarà ospitata proprio nel capoluogo lombardo dall’11 al 18 ottobre 2024. Come dichiarato allora, per il ministro, la nuova legge dovrà essere “all’avanguardia e in sintonia con quella internazionale ed europea, per valorizzare un settore strategico del made in Italy”, registrando come lo Iac meneghino rappresenterà “una importante vetrina del sistema Paese”.



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