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​Il mattone non fa prigionieri. La miliardaria cinese colpita dalla crisi

Fino a pochi mesi fa era la donna più ricca della Cina e di tutta l’Asia. Ma oggi il colosso immobiliare di cui è azionista, Country Garden, non solo naviga in cattive acque ma è persino insolvente verso il mercato, vittima del collasso di un settore che vale un terzo del Pil cinese. Per questo il suo patrimonio personale è evaporato. O quasi

E pensare che fino a pochi mesi fa Yang Huiyan, a 41 anni, era la donna più ricca di tutta l’Asia. Con i suoi quasi 29 miliardi di dollari e qualche spicciolo dominava tutte le classifiche. Ma forse, non aveva fatto i conti con il mattone, l’indiscusso simbolo di tutti i guai del Dragone da 2 anni a questa parte. Oggi ne sono rimasti meno della metà sui suoi conti. E il conto del disastro è presto fatto.

La verità è che Yang Huiyan, presidente del gigante immobiliare Country Garden, ha perso più ricchezza di qualsiasi miliardario al mondo negli ultimi due anni, proprio a causa della crisi senza fine delle sue aziende, di cui è socio di controllo. Secondo l’indice Bloomberg Billionaires, il suo patrimonio netto è crollato dell’84% da giugno 2021, ovvero da 28,6 miliardi di dollari a 5,5 miliardi. Si tratta del più grande crollo tra le persone più ricche del mondo.

Era il principio del 2018 quando Huiyan, che all’epoca aveva 36 anni, era arrivata a guadagnare sei miliardi in sette giorni. Come? Semplice: vendendo azioni del suo gruppo. In quei giorni il suo patrimonio era vertiginosamente salito a 30,2 milioni di dollari (all’11 gennaio) grazie al valore delle sue azioni, volate del 24%, dopo essersi più che quadruplicate nel 2017. Per questo la magnate aveva scalato le classifiche dei più ricchi in pochissimi giorni: il 5 gennaio era salita al quinto gradino del podio, prima di avanzare di un posto, arrivando al quarto, e guadagnarsi il titolo di miliardaria più giovane della Cina. Già prima dell’exploit degli ultimi giorni del gennaio 2018 era considerata la quinta miliardaria al mondo.

Huiyan, nata a Shunde, Guangdong, nel 1981, era destinata a diventarne l’erede, ma fino a che il padre non le ha trasferito la quota di maggioranza delle azioni, catapultandola nel mondo degli affari, la sua vita pareva aver preso un’altra piega. Aveva deciso di studiare scienze e di farlo negli Stati Uniti. Dopo essersi laureata all’università dell’Ohio nel 2003 però è stata richiamata in Cina per farsi le ossa in azienda e onorare un impegno che a molti sembra una immensa fortuna ma che può essere anche un pesante fardello: ereditare.

Nel 2007 il padre le ha ceduto il 70% delle azioni, conservando per sé il ruolo di presidente. Poi però è arrivata la crisi del mattone, le prime insolvenze di colossi come Evergrande, l’esplosione del debito periferico. E così, nel 2020, le cose iniziavano a scricchiolare. Su di lei si sono addensate le prime ombre quando sono venuti alla luce i cosiddetti Cypriot Papers che hanno svelato opachi legami di Huiyan con Cipro. La cittadinanza cipriota, concessale per vie poco chiare, non è di fatto neanche riconosciuta dalla Cina.

È andata ancora peggio nel 2022 perché all’inizio di quest’anno Huiyan ha visto il portafogli farsi molto più sottile. I suoi conti in banca ancora strabordano, certo, ma perdere ben oltre metà del proprio patrimonio è stato un duro colpo. L’ultimo colpo, proprio pochi giorni fa: Country Garden ha mancato il pagamento degli interessi su due obbligazioni denominate in dollari americani preoccupando gli investitori. Di conseguenza, le azioni del gigante delle costruzioni sono crollate del 16% a Hong Kong. In un solo giorno.

 

(Foto Cnn)

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