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Energia e geopolitica, perché anche Roma guarda Alexandroupolis

Il porto ellenico è diventato un punto di accesso vitale all’Europa, ovvero fattore critico nel facilitare le rotte commerciali verso gli Stati baltici e l’Europa. Il ruolo degli Usa e dell’Ue, lo sbarco delle truppe Nato, il rigassificatore e la privatizzazione in corso anche su Kavala

Un pezzo d’Italia, ovvero Snam, ha da tempo intrecciato le sue strategie con il porto greco di Alexandroupolis, sia per la concomitante densità del dossier energetico sia perché foriero del famoso “piano B” per la diversificazione dell’approvvigionamento energetico europeo post guerra in Ucraina. Ma c’è di più perché lo scalo greco, interessato con il porto di Kavala ad un processo di privatizzazione quantomai strategico in ottica geopolitica, è porta d’ingresso della via Carpatia utile alla Nato e anello di congiunzione ideale per la cintura esterna dell’Ue. La visita di Giorgia Meloni di oggi in Grecia è occasione favorevole anche per ricordare l’importanza del porto “vicino” al gasdotto Tap, oltre che per rafforzare la già intensa presenza industriale italiana. 

Porti e geopolitica

La mossa da cerchiare in rosso sul quadrante geopolitico mediterraneo è l’acquisizione del porto greco del Pireo da parte di Cosco Cina: da quel momento è iniziato un gioco ad incastri che ha portato la Grecia a cedere asset strategici e i super player esterni a farsi avanti. Il porto di Alexndroupolis vanta una posizione assolutamente strategica: attualmente è utilizzato dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna, dall’Italia e dalla Spagna per scopi militari e rappresenta una via alternativa per la consegna di attrezzature militari all’ala orientale della Nato. La gara di appalto per la privatizzazione vede in campo Quintana Infrastructure and Development (Stati Uniti), Black Financial Group (Stati Uniti), Euroports (Belgio), Efa Group (Singapore) e GEK Terna (Grecia).

Salonicco

Dopo l’avanzata di Pechino al Pireo è stata la volta di un consorzio franco-russo-tedesco a scalare il porto di Salonicco: dal 2017 la maggioranza delle azioni della società che gestisce il porto greco è stata ceduta per 1,1 miliardi di euro a Deutsche Invest, Cma Cgm (Terminal Link) e Belterra Investments con sede a Cipro.

Nello specifico la Thpa Thessaloniki Port Authority S.A è controllata in maggioranza da una società con sede a Cipro, South Europe Gateway Thessaloniki Limited (Segt). La società statale China Merchants Port Holdings (Cmph) detiene una partecipazione indiretta del 33% in Segt attraverso un’altra holding con sede a Cipro, la Terminal Link SA, un consorzio di proprietà della CMPH e della francese Cma Cgm (51%). Un altro 20% di Segt è di proprietà di Belterra Investments società controllata appunto dall’imprenditore Ivan Savvidis, che rappresenta gli interessi della Russia e che è la testa di ponte in un’area ultra sensibile, dal momento che transitano i gasdotti Tap e Tanap.

Chi è Savvidis

Oligarca ellino-russo già deputato alla Duma, è un imprenditore russo-georgiano. Ha iniziato il suo business con la Donskoy Tabak, la più grande azienda di tabacco russa in cui ha fatto l’operaio, prima di cederla a Japan Tobacco. Nel 2012 è diventato il proprietario della squadra di calcio greca Paok Salonicco, entrando anche nella lista di Forbes delle persone più ricche del mondo. L’anno successivo ha acquistato l’82% della società greca di tabacco Sekap, per poi entrare nel mondo dei media: ha il 19% di Mega Channel, ha acquistato il canale E dall’oligarca Philipos Vryonis e nel 2017 la sua società Dimera Media ha acquisito la Pegasus Publications, che comprende i quotidiani Ethnos Imerisia.

È inoltre il Presidente della Federazione delle comunità greche della Russia ed è membro del partito politico Russia Unita. Vanta un’amicizia personale con Vladimir Putin. Nel marzo 2018 è stato immortalato in campo al termine di una partita del suo Paok con una pistola nella fondina. In occasione del matrimonio di suo figlio con Yana Khudyakova tra i 600 ospiti c’erano star televisive russe e ceo di primarie aziende caucasiche.

L’acquisizione non è solo un mero affare commerciale, perché i cinesi presenti nel consorzio stanno cercando di colpire l’Alleanza greco-americana nel nord della Grecia e, in questa direzione, anche l’Autorità portuale di Salonicco ha espresso interesse per il porto di Alexandroupolis, però già in orbita Usa.

Scenari

Il porto di Alexandroupolis è diventato un punto di accesso vitale all’Europa, ovvero fattore critico nel facilitare le rotte commerciali verso gli Stati baltici e l’Europa. Il ruolo degli Usa e dell’Ue, lo sbarco delle truppe Nato, il rigassificatore e la privatizzazione in corso anche su Kavala si intrecciano alla via Carpatia, ovvero il corridoio sud-nord che dal porto giungerà fino a Klaipeda, in Lituania. Strategico per Usa e Ue. La nuova rotta internazionale avrà il pregio di collegare la parte meridionale dell’Unione Europea lungo il suo confine orientale, una sorta di cerniera parallela ai confini Ue che attraversa i paesi della Nato e termina direttamente negli Stati baltici.

@FDepalo



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