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Servizi consolari a Cipro Nord. La provocazione della Russia

La mossa di Mosca, di cui è difficile immaginare che Ankara non sapesse nulla, si pone come cavallo di Troia in un’area già densa di tensioni. L’isola membro dell’Ue è per metà occupata da militari turchi dopo i fatti del 1974 e oggetto di interessi per via dei giacimenti copiosi di gas presenti

Si potrebbe aprire un altro fronte molto caldo nelle acque di Cipro, stato membro dell’Ue ma diviso in due dopo l’invasione turca del 1974 in risposta a un tentato golpe greco. Da quel momento la parte settentrionale, la Katekomena, è occupata dai turchi e autoproclamatasi Repubblica di Cipro Nord, non riconosciuta dalla comunità internazionale. L’intenzione di Mosca di offrire servizi consolari può essere letta come un tentativo di destabilizzazione in chiave anti occidentale, in un’area diventata altamente strategica per via della presenza di copiosi giacimenti di gas.

Mossa russa

“Inizieremo a fornire servizi consolari nella parte settentrionale della città di Nicosia in un futuro molto prossimo. Il lavoro sarà fatto su base regolare”. Lo ha dichiarato l’ambasciata russa a Cipro nord, in riferimento all’adempimento da parte delle autorità russe degli obblighi nei confronti dei loro cittadini che vivono nella parte settentrionale di Cipro, ma omettendo di definire quei territori come ‘occupati’. Secondo alcune stime, più di 50mila russi vivono oggi nella parte settentrionale di Cipro, che è una autoproclamata repubblica non riconosciuta dalla comunità internazionale, perché figlia dell’invasione da parte dei militari turchi.

La mossa di Mosca, di cui è difficile immaginare che Ankara non sapesse nulla, si pone come cavallo di Troia in un’area già densa di tensioni e oggetto di macro interessi per via dei giacimenti copiosi di gas presenti.

Doppia imposizione

Putin ha sospeso gli accordi sulla doppia imposizione, dopo la proposta avanzata nel marzo scorso dal ministero degli Esteri e dal ministero delle Finanze russi in una mossa rivolta a Paesi e regioni come l’Unione europea che hanno imposto sanzioni. Tra questi Paesi figura anche Cipro, che per molto tempo è stato un luogo favorevole agli affari russi con la presenza in loco di aziende e cittadini russi. Il decreto russo osserva che la misura per sospendere i trattati contro la doppia imposizione era “basata sulla necessità di adottare misure urgenti in relazione alla commissione di azioni ostili da parte di un certo numero di stati stranieri contro la Federazione Russa, i suoi cittadini e le persone giuridiche”. Il trattato sulla doppia imposizione tra Russia e Cipro era in vigore dal 1998.

Grecia e Turchia

La questione si inserisce all’interno delle nuove relazioni che i governi di Grecia e Turchia provano a costruire dopo le ultime elezioni, che hanno confermato al potere i due leaders uscenti, Kyriakos Mitsotakis e Recep Tayyip Erdogan: il riavvicinamento tra i due governi non includerà Cipro. Secondo il ministro degli Esteri turco Hakan i legami più stretti con la Grecia hanno rappresentato una “grande opportunità” per risolvere le controversie sui mari e le divergenze politiche, aggiungendo che questa fase non includerà Cipro, dove la Turchia mantiene 35.000 soldati nella parte occupata. Erdogan e il leader turco-cipriota Ersin Tatar propongono ancora una volta una soluzione a due Stati che non è stata accettata né da Cipro Stato membro Ue, né da altri. Fidan ha parlato di “un’agenda positiva” come nuova base di dialogo, ma senza spiegare nel merito come procedere con Atene, Nicosia e Mosca.

Apolidi

Intanto emerge una pronuncia giudiziaria sull’atavica questione dei turco-ciprioti che sono sposati con coloni, o figli di coloni: avevano sollevato la mancata concessione della cittadinanza cipriota alla Corte Suprema, ma le loro domande sono state respinte. La questione del riconoscimento dei cittadini turchi sposati con turchi e residenti nei territori occupati dalla Repubblica di Cipro è stata più volte sollevata da chi chiedeva un mandato al Dipartimento dell’Anagrafe e dell’Immigrazione e/o al ministro dell’Interno e/o al Consiglio dei ministri, per disporre l’istituzione di una procedura specifica per il riconoscimento dei minori apolidi ai sensi della Convenzione sull’apolidia del 1954 e del 1961.

Ma alcuni dei 16 ricorrenti sono nati prima e altri dopo l’invasione turca di Cipro nel 1974, sostenendo di essere figli o discendenti di cittadini ciprioti da un lato e di cittadini turchi cittadini dall’altra parte. Su questa base, hanno presentato all’Autorità competente la registrazione come cittadini della Repubblica di Cipro. Secondo il tribunale i ricorrenti, tranne uno, hanno la cittadinanza turca, poiché uno o entrambi i genitori sono cittadini turchi. Pertanto, non sono apolidi, come affermano. Né è stato menzionato in che misura corrono il rischio di perdere la cittadinanza turca e di cadere sotto tale regime.


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