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Blinken a Kyiv. Sul piatto la controffensiva e gli aiuti militari

La visita a sorpresa del Segretario di Stato a Kyiv dimostra come la Casa Bianca continui a considerare rilevante la questione ucraina, anche nel dibattito interno

“Sono qui innanzitutto per dimostrare il nostro continuo e determinato sostegno all’Ucraina nell’affrontare questa aggressione”. Queste sono le parole pronunciate dal segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, appena arrivato a Kyiv, in una visita a sorpresa volta a dimostrare ancora una volta il sostegno statunitense al Paese che si sta difendendo dall’aggressione russa.

E gli intenti che l’amministrazione di Joe Biden intende trasmettere tramite il viaggio del suo esponente di spicco sono molteplici. Il primo riguarda l’andamento della controffensiva attualmente in corso. Dopo diverse settimane di stallo, sembra che le truppe di Kyiv stiano registrando piccoli ma importanti progressi al fronte. Oltre all’impatto sull’andamento generale delle operazioni belliche, queste evoluzioni sono state fondamentali nell’accrescere il morale della popolazione ucraina e dell’opinione pubblica internazionale, facendo perdere vigore alle critiche mosse nei confronti della gestione della guerra da parte del governo ucraino e dell’incondizionato sostegno occidentale (e soprattutto statunitense) nei confronti del Paese invaso. “Abbiamo visto buoni progressi nella controffensiva, il che è molto incoraggiante. Vogliamo assicurarci che l’Ucraina abbia ciò che le serve non solo per avere successo nella controffensiva, ma anche per il lungo termine, per assicurarsi di avere un forte deterrente… in modo che in futuro non si ripetano aggressioni come questa”, ha commentato al riguardo il Segretario di Stato.

E proprio dimostrare il committment di Washington nel lungo periodo è il secondo messaggio che la Casa Bianca vuole inviare tramite Blinken. Non solo a Kyiv, ma anche alle principali capitali europee, dove i timori di un possibile distacco statunitense continuano a crescere. E questa dimostrazione potrebbe arrivare anche tramite l’annuncio di un ulteriore pacchetto di aiuti all’Ucraina per un valore totale di circa un miliardo di dollari, una parte del quale sarà composto da materiale militare. Tra cui potrebbero esserci le controverse munizioni anti-carro all’uranio impoverito, nuovo oggetto del dibattito etico dopo l’approvazione dell’invio delle munizioni a grappolo avvenuto nello scorso luglio.

Il terzo intento, intrinsecamente legato al secondo, è quello di promuovere la causa di Kyiv a casa propria. A luglio, Biden aveva chiesto al Congresso lo stanziamento di ulteriori 24 miliardi di dollari, che si andrebbero ad aggiungere ai 100 miliardi di dollari già messi a disposizione sin dal febbraio 2022. La richiesta del presidente statunitense è arrivata in un clima di raffreddamento dell’opinione pubblica statunitense verso la causa ucraina, specialmente da parte dell’elettorato (e quindi dei rappresentanti) del Grand Old Party. Nello stesso mese di luglio, ben 70 esponenti del Partito Repubblicano (un terzo del totale dei rappresentanti dell’opposizione) si sono espressi a favore di una mozione che prevedeva la proibizione di aiuti di tipo “securitario” all’Ucraina. Con l’avvicinarsi delle presidenziali Usa2024, il tema continua a diventare sempre più caldo. E proprio per questo l’attuale presidente sembra essere intenzionato ad assicurare il maggior supporto possibile a Kyiv prima che le circostanze impediscano ulteriori mosse in questa direzione.

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