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Chip, Asml potrà esportare in Cina fino alla fine dell’anno

Il produttore olandese ha ottenuto le licenze dal governo per poter spedire ai chipmakers cinesi alcuni macchinari avanzati, ma soltanto fino alla fine del 2023. Si tratta, però, di quelli per produrre chip ben al di sopra le soglie imposte dalle restrizioni americane…

Il produttore di equipaggiamento per la fabbricazione di chip, Asml, società olandese e la principale azienda europea per capitalizzazione borsistica, è al centro della guerra tecnologica tra Usa e Cina. Secondo le restrizioni imposte dal Dipartimento del Commercio americano, l’azienda non può vendere senza una licenza per l’esportazione apparecchiature avanzate ai clienti cinesi. Si tratta della litografia ultravioletta estrema (Euv), essenziale per l’incisione sui wafer di silicio dei pattern dei circuiti per la fabbricazione di semiconduttori avanzati.

Tuttavia, più volte i top manager dell’azienda si sono pronunciati con scetticismo sui tentativi di disacoppiare l’integrazione tecnologica che vige nell’industria dei semiconduttori. Proprio per il livello di sofisticatezza e complessità della filiera, la cooperazione rimane essenziale per portare avanti l’innovazione. Una preoccupazione che, di recente, ha condiviso la Semiconductor Industry Association (Sia), lobby americana del settore, oltre a portare gli stessi Usa ad allentare le maglie della sicurezza nazionale per le proprie aziende che operano sui mercati asiatici.

Resta in vigore, ad ogni modo, un regime di controllo sull’esportazioni di prodotti contenenti tecnologia americana introdotto a giugno di quest’anno, in accordo tra Stati Uniti e Olanda (oltre al Giappone che vede alcune sue aziende operative in questo segmento industriale). Asml è l’unica azienda in grado di produrre questa tipologia di macchinari, ed è diventata nel tempo un fornitore essenziale per i più grandi chipmaker globali come Tsmc, Samsung e Intel che operano sulla frontiera nanometrica dei semiconduttori (sotto i 7 nanometri).

L’accordo trilaterale, infatti, è stato voluto per sottoporre ad un regime di controllo i principali player di questo segmento della complessa supply chain dei chip. Parliamo di Applied Materials (Amat), ASM, Asml, Kla, Lam Research e Tokyo Electron (TEL), che rappresentano oltre l’80% della fornitura totale di iapparecchiature a livello mondiale. Senza l’accesso ai loro strumenti più sofisticati, la Cina non è praticamente in grado di produrre nessuno dei chip all’avanguardia necessari per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale o del 5G.

Nel campo della litografia, ad esempio, l’unica azienda cinese, Shanghai Microelectronics Equipment (Smee), è in grado di produrre macchinari che stampano pattern fino a 90 nm e il cui utilizzo effettivo nella produzione di massa non è stato verificato. In confronto, Asml dovrebbe iniziare a spedire le sue macchine da 2 nm entro la fine del 2023. Parliamo di un gap molto significativo.

Tuttavia, l’azienda ha ottenuto nella giornata di ieri il via libera dal governo olandese, tramite la disposizione di licenze, per consegnare ai clienti cinesi alcuni macchinari avanzati fino alla fine del 2023. Si tratta dei suoi Nxt:2000i e modelli Duv (litografia ultravioletta profonda) che rappresentano il secondo prodotto, per valore di vendite, del business dell’azienda. Al contrario, i macchinari Euv (nel primo quadrimestre del 2023, sono stati spediti 12 dispositivi dal valore unitario di circa 100 milioni di dollari), come la Twinscan Nxe, non sono mai stati venduti alla Cina proprio per volontà statunitense: con il preciso obiettivo di bloccare l’avanzamento tecnologico (e militare) della Cina nel campo dei chip e delle applicazioni dual use.

I dispositivi Duv rimangono comunque indispensabili per la produzione di diverse tipologie di semiconduttori, meno avanzati ma comunque essenziali per una serie di segmenti industriali. Nel marzo 2023, incoraggiati dagli Stati Uniti, i governi giapponese e olandese hanno annunciato l’intenzione di estendere il regime delle licenze anche per questi dispositivi. Quando entreranno in vigore, queste misure amplieranno drasticamente la gamma di restrizioni alle vendite in Cina. Come si vede dalla Figura 1, le restrizioni hanno già impattato il business delle aziende che operano sul mercato cinese. Le apparecchiature per semiconduttori acquistate all’interno della Cina rappresentano solo il 15% del totale delle richieste delle fonderie cinesi, ha dichiarato un alto dirigente in occasione di una conferenza del settore tenutasi questo mese. Il restante 85% delle macchine proviene da Stati Uniti, Olanda e Giappone.

I dispositivi Duv sono di varia tipologia e si distinguono per la lunghezza d’onda su cui operano. Parliamo della litografia al fluoruro di krypton (KrF), al fluoruro di argon (ArF) e a immersione nel fluoruro di argon (ArFi). Nikon introdusse sul mercato il primo strumento Duv chiamato NSR-1505EX nel 1988 utilizzando la litografia KrF con una risoluzione da 500 nanometri. Oggi, invece, l’Nxt 2100i di Asml, lanciato nel 2022, ha un overlay di 1,5 nm e può modellare le caratteristiche minime richieste per fabbricare chip ai nodi più avanzati.

Figura 1 | Crescita e decrescita delle entrate delle aziende SME occidentali (blu) e cinesi (rosse) per il mercato cinese nel primo quadrimestre del 2023. Fonte: The China Project.

Attualmente, Asml ha riportato complessivamente un buon numero di vendite nella prima parte dell’anno, con circa 6,9 miliardi di euro e un margine lordo del 51.3% secondo i report dell’azienda. Tuttavia, gli ordini sono decresciuti notevolmente nella primo quadrimestre del 2023, fermi a circa 4.5 miliardi rispetto ai più di 30 miliardi assicurati nel 2022. Se le vendite sono più alte degli ordini, il mercato end-use dei semiconduttori segnala, dunque, un raffreddamento che è dovuto anche in parte al contesto macroeconomico sfavorevole e incerto che perdura dall’inizio dell’anno.

Resta il fatto che Asml scommette sul medio-lungo periodo, con uno scenario ben più promettente per il 2030 come presentato nel novembre del 2022. La crescita del mercato foundry a livello globale richiederà un aumento degli ordini di dispositivi Euv e Duv, il che richiederà ad aziende come Asml, e i competitor, ad investirvi massicciamente. Secondo le stime del suo management, Asml si aspetta di totalizzare tra i 30 e i 40 miliardi di euro di entrate già nel 2025. Per sostenere queste proiezioni, l’azienda dovrà investire massicciamente in R&D per i nuovi macchinari, ma anche su capacità per i macchinari Duv e Euv esistenti (circa 2.4 miliardi di euro in spese capex).

Come potranno impattare le restrizioni in questo contesto? Secondo l’azienda, quando entreranno in vigore, oltre alle esistenti licenze sui macchinari Euv, il regime prenderà di mira anche i Duv (ma non la vendita dei macchinari ArFi). Nel complesso, il mercato cinese ha generato il 24% delle entrate del gruppo nel primo quadrimestre del 2023, tuttavia Asml guarderà ad altri mercati in crescita per rimpiazzare un impatto comunque ritenuto non significativo nel medio-lungo termine.

Secondo quanto riportato dal South China Morning Post, da gennaio a luglio le importazioni cinesi di macchinari litografici sono cresciuti del 64.8% rispetto all’anno scorso, raggiungendo circa i 2.58 miliardi di dollari. Quasi tutti, ovviamente, venduti da Asml. Si tratta, chiaramente, di una corsa contro il tempo per stoccare i dispositivi prima che entrino in vigore le nuove restrizioni, in maniera da assicurare la produzione per i prossimi mesi. E’ possibile che le limitazioni alle esportazioni spingeranno ulteriormente Pechino ad investire sull’autosufficienza cinese di semiconduttori, ma sarà limitata ai chip utilizzati nelle automobili, nei server o negli elettrodomestici.

Intanto, l’azienda olandese ha ricevuto il via libera della Commissione sugli investimenti di Taiwan per un investimento di circa 10 miliardi di dollari per un impianto nel distretto di Linkou, nella città di Taipei. L’impianto sarà gestito da Asml Taiwan Ltd, una sussidiaria specializzata in equipaggiamento per la valutazione tecnica dei wafer di silicio oltre a fornire tecnologia di supporto e formazione avanzata. Si tratta di un investimento complementare con il mercato taiwanese, che vede Tsmc e altre fonderie dell’isola tra i suoi principali clienti nell’Asia-Pacifico.



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