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Transizione green-tech. Roma rinsalda l’asse con Parigi e Berlino

Il ministro Urso ha incontrato i colleghi Le Maire e Habeck per un trilaterale e per parlare con le industrie delle tre maggiori economie dell’Ue. Obiettivo: intensificare la collaborazione sui settori strategici come l’Intelligenza artificiale, così come già avviene per i materiali critici. Modalità: sburocratizzazione, sostegno a startup e Pmi, investimenti (comuni?) e fare sistema

Si rafforza il triangolo tra le tre economie più importanti dell’Unione europea. Nella giornata di lunedì il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha incontrato a Roma gli omologhi di Francia e Germania, Bruno Le Maire e Robert Habeck. L’incontro si poneva in continuità con quello di giugno a Berlino, il primo in questa nuova formula trilaterale, in cui i tre si erano impegnati a espandere la cooperazione industriale nel settore delle materie prime critiche. Nello stesso spirito, i ministri hanno affrontato il tema dell’intelligenza artificiale e del suo ruolo nella doppia transizione, verde e digitale, che sta disegnando il futuro dell’economia europea.

LA CORSA VERSO IL SUMMIT IN UK

“Abbiamo trasmesso un messaggio significativo all’Ue e ai nostri partner europei sulla strada che dobbiamo percorrere insieme per navigare al meglio nell’attuale svolta tecnologica e scientifica”, ha asserito Urso in un comunicato stampa rilasciato dopo l’incontro, promettendo di continuare la discussione sull’IA a livello di G7 durante la presidenza italiana nel 2024. La questione è incalzante: nelle stesse ore i Paesi del G7 pubblicavano un nuovo codice di condotta per le aziende e il presidente statunitense Joe Biden firmava un executive order per rafforzare il controllo del governo sul settore. Il tutto alla vigilia del primo Summit sulla sicurezza dell’IA, che inizierà il 1 novembre a Bletchley Park, nel Regno Unito.

L’ASSE PER L’INDUSTRIA

Agli sforzi trilaterali si aggiungono quelli a livello nazionale, ha continuato Urso, il cui governo ha promesso di diventare un leader nella governance dell’IA. “Siamo entrati in una nuova rivoluzione tecnologica e dobbiamo affrontarla con nuove idee, nuovi approcci e nuovi strumenti. Il formato di oggi, stabilito a Berlino per discutere di materie prime critiche, si è rivelato una formula vincente anche qui a Roma. La definizione delle politiche sull’IA è una priorità per noi e per l’Ue nel suo complesso. Dobbiamo lavorare insieme a livello europeo, fianco a fianco con l’industria”.

Proprio i rappresentanti delle industrie italiane, francesi e tedesche sono stati al centro dell’attenzione dei tre ministri dopo il loro trilaterale. Urso, Le Maire e Habeck hanno convenuto sull’enorme potere trasformativo dell’IA (che “avrà importanti ramificazioni per la nostra forza industriale, produttività e competitività) e sull’urgenza di porre la tecnologia, che hanno definito “strategica”, al centro della politica industriale europea, perché il vantaggio competitivo europeo “dipenderà dalla nostra capacità di sfruttare gli ultimi progressi dell’IA e dalla loro efficiente implementazione”.

COME COMPETERE SUL FRONTE IA

In quest’ottica, la nuova collaborazione tra i tre Paesi mira a “sostenere efficacemente sia la domanda che l’offerta nel contesto dell’attuale scenario geopolitico”. Tradotto: mettere le aziende europee nelle condizioni di competere in questo settore di punta riducendo le tasse, semplificando le procedure per i progetti multinazionali, sostenendo startup e Pmi e la formazione di un “forte ecosistema europeo di venture capital, per consentire alle imprese innovative di ricevere i finanziamenti necessari per accelerare la loro crescita”. Ma anche sviluppare una rete di conoscenza e innovazione paneuropea connettendo i vari hub di competenze nazionali, magari attraverso un nuovo consorzio dedicato all’IA in Europa.

Salutando con favore i progressi europei verso la finalizzazione dell’AI Act, i tre ministri hanno “ribadito il loro impegno a favore di un approccio favorevole all’innovazione e basato sul rischio” ed evidenziato che la nuovo legislazione europea sia concepita “senza burocrazia inutile”. Quella esistente va ridotta e serve “riformare drasticamente, semplificare e accelerare le procedure amministrative per autorizzare i progetti di investimento nell’Ue e creare un ambiente normativo semplice e prevedibile, in particolare per le Pmi”, hanno detto i tre secondo il comunicato.

MATERIE CRITICHE: ACQUISTI E FINANZIAMENTI COMUNI

Chiuso il capitolo digitale, Urso, Habeck e Le Maire hanno fatto il punto sui progressi del gruppo di lavoro trilaterale sulle materie prime critiche, avviato con la riunione dello scorso giugno. I tre hanno “preso atto con soddisfazione” del “proficuo e agile coordinamento” nel quadro dei negoziati in corso tra Ue e sedi internazionali, specie il Minerals Security Partnership. Dopodiché hanno parlato di esplorare opportunità di cooperazione su investimenti, stress test, scorte e acquisti congiunti quando entrerà in vigore il Regolamento europeo sulle materie prime critiche (il Critical Raw Materials Act, presentato a marzo dalla Commissione). Materia che non può prescindere da “strumenti di finanziamento da mobilitare per progetti di interesse comune”.


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