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Il gioco di sponda paga. Bruxelles stacca un altro assegno del Pnrr

La Commissione europea approva le modifiche propedeutiche per la nuova tranche di fondi e stacca un assegno da 16,5 miliardi, portando a 102 miliardi le risorse incassate da Roma e sancendo la bontà del gioco di squadra con Bruxelles. Ora la parola d’ordine è investire

L’Italia continua a marciare spedita sul Pnrr. Dopo aver portato a casa l’aggiornamento del Piano, operazione per nulla scontata, ora è arrivato anche un altro via libera, stavolta ufficiale: quello alla quarta rata, che per l’Italia vale 16,5 miliardi. Un nuovo assegno che porta a oltre 102 i miliardi incassati finora dall’Italia.Un successo che porta la firma, oltre che del premier Giorgia Meloni, anche del ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto.

“La valutazione positiva della Commissione”, è stato il primo commento di Meloni, “dimostra i grandi progressi fatti dall’Italia e, a pochi giorni dall’approvazione da parte della Commissione europea della revisione generale del Pnrr, conferma il grande impegno del governo al fine di attuare pienamente il Pnrr per rendere il Paese più moderno e più competitivo”. Gli obiettivi e i traguardi raggiunti nella quarta rata, ha sottolineato la premier, “riguardano importanti riforme nei settori dell’inclusione sociale e degli appalti pubblici, nonché misure necessarie per proseguire l’attuazione delle riforme in materia di giustizia e pubblica amministrazione”.

Non è finita. “I principali investimenti oggetto della richiesta di pagamento sono legati alla digitalizzazione, in particolare per quanto riguarda la transizione dei dati delle pubbliche amministrazioni locali verso il cloud, lo sviluppo dell’industria spaziale, l’idrogeno verde, i trasporti, la ricerca, l’istruzione e le politiche sociali”. Ma è stato lo stesso Fitto, in una conferenza stampa convocata subito dopo il disco verde arrivato da Bruxelles, con tanto di plauso di Ursula von der Leyen, a dare la cifra del sì al Pnrr formato Italia.

Il via libera della Commissione europea “ci consente complessivamente di incassare entro la fine dell’anno 35 miliardi di euro della terza e quarta rata. Oggi penso di poter affermare che il governo non solo ha svolto un lavoro molto efficace rispetto a questi obiettivi ma ha avuto la capacità di poter costruire con questa revisione un adeguamento del Piano dal punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista delle mutate esigenze dal punto di vista economico”.

E ancora, “stiamo giocando una partita decisiva per il futuro dell’Italia e dell’Europa”. Il ministro in conferenza ha voluto rimarcare “l’ottimo livello di collaborazione con la task force dell’Unione europea perché non sono stati mesi facili, ma abbiamo lavorato molto intensamente e positivamente e mi fa anche piacere sottolineare il fatto che sotto questa collaborazione si sta costruendo una delle più grandi sfide, che non riguarda il governo e basta, riguarda l’Italia e l’Europa”.

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