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Gli Stati Uniti svelano le tecnologie per la supremazia globale

La Casa Bianca ha pubblicato un report aggiornato che individua le tecnologie più significative per la sicurezza nazionale americana. Hanno contribuito le agenzie federali, dall’Energia alla Difesa passando per l’Nsa: al vertice, il Consiglio per la scienza e la tecnologia del presidente. Si tratta di 18 settori, tra cui IA, energia pulita, quantum computing e semiconduttori…

La Casa Bianca, tramite l’Ufficio Esecutivo, ha pubblicato un elenco aggiornato di tecnologie critiche ed emergenti (CET) che servirà a dettare le linee guida della prossima strategia sulla competitività tecnologica e la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e, potenzialmente, i futuri sforzi per stabilire le priorità tra le Cet e i loro sottoinsiemi.

Le Cet sono un sottoinsieme di tecnologie avanzate con un potenziale significativo sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Secondo l’ultimo Interim National Security Strategic Guidance del 2021, venivano definiti tre obiettivi legati al perseguimento della sicurezza nazionale: (i) proteggere la sicurezza del popolo americano, (ii) espandere la prosperità economica e le opportunità e (iii) realizzare e difendere i valori democratici. L’elenco identifica le tecnologie che possono favorire il perseguimento di questi obiettivi e rappresenta un aggiornamento rispetto alla Strategia nazionale per le tecnologie critiche ed emergenti pubblicata nell’ottobre 2020, seguita da un primo elenco di tecnologie prioritarie dal quale quest’ultimo si discosta di poco.

Le aree di particolare importanza per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti comprendono il quantum computing, i materiali avanzati, le tecnologie avanzate per i motori a turbina a gas, la manifattura 4.0, il monitoraggio in rete e il rilevamento, le tecnologie avanzate per l’energia nucleare, l’intelligenza artificiale, i sistemi autonomi e la robotica, le biotecnologie, le tecnologie di comunicazione e di rete (come il 5G e il 6G), l’energia diretta, le tecnologie finanziarie, le interfacce uomo-macchina, l’ipersonica, i sensori e il rilevamento in rete, le tecnologie dell’informazione quantistica, la generazione e l’immagazzinamento di energia rinnovabile, i semiconduttori e la microelettronica e infine le tecnologie spaziali.

L’elenco aggiornato delle tecnologie abilitanti amplia l’elenco originale, identificando i settori per ciascuna tecnologia abilitante e concentrandosi, ove possibile, sulle tecnologie di base piuttosto che sulle aree di applicazione tecnologica o sulle caratteristiche di prestazione. E’ interessante notare come l’elenco degli Stati Uniti sia, in parte, sovrapponibile a quello stilato – con una metodologia differente e un ambito di applicazione che guarda ad altri stakeholder, principalmente privati – dalla società di consulenza strategica McKinsey, che ha pubblicato il Technology Trends Outlook a luglio 2023, individuando 15 trend tecnologici per i quali sono stati mobilitati, a livello globale, più d $1 trilione di investimenti di private equity.

Matrice di interesse e tasso di innovazione sviluppata da McKinsey nell’ultimo report che visualizza le 15 tecnologie emergenti (alcune delle quali presenti nel report del National Science and Technology Council). Fonte: McKinsey Digital.

Tornando al report, nel primo screening l’elenco delle Cet non evidenzia la necessità di raggiungere importanti obiettivi trasversali, alla base della sicurezza e dell’efficacia delle Cet, come lo sviluppo e la diffusione responsabile di tecnologie sicure e resilienti dal punto di vista informatico. Inoltre, non vengono citate le capacità abilitanti e complementari, come l’accesso sicuro e interoperabile ai dati, adeguate infrastruttura di test e valutazione e una forza lavoro specializzata e tecnicamente pronta a raccogliere queste sfide. In questa direzione, il National Advisory Council on Innovation and Entrepreneurship (Nacie) ha pubblicato un report, supervisionato dalla Segretaria a Commercio Gina Raimondo, la scorsa settimana analizzando sfide e rischi dell’ecosistema imprenditoriale e high-tech americano, nel quale sono emersi tre aree critiche: il cambiamento dell’ambiente innovativo degli Usa, la necessità di supportare maggiormente le start-up con l’accesso al capitale e migliorare il pool di risorse umane con le necessarie e richieste skill avanzate per le aziende che operano nei settori di punta.

Si tratta, comunque, di un elenco informativo. La Casa Bianca avverte, infatti, che l’elenco non è inteso come un meccanismo formale di definizione delle priorità, specificando che “non deve essere interpretato come un elenco di priorità per lo sviluppo delle politiche o dei finanziamenti”. Ma che dovrebbe, invece, essere utilizzato come risorsa per orientare gli sforzi futuri (R&D e politica industriale e scientifica) che possano promuovere la leadership tecnologica degli Stati Uniti; (cooperare con gli alleati e i partner per far progredire e mantenere i vantaggi tecnologici condivisi (tra cui, nel caso dei semiconduttori e non solo, il coordinamento dei controlli sull’export di asset sensibili); sviluppare, progettare, governare e utilizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Cet) che producano benefici tangibili per la società e siano allineate con i valori democratici; infine, sviluppare misure governative che rispondano alle minacce alla sicurezza degli Stati Uniti.

La Casa Bianca stabilisce, di norma, le priorità di bilancio per la R&D attraverso un memorandum annuale co-firmato dall’Office of Management and Budget e dall’Office of Science and Technology Policy. L’elenco Cet è stato sviluppato attraverso un processo interagenzie, tra cui l’Energia, la Difesa, il Commercio e le agenzie deputate alla sicurezza nazionale e all’intelligence, supervisionato dall’OSTP in coordinamento con il Consiglio di Sicurezza Nazionale.

Un modo concreto in cui la Casa Bianca ha utilizzato l’elenco delle Cet è quello di guidare gli sforzi per attrarre lavoratori Stem negli Stati Uniti. Il recente ordine esecutivo sull’IA, firmato dal Presidente Biden lo scorso ottobre, contiene disposizioni che mirano a facilitare il processo di rilascio dei visti per gli esperti in tecnologie critiche ed emergenti, che il provvedimento definisce utilizzando proprio l’elenco delle Cet. La Casa Bianca ha anche scelto un sottoinsieme di Cet come punto focale per la partecipazione degli Stati Uniti alle organizzazioni internazionali di definizione degli standard. I dipartimenti e le agenzie statunitensi possono consultare l’elenco delle tecnologie critiche quando sviluppano, ad esempio, iniziative per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie che supportano le missioni di sicurezza nazionale, competono per i talenti internazionali e proteggono le tecnologie sensibili dall’appropriazione indebita e dall’uso improprio.

L’elenco, dunque, rappresenta una mappatura qualitativa operata dal comitato del National Science and Technology Council che non è costruita su una metodologia quantitativa, che possa in qualche modo classificare le tecnologie sulla base della loro importanza per la sicurezza nazionale o di rischi che competitor come Russia e Cina possano superare gli Usa nella corsa high-tech. In molti dei macrosettori e delle sub-tecnologie elencate, gli Stati Uniti guidano come per il design di microprocessori avanzati, nello sviluppo e implementazione dell’IA tramite machine e deep learning o nei dispositivi di lancio per le missioni spaziali. In altri, come per l’energia pulita e rinnovabile, è Pechino a guidare con la maggior parte della produzione di turbine eoliche, pannelli solari e batterie al litio e quelle alternative.

Si tratta di un elenco di tecnologie che sono destinate a rivoluzionare la società, l’economia e i rapporti di forza nel mondo, avendo molte di queste applicazioni dual-use per le quali i confini tra militare e civile tendono a sfumare e a diventare un potenziale campo operativo, oltre alla difficoltà di tracciare e limitare gli investimenti (tema affrontato dall’amministrazione Biden con la firma, ad agosto, di un ulteriore ordine esecutivo per limitare il flusso di capitali americani nello sviluppo delle tecnologie critiche in paesi rivali), le supply chain di asset strategici che possano essere sviluppati in-house ma a beneficio di paesi rivali o, secondo la definizione americana, prodotte da foreign entity of concern (Feco) come già avviene nel campo delle batterie elettriche realizzate dalla cinese Catl (secondo il senatore repubblicano Marco Rubio, l’integrazione di battery system nella flotta automotive americana e, potenzialmente, nei sistemi di accumulo connessi alla rete potrebbe porre un rischio di cybersecurity). Una caratteristica che richiederà una cooperazione serrata tra alleati.

Lo scorso ottobre, era stata la volta dell’Unione Europea che aveva diffuso la sua lista di tecnologie critiche, in allineamento con la dottrina di sicurezza economica varata da Bruxelles che prevede una maggiore tutela degli asset industriali e tecnologici del continente. Nella direzione di una maggiore efficacia delle misure atte ad implementare le rispettive liste, il Trade and Technology Council rappresenterà il perno della strategia transatlantica in tema high-tech, a prescindere da quale sarà la strada politica percorsa da Usa e Ue dopo le rispettive elezioni di novembre e giugno.

“Questo elenco sostiene i nostri sforzi per accrescere e rafforzare la leadership tecnologica degli Stati Uniti”, ha dichiarato Stephen Welby, vice direttore dell’Ostp per la sicurezza nazionale. “Sarà anche una risorsa utile quando continueremo a coinvolgere alleati e partner per garantire che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione producano benefici tangibili per la società e siano in linea con i nostri valori democratici”, ha aggiunto Welby in un post.

Infine, un ulteriore elemento che accumuna lo sviluppo hardware e le infrastrutture di molte di queste tecnologie: l’accesso ai materiali e minerali critici, gran parte dei quali controllati dalla Repubblica Popolare Cinese o situati in Paesi in cui l’influenza di Pechino sta rapidamente crescendo. In particolare, ciò è evidente per le tecnologie rinnovabili e le ICT, in particolare il 5G, e alcune applicazioni di uso militare. Gran parte di questi, come litio, cobalto, gallio, carburo di silicio, grafite, disprosio, nichel, neodimio sono classificati come ‘critici’ dalle agenzie federali americane. Una sfida materiale che sta alla base della supremazia geopolitica nel XXI secolo e che passa necessariamente dalle tecnologie critiche individuate dal report.


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