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Missione compiuta per il colonnello Villadei. Rientrata a Terra Ax-3

Dopo quasi tre settimane in orbita, è ammarata a largo della Florida la missione Ax-3 con a bordo il colonnello dell’Aeronautica militare, Walter Villadei. Per l’Italia, la missione rappresenta un successo e la dimostrazione che grazie alla collaborazione del sistema-Paese, lo Spazio italiano può davvero giocare un ruolo da protagonista a livello internazionale

Missione compiuta! Un nuovo successo per l’Italia. Questo il commento del ministro della Difesa, Guido Crosetto, dopo il rientro a terra con successo della missione Ax-3 con a bordo il colonnello dell’Aeronautica militare Walter Villadei. Dopo essersi sganciato dalla Stazione spaziale internazionale (Iss) lo scorso 7 febbraio, l’equipaggio della missione Axiom 3 (Ax-3) è ammarato in sicurezza al largo delle coste della Florida a bordo della navicella Dragon di SpaceX 14:30 (ora Italiana). Il rientro dell’equipaggio di Ax-3 conclude ufficialmente la prima missione commerciale di astronauti interamente europea e la terza missione di Axiom Space con equipaggio sulla Iss. Anche il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha rivolto le sue congratulazioni all’astronauta italiano: “Lo ringrazio per aver testimoniato, con orgoglio ed entusiasmo, la partecipazione delle istituzioni italiane e di tutta la comunità scientifica, accademica ed industriale alle numerose attività di ricerca condotte sulla Stazione spaziale”. Stesso entusiasmo da parte del ministro delle Imprese, Adolfo Urso, che ha sottolineato come il colonnello con la sua “dedizione e il suo coraggio hanno ispirato milioni di persone in Italia e in tutto il mondo”.

La missione

Partita dal Kennedy Space Center, in Florida lo scorso 18 gennaio, con un razzo Falcon 9 di SpaceX, la missione Ax-3 ha visto un equipaggio di quattro astronauti: insieme al colonnello Villadei, pilota della missione, il resto dell’equipaggio è stato composto dal comandante Michael López-Alegría, ex astronauta della Nasa, e due specialisti di missione, il turco Alper Gezeravcie e lo svedese Marcus Wandt dell’Esa. Nelle tre settimane di permanenza in orbita, il colonnello Villadei ha svolto tredici esperimenti, promossi dall’Aeronautica militare in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana (Asi), che hanno coinvolto università, centri di ricerca e industrie, per amplificare la grande esperienza nazionale in ambito operativo, medico e tecnologico, applicata allo spazio. Ulteriori due esperimenti, anche loro volti a studiare l’effetto della microgravità sul corpo umano, saranno portati avanti nei prossimi giorni nei laboratori a terra, contribuendo a raccogliere dati provenienti dall’attività di sperimentazione che avrà ricadute positive nello studio bio-medico, oltre che nell’aumento del livello tecnologico e applicativo legato al settore.

Il ruolo dell’Aeronautica militare

Per l’Italia, infatti, Ax-3 è stato frutto di una collaborazione strategica che ha legato sinergicamente, sotto la Presidenza del Consiglio dei ministri, i ministeri della Difesa, delle Imprese e del Made in Italy, dell’Agricoltura, l’Agenzia spaziale italiana e l’Aeronautica militare. In particolare, la presenza nella missione della Forza armata rientra nel contesto della strategia nazionale proposta inizialmente dal dicastero della Difesa e delineata nel Memorandum d’intesa sottoscritto tra il governo italiano e Axiom Space il 19 maggio 2022, parte di una prospettiva più ampia relativa alla successiva presenza umana nell’orbita terrestre. Come sottolineato dal capo di Stato maggiore dell’Arma azzurra, il generale Luca Goretti, dando il bentornato al colonnello Villadei: “la partecipazione dell’Aeronautica militare a questa missione internazionale […] ha confermato il ruolo chiave che l’Arma azzurra ha in questo dominio, in cui già è fortemente impegnata sia con l’esperienza di volo umano spaziale sia con capacità legate alla sua sicurezza”. La Forza armata, ha aggiunto il generale,“mette la propria professionalità e competenze a disposizione della comunità scientifica, tecnica e industriale, a favore dell’intero Sistema Paese”

Il progetto di Axiom

La missione fa parte del programma guidato dalla società texana Axiom, che ha ricevuto dalla Nasa l’incarico di realizzare una nuova stazione spaziale commerciale, che dovrà sostituire l’attuale stazione internazionale (Iss) dopo la sua dismissione. La nuova stazione commerciale, dunque, dovrà inizialmente essere realizzata a partire dalle strutture già esistenti della Iss, aggregando i nuovi moduli a quelli della stazione orbitante. Una volta raggiunta una certa autonomia dei nuovi sistemi, la stazione di Axiom si staccherà per operare autonomamente, quando, nel 2030, la vita della stazione spaziale internazionale giungerà al termine. La missione di Villadei ha, quindi, rappresentato un importante passo, preliminare all’assemblaggio del nuovo segmento della stazione commerciale.

L’impatto sulla Space Economy

L’intensificarsi delle collaborazioni internazionali e le sinergie tra i vari attori del settore spaziale, dalle agenzie internazionali alle istituzioni, dai centri di ricerca al comparto industriale, permetteranno all’Italia di cavalcare la Space economy. Fondamentale la promozione di un nuovo modello di collaborazione tra il settore pubblico e privato per consentire alle imprese italiane di assumere un ruolo di primo piano in questo settore. L’obiettivo è anche quello di potenziare le competenze scientifiche, tecnologiche e operative legate alle attività umane nello spazio.

Il ruolo dell’industria

La missione, inoltre, ha visto il decisivo apporto dell’industria spaziale italiana, con Thales Alenia Space Italia (joint venture tra Leonardo e Thales), che si sta occupando di progettare, sviluppare, assemblare e testare la struttura primaria e il sistema di protezione da micro meteoriti e detriti sia per il Node one (AxN1) sia per il Modulo abitativo (AxH). Questi ultimi fanno parte dei primi due dei quattro moduli totali che, entro il 2025, saranno attaccati al Nodo 2 dell’Iss, anch’esso realizzato da Thales Alenia Space (come oltre il 50% del volume abitabile della Stazione).

In orbita la cucina…

Parte della missione è servita anche a portare il cibo italiano in orbita, come presentato nel corso di una conferenza tenuta nel contesto della Giornata nazionale dello spazio il 15 dicembre all’ambasciata d’Italia a Washington, di presentazione dell’Italian space food project, il programma che è partito insieme alla missione Axiom 3, che ha visto il colonnello Villadei mangiare cibo italiano durante le due settimane di quarantena pre-partenza, con menu preparati per l’occasione da Rana, e che ha raggiunto anche l’orbita, grazie a prodotti creati ad hoc da Barilla.

… e la moda italiana

A bordo della Iss, la missione ha anche testato la nuova tuta interattiva per astronauti progettata e prodotta dall’italiana Spacewear, la SDS2. La tuta, che prima di partire era stata sottoposta al processo di qualificazione per il volo spaziale secondo gli standard internazionali, è realizzata con oltre duecento pezzi e con un tessuto di nuovissima generazione, ultralight, traspirante, ignifugo e termoregolatore. La vera novità della tuta è che è in grado di rivelare e monitorare numerosi dati medici dell’astronauta integrando un dispositivo di elevata precisione che non necessita di essere a stretto contatto col corpo. I dati medici rilevati da Spacewear a bordo saranno anche fondamentali per le successive ricerche sulla fisiologia del corpo umano in orbita da svolgere a Terra.


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