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Restiamo il terzo contributore in Esa. Valente fa il punto sullo Spazio italiano

L’Italia è il terzo contributore dell’Esa, e continua a ricoprire un ruolo di primo piano nel contesto dello Spazio internazionale. La missione Axiom è stata un’ulteriore conferma, ma il comparto nazionale già guarda al futuro, dalla prossima stazione spaziale post-Iss, al ritorno sulla Luna. L’intervista di Airpress al presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Teodoro Valente

Il Made in Italy torna in orbita, a conferma dell’importanza del ruolo dell’Italia nel settore spaziale, a ulteriore conferma degli ottimi rapporti bilaterali con gli Usa e delle attività che il Paese svolge in Esa. Questo il commento del presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Teodoro Valente, nel corso dell’evento di saluto organizzato dall’Asi e dall’Aeronautica militare che ha accolto in Italia il colonnello Walter Villadei, di ritorno dalla missione Ax-3 Volutas che lo ha visto raggiungere la Stazione spaziale internazionale e svolgere per più di due settimane diverse missioni a bordo. A margine dell’evento, Airpress ha intervistato il presidente Valente sulle nuove frontiere dello spazio italiano guardando alle collaborazioni internazionali del futuro.

Presidente, l’Italia continua a investire nello Spazio. Nei giorni scorsi è circolata la notizia, smentita dall’Asi, che il nostro Paese sarebbe diventato il quarto contributore dell’Agenzia spaziale europea. Può spiegarci invece i numeri corretti?

Allora, i numeri corretti sono abbastanza semplici: noi siamo il terzo Paese contributore dell’Esa come previsto nell’ambito della sottoscrizione all’ultima ministeriale dell’agenzia europea del 2022, e continuiamo a essere il terzo Paese dal punto di vista del supporto economico anche nel 2023 (rispettivamente la Germania ha investito 1,05 miliardi, la Francia un miliardo, l’Italia 680 milioni di euro mentre il Regno Unito 610 milioni, ndr). I dati che sono stati pubblicati dallo studio dell’Osservatorio sulla Space economy del Politecnico di Milano sono errati, e sarebbe forse stato opportuno una breve verifica prima della pubblicazione.

Per quanto riguarda le collaborazioni con l’estero, la missione Ax-3 Voluntas è stata il primo passo di un nuovo approccio alle cooperazioni internazionali. Quali potrebbero essere le ulteriori evoluzioni di queste forme di partnership in futuro?

Le attività in questo campo sono molto dinamiche, molto fervide, e certamente quanto è stato fatto finora con Axiom costituisce un punto di partenza. Possiamo citare anche, per esempio, l’impegno dell’Agenzia e del sistema-Paese nell’ambito degli Artemis Accords, per il ritorno dell’umanità sulla Luna: noi siamo uno dei primi otto Paesi firmatari di questi accordi, e lì ci sono moltissime attività che sono previste, che sono in fase di studio, e che riguardano anche la stazione cislunare – cioè la stazione spaziale che orbiterà intorno alla Luna – e il campo base sulla superficie del satellite. Per quanto riguarda sempre Axiom, invece, abbiamo tutte le attività che sono concentrate sul post-Stazione spaziale internazionale, la cui vita utile ad oggi orientativamente è stimata terminare nel 2030. Siccome è importante mantenere l’orbita bassa come un volàno di ricerca, siamo tutti attivi e operativi per fare in modo tale che ci sia un post-Iss.

Oltre che con le realtà private, fondamentale è stato il ruolo delle collaborazioni con il mondo della Difesa. In questo settore che tipo di evoluzioni possiamo attenderci?

Le rispondo in questo modo: noi come Agenzia spaziale abbiamo firmato un accordo con la Difesa e abbiamo istituito un tavolo congiunto che si riunisce periodicamente, perché l’obiettivo di tutti quanti noi è quello di lavorare nell’ottica di sistema-Paese. Tra l’altro, molte delle attività, anche alla luce di quanto accaduto negli ultimi due anni, quindi nel nuovo contesto geopolitico, non sono di principio, e oggi ancor di più, avulse da ciò che riguarda i temi della sicurezza, è assolutamente obbligatorio che ci sia una stretta collaborazione tra tutte le istituzioni governative pubbliche che operano nel settore.


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