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Spazio e Difesa. Così Argotec avvicina Riad e Roma

L’Arabia Saudita, guidata dalla Vision 2030, investe nel settore aerospaziale per diversificare la propria economia e l’Italia, attraverso realtà industriali come Argotec, potrebbe supportare questa crescita attraverso la realizzazione di partnership e collaborazioni, con un Paese che sta guardando con sempre maggiore interesse alla Space economy

Sono sempre più numerosi gli Stati arabi che hanno deciso di dotarsi di capacità in ambito spaziale, tra questi spicca naturalmente anche l’Arabia Saudita, spinta in parte anche dalla sua Vision 2030, il programma strategico promosso da Riad per ridurre la sua dipendenza dal petrolio e diversificare la propria economia, che vede il programma spaziale tra le priorità del Paese. Una dimostrazione di questo arriva dal Preview Day del World Defense Show Saudi Arabia, che ha visto partecipare oltre un centinaio di delegazioni da 65 nazioni, e alla quale l’Italia ha partecipato con le sue eccellenze industriali dell’aerospazio. A confermarlo è stato anche l’amministratore delegato e fondatore della società spaziale basata a Torino Argotec, David Avino, che in una intervista ad Arab News ha illustrato i piani di espansione dell’azienda nella monarchia araba.

“Siamo molto aperti al tipo di partnership che il governo saudita vuole mettere sul tavolo e a lavorare insieme”, ha spiegato il manager italiano, spiegando come il Paese abbia “buone università, una buona agenzia spaziale e anche un’agenzia per la difesa” e sottolineando l’importante investimento che il Paese arabo sta facendo nell’aerospazio, in linea con la Vision 2030 nell’aviazione, nella difesa e nello spazio. Per questo, l’azienda piemontese ha in progetto di espandersi in Arabia Saudita, dopo il lancio della filiale negli Stati Uniti. Per perseguire questo piano, il manager ha spiegato come la società abbia già iniziato a promuovere diverse partnership per condividere le loro competenze nello sviluppo di nuove tecnologie. “Abbiamo già iniziato a collaborare con l’Agenzia spaziale saudita – ha detto Avino – perché abbiamo le tecnologie, un lungo know-how e capacità. Stiamo anche considerando di aprire una filiale qui in Arabia Saudita, per servire in futuro tutto il Medio Oriente”.

Avino ha anche affermato come Argotec sia: “Molto disponibile ad avere diversi contatti con le industrie militari dell’Arabia Saudita e con altri soggetti”. L’Arabia Saudita è coinvolta in un processo di rafforzamento delle proprie piattaforme militari a tutto spettro, un processo che – secondo i dettami della Visione 2030 – intende perseguire attraverso collaborazioni che vedano il 50% della realizzazione sul territorio saudita, in uno sforzo all’industrializzazione diversificata del Paese. La strategia di Riad è ancora all’inizio, e molte delle necessità del Paese dal punto di vista dei requisiti per le proprie piattaforme non sono ancora stati definiti, tuttavia è un processo che sta iniziando e che vedrà quei Paesi già coinvolti e presenti nel regno avere un notevole vantaggio rispetto a chi dovesse approcciare alla monarchia araba più tardi.

Non è un caso che della delegazione italiana ha fatto parte anche la missione guidata dall’ammiraglio Pier Federico Bisconti, vice segretario generale della Difesa e della Direzione nazionale degli armamenti, che ha incontrato a Riad il suo omologo Ibrahim Al Suwayed, viceministro della difesa e a capo dell’armamento e del procurement. Presente a Riad anche il generale Luciano Portolano, segretario generale della Difesa, che ha incontrato il capo di Stato maggiore saudita, il generale Fayyadh Al Ruwaili, con il quale ha avuto un colloquio cordiale e proficuo su temi di mutuo interesse su difesa, sicurezza e collaborazione industriale di settore.

Ma lo spazio “non è importante solo per la difesa” ha voluto sottolineare Avino, ma anche per gli sviluppi tecnologici, “perché ogni volta che si fa qualcosa nello spazio, c’è qualcosa di nuovo, e questa tecnologia il più delle volte rientra sulla Terra e aiuta gli esseri umani”. Oltre a produrre tecnologia, servire i satelliti nello spazio e supportare i servizi di difesa per gli esseri umani, secondo Avino i sauditi hanno anche “un ottimo know-how nell’addestramento degli astronauti e nelle operazioni per gli astronauti”. Il manager italiano ha concluso la sua intervista ricordando come, nel settore spaziale, alcuni Paesi hanno iniziato sessant’anni fa, il che significa “molte competenze, molta esperienza, molti errori commessi”. In futuro, ciò che l’Arabia Saudita e Argotec potrebbero fare è “raccogliere l’eredità di quelle aziende ed evitare gli stessi errori commessi cinquant’anni fa”.



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