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Biotech, tutti gli asset del primo Tavolo per l’internazionalizzazione

Il Tavolo, voluto fortemente dal ministro Tajani, nasce con l’obiettivo di dare un boost al comparto biotech. Fra i target, internazionalizzare il comparto, favorire la crescita interna, proteggere gli asset nazionali e attrarre gli investimenti esteri

Si è riunito per la prima volta il 6 marzo il Tavolo di lavoro per l’internazionalizzazione del settore delle biotecnologie, presentato il 14 novembre dello scorso anno alla Farnesina, in occasione della conferenza “Italia-Stati Uniti: Cooperazione internazionale sulle Biotecnologie emergenti e le scienze della vita”.

LO SCOPO DEL TAVOLO

Il Tavolo nasce con lo scopo di realizzare un’analisi approfondita del settore biotecnologico nazionale al fine di individuare le leve competitive su cui basare un piano strategico per l’internazionalizzazione del comparto, favorendo sia la crescita interna che la protezione degli asset nazionali, ma anche l’attrazione degli investimenti esteri.

TAJANI: BIOTECH VOLANO PER LA CRESCITA

“Con più di 800 imprese, 14mila addetti, oltre 13 miliardi di fatturato e una forte componente di ricerca e sviluppo, il comparto italiano delle biotecnologie sta vivendo una fase di notevole sviluppo e rappresenta un importante volano per la crescita in settori a sempre più elevato valore aggiunto”, ha dichiarato il ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, promotore del Tavolo di lavoro.

L’INAUGURAZIONE DEL TAVOLO

Il ministro, in occasione dell’appuntamento del 14 novembre, aveva già sottolineato il ruolo strategico del comparto: “L’industria del biotech e delle life science è essenziale per la crescita economica, l’occupazione, l’export e la sicurezza nazionale”.“Questo settore influirà in modo significativo sulle nuove frontiere della tecnologia”, aveva aggiunto Tajani, ricordando anche l’importanza del settore per la “sicurezza nazionale”.

URSO, BERNINI, SCHILLACI

“Gli shock geopolitici ci hanno fatto capire l’importanza delle catene del valore e dell’approvvigionamento, anche e soprattutto degli elementi primari del settore della farmaceutica”, aveva ricordato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, lo scorso novembre presso il Maeci. Il ministro, infatti, ha presenziato all’apertura del Tavolo accanto – oltre al padrone di casa Antonio Tajani – ad Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della ricerca e ad Orazio Schillaci, ministro della Salute.

IL RUOLO DELLA COLLABORAZIONE

Tra i componenti del Tavolo Maria Cristina Porta, general manager di fondazione Enea tech and biomedical, che intervistata da Formiche in occasione della creazione del Tavolo per le biotecnologie aveva dichiarato: “Si tratta di un settore portante per la nostra economia. Ha un piccolo volume nel Pil, ma a livello di esportazioni è fortissimo ed è pervasivo, perché può portare a risultati positivi in qualsiasi settore e non solo sul medicale in senso stretto”. Accanto a lei, Pierluigi Paracchi, ceo e co-founder di Genenta science, che assume il ruolo di moderatore. E che alla Farnesina aveva sottolineato l’importanza della “collaborazione” come “moltiplicatore dell’accelerazione” nella “ricerca” e nello “sviluppo di nuove terapie”.

I MEMBRI DEL TAVOLO

Nel comitato, fra gli altri, Sergio Abrignani, professore di Immunologia e immunopatologia dell’Università di Milano nonché direttore scientifico dell’Istituto nazionale di genetica molecolare di Milano; Giovanni Caforio, presidente esecutivo di Bristol myers squibb; Luca de Angelis, direttore generale per le nuove tecnologie abilitanti presso il dipartimento per il Digitale, la connettività e le nuove tecnologie del Mimit; Fabio Fava, professore di biotecnologie industriali e ambientali dell’Università di Bologna e presidente del Tavolo di coordinamento della bioeconomia della presidenza del Consiglio dei ministri; Maurizio Forte, direttore centrale per i settori dell’export presso l’Ita; Giuseppe Gigli, direttore dell’Istituto di nanotecnologia Cnr-Nanotec; Anna Lambiase, presidente Cdp venture capital Sgri e ceo di Ir top consulting; Pierluigi Petrone, vicepresidente Farmindustria e ceo della Petrone group; Rino Rappuoli, direttore scientifico della Fondazione biotecnopolo di Siena e Gianmario Verona, presidente dello Human technopole. A coordinare il Tavolo, Mauro Battocchi, direttore generale per la promozione del sistema Paese e consigliere dell’Amb. Massimo Carnelos nonché capo ufficio Innovazione tecnologica e startup del Maeci. Gli esiti del Tavolo, secondo quando dichiarato dalla Farnesina, confluiranno in un rapporto ad interim per luglio 2024 e in un rapporto conclusivo entro la fine dell’anno.

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