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I conservatori si riuniscono a Cipro. La nuova Europa blu spiegata da Procaccini

La tregiorni dei conservatori europei sull’isola nel Mediterraneo orientale come nuovo step di avvicinamento alle europee di giugno. Il co-presidnete di Ecr a Formiche.net: “C’è un’onda blu non di sinistra, ma a trazione conservatori e popolari che sarà la nuova guida politica del continente”

“Commissione e Consiglio saranno di centrodestra, lo sappiamo già prima delle urne, perché quelle nomine dipendono da governi che hanno cambiato indirizzo politico. Su molti temi c’è già stata una convergenza con Renew e Id”. Così il co-presidente di Ecr Nicola Procaccini racconta a Formiche.net come proseguono i momenti di dibattito e analisi dei conservatori europei in vista delle elezioni di giugno. La tregiorni in programma sull’isola del Mediterraneo orientale si inserisce in un contesto particolare, sia perché il partito cipriota Elam è in procinto di aderire a Ecr, sia perché il governo cipriota è in questo momento crocevia di dossier altamente strategici, come l’energia, il corridoio umanitario verso Gaza e l’ipotetico ingresso nella Nato.

Chi fa ingresso in Ecr

Dopo essere stati presenti ad Atreju con una delegazione, il partito Elam farà ingresso in Ecr sin dalle prossime europee. “Abbiamo stabilito una buona linea di comunicazione con una formazione politica che è destinata ad eleggere almeno un parlamentare europeo e che condivide la visione di Giorgia Meloni. Aggiungo che Cipro è nazione strategica sotto il punto di vista dell’approvvigionamento energetico, dei gasdotti e dell’immigrazione illegale perché, come Malta, è particolarmente esposto”.

Inoltre sottolinea che dopo gli eventi già svolti in a Tel Aviv, Pistoia, Scilla, questo di Cipro assume una rilevanza significativa proprio per il legame con l’attualità e la geopolitica. “Fino ad oggi – prosegue Procaccini – Ecr ha svolto un lavoro certosino, fatto anche in termini di qualità oltre che di quantità, dal momento che il postulato principale della nostra linea politica è quello dell’Europa confederale che si oppone al superstato federalista delle sinistre. E devo dire che questa attività politica ha portato a casa dei risultati”.

Nuova maggioranza in Europa

Il riferimento, secondo l’uomo forte di FdI a Bruxelles, è ad alcuni cambi di indirizzo che già si sono concretizzati negli ultimi mesi sul contrasto all’immigrazione illegale e sulla critica al green deal. “Ci aspettiamo di poter essere ancora più incisivi aumentando i numeri e poterlo fare da una posizione di maggioranza, laddove si riuscisse ad allargare il consenso sui dossier più importanti e ottenere così una convergenza politica con con alcune delegazioni di Renew e Id. Ormai si sta formando questo sentimento comune. I numeri sembrano dalla nostra parte”.

Il futuro però non dipende solo dal risultato elettorale del prossimo giugno, spiega Procaccini, ma riguarda il fatto che alcuni Stati europei già oggi hanno cambiato governo (e di questi alcuni guardano al modello italiano). Saranno loro a definire i vertici delle istituzioni europee, per cui possiamo dire che la prossima Commissione europea sarà di centrodestra perché nominata dagli attuali governi che, rispetto a cinque anni, fa sono cambiati e per la maggior parte sono colorati di blu sulla cartina europea”.

Onda blu

E aggiunge: “Pochi hanno notato che, già oggi, siamo consapevoli che la nuova Commissione a differenza di cinque anni fa sarà di centrodestra. I governi europei hanno quasi tutti cambiato segno ed è impressionante vedere come l’Europa si sia progressivamente colorata di blu. C’è un’onda blu non di sinistra, ma a trazione conservatori e popolari che sarà la nuova guida politica del continente. La sinistra resta al comando solo di 3 o 4 nazioni non di più, come Spagna e Germania. Questo aspetto è raramente sottolineato ed è molto importante perché a quel punto se già adesso prima delle elezioni, sappiamo che Consiglio e Commissione saranno di ispirazione di centrodestra, prendiamo atto che due delle tre gambe sono già inquadrate. Resta la terza gamba che secondo i sondaggi sembrerebbe allinearsi alle altre due”. Ciò, conclude, fa pensare a cinque anni di segno completamente diverso e che quindi si possa fermare quella deriva federalista che sottrae competenze agli Stati nazionali per darle all’Unione europea.

Il pensiero conservatore nell’attuale contesto europeo

Il secondo evento del Weekend della Cultura europea di quest’anno, organizzato sotto l’egida del Partito Ecr, si svolgerà tra il 28 e il 31 marzo a Cipro, crocevia della storia del Mediterraneo. Il luogo scelto dagli organizzatori è speciale, data l’importanza storica e la posizione geostrategica di Cipro per l’intera Europa.

Il pensiero conservatore nel contesto europeo si manifesta in vari modi, riflettendo le differenze culturali, storiche e sociali tra le regioni. Uno studio comparativo del pensiero conservatore classico tra le regioni settentrionali e meridionali rivela la diversità ideologica e gli approcci unici di questi due ambienti distinti. Nei Paesi nordici come Svezia, Norvegia, Danimarca e Finlandia, il pensiero conservatore è spesso caratterizzato da un’enfasi sull’uguaglianza sociale e sullo Stato sociale.

A Cipro si discuterà di conservatorismo nordico, classico, di equilibrio tra il mercato e l’intervento dello Stato per garantire una società equa e prospera. Ma anche di Europa meridionale come Italia, Spagna e Grecia, dove il pensiero conservatore classico ha spesso un orientamento più forte verso la tradizione e i valori culturali conservatori. Qui i conservatori sono spesso legati al patrimonio culturale e religioso, promuovendo un approccio più restrittivo al cambiamento sociale.

Diritti e Stati

In secondo luogo le soluzioni concrete per un governo limitato negli Stati europei, concetto essenziale secondo Ecr per garantire i diritti individuali, la responsabilità fiscale e la protezione delle libertà fondamentali dei cittadini. Cosa dovrebbero fare le autorità? Identificare ed eliminare le leggi non necessarie, adottando un approccio normativo responsabile. Il riferimento è ad una serie di azioni come la riduzione delle dimensioni del governo, la semplificazione della legislazione, il coinvolgimento dei cittadini e lo stimolo dell’economia attraverso la privatizzazione sono elementi chiave di questo processo. Solo in questo modo gli Stati europei potranno costruire un quadro di governo che garantisca la tutela dei diritti individuali e promuova una prosperità sostenibile in modo responsabile ed efficiente.

Energia e Geopolitica

Dopo i due workshop Ecr affronterà tre temi di grande attualità e importanza per i Paesi europei: “L’approccio conservativo per un mix energetico europeo sostenibile”, “Opportunità strategiche per la sicurezza nel Mediterraneo” e “Un piano conservativo e ambizioso per l’Europa” alla presenza di Christos Christou (presidente dell’ELAM, deputato, Cipro), Luca Ciriani (ministero per i Rapporti con il Parlamento, Italia) Kathleen Doherty (diplomatica americana ed ex ambasciatrice degli Stati Uniti d’America a Cipro), Antonio Giordano (segretario generale del partito Ecr, deputato, Italia), Hannes Gissurasason (professore emerito di scienze politiche all’università d’Islanda), Lavinia Mennuni (deputato, Italia) Vojtech Munzar (Camera dei Deputati, deputato, Repubblica Ceca), George Papanasasiou (Ministro dell’Energia, Cipro), Niccola Procaccini (Copresidente del gruppo ECR, deputato, Italia), Mauro Rotelli (Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, deputato, Italia).


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