Gli Stati Uniti sono “una sorta di canarino nella miniera di carbone” ma, con le organizzazioni criminali che cercano di fare affari in altre parti del mondo, il rischio riguarda tutti, ha spiegato il segretario di Stato americano
Per quanto riguarda il fentanyl, “siamo stati una sorta di canarino nella miniera di carbone”, ha detto Antony Blinken, segretario di Stato americano, intervenendo a un evento collaterale della 67ª sessione della Commissione Stupefacenti delle Nazioni Unite, a Vienna, dedicato alla “risposta internazionale” alle droghe sintetiche e ai loro precursori.
“Ci ha colpito duramente, ci ha colpito per primi, ma ora stiamo vedendo, mentre i mercati sono saturi, organizzazioni criminali che cercano di fare affari in altre parti del mondo”, ha spiegato. “E così quello che è arrivato a noi un giorno, ahimè, potrebbe arrivare a voi un altro. E naturalmente ci sono molte altre droghe sintetiche che stanno già affliggendo molti Paesi presenti in questa sala”, ha aggiunto.
Washington sta giocando un ruolo di leader nel contrasto a queste droghe, anche alla luce della crisi scatenata nel Paese. Basti pensare che il fentanyl, di cui bastano 2 milligrammi per uccidere una persona, miete quasi 200 vittime al giorno negli Stati Uniti. Ma, come spesso sottolineato da Blinken, si tratta di un dossier su cui è fondamentale la cooperazione internazionale alla luce del ruolo della criminalità organizzata trasnazionale per gli aspetti legati al narcotraffico e al riciclaggio di denaro (anche tramite bitcoin).
Per questo, l’amministrazione Biden Coalizione globale contro la minaccia delle droghe sintetiche, lanciata dagli Stati Uniti a luglio, che oggi conta 149 Paesi e 14 organizzazioni internazionali aderenti. La Cina, accusata dagli Stati Uniti di facilitare la vendita di precursori chimici al fine di destabilizzare il contesto sociale americana, non partecipa. Ma nelle scorse settimane si è riunito un gruppo di lavoro messo in piedi dopo l’incontro di novembre tra il presidente Joe Biden e il leader Xi Jinping.
A margine dei lavori a Vienna, Blinken ha incontrato Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che gli ha presentato il Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di fentanyl e di altri oppioidi sintetici recentemente approvato e presentato dal governo italiano. Inoltre, gli ha comunicato l’intenzione di inserire i temi del contrasto alle droghe nel quadro di attività della presidenza italiana del G7.
“L’incontro con il Segretario Blinken e con gli altri interlocutori tenuti a Vienna hanno grande importanza”, ha dichiarato Mantovano, “poiché il contrasto alle droghe non può essere condotto soltanto a livello nazionale, avendo il narcotraffico una dimensione pericolosamente globale. Così pure, il problema va affrontato preventivamente e non solo fronteggiandolo quando assume i caratteri dell’emergenza, come accaduto con il fentanyl negli Stati Uniti: anche su questo approccio abbiamo incontrato la condivisione di tutti i nostri interlocutori”, ha concluso.