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Fabrizio Saggio ad Algeri, una missione e due obiettivi

Dopo la conferenza Italia-Africa di gennaio, Giorgia Meloni ha moltiplicato le visite nel continente africano, con un viaggio in Egitto a marzo e in Tunisia ad aprile: una fase preparatoria verso accordi di cooperazione su agricoltura, acqua e istruzione. Questa attenzione italiana all’Africa è stata evidente anche durante la riunione dei ministri degli Esteri del G7 tenutasi a Capri la scorsa settimana

La missione in Algeria di Fabrizio Saggio, in sostanza il “Ceo del Piano Mattei” e consigliere diplomatico di Giorgia Meloni, ha avuto una doppia valenza: corroborare le singole relazioni con un Paese-chiave dello scacchiere mediterraneo e dare continuità al portfolio di progetti che gravitano attorno alle sette linee guida del piano. Ad Algeri Saggio ha incontrato il ministro dell’Energia e delle Miniere, Mohamed Arkab, quello dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale, Youcef Cherfa.

Qui Algeri

Il settore energetico e quello minerario rappresentano due cardini progettuali sia per la nuova situazione complessiva dell’approvvigionamento energetico dopo la guerra in Ucraina, che per le future relazioni legate ai progetti del Piano Mattei. Durante l’incontro, al quale ha preso parte anche l’ambasciatore italiano in Algeria e funzionari del ministero, si è parlato delle opportunità di partnership tra i due Paesi.

Saggio ha presentato il Piano Mattei, che mira a rafforzare la cooperazione con i Paesi africani sostenendo lo sfruttamento delle loro risorse naturali, in particolare nel settore energetico e delle infrastrutture di base. Il piano italiano, inoltre, vuole, costruire una nuova consapevolezza anche per quanto concerne la diversificazione delle catene di approvvigionamento, al fine di garantire la sicurezza energetica (anche infrastrutturale) e ottenere così risultati incoraggianti in ambiti trainanti come l’agricoltura, la sanità, le risorse idriche, l’istruzione e la ricerca.

Verso un partenariato

Per questa ragione Saggio ha manifestato ufficialmente l’intenzione italiana di instaurare con l’Algeria un partenariato anche nella formazione, oltre che nel settore energetico, affiancato da una possibile cooperazione pratica investendo aziende dei due paesi, in particolare in settori quali la formazione, gli idrocarburi, le energie rinnovabili e lo scambio di know-how. Arkab, da parte sua, ha presentato una panoramica dei vari programmi dell’Algeria nel campo dell’energia rinnovabile, oltre che della produzione di gas naturale ed elettricità.

Saggio ha colloquiato anche con il ministro dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale, Youcef Cherfa, sia per quanto concerne le relazioni bilaterali alla voce agricoltura, sia per intensificare la cooperazione tra i due Paesi sulle modalità di svolgimento di progetti ad hoc. Il modello è quello annunciato e adottato con altri Paesi obiettivo.

Quali opportunità in Algeria?

Perché è importantissima questa fase di costruzione di legami da parte italiana con un Paese come l’Algeria? In primis perché è il più grande paese membro dell’Opec e il più grande Paese dell’Africa con 44 milioni di abitanti, la maggior parte dei quali sono giovani, quindi con un potenziale oggettivo sia sociale, che imprenditoriale e lavorativo. In secondo luogo, le esportazioni di gas e petrolio rappresentano due elementi che consentono all’economia algerina di essere in vetta nella classifica continentale, in un’area dove la media è drammaticamente bassa. La Banca Mondiale ha definito l’Algeria come Paese ad altissimo potenziale per quanto riguarda l’energia eolica, anche grazie ad uno degli impianti più grandi dell’Africa.

Il ruolo dell’Italia

Tutti spunti che sono stati al centro di due eventi specifici, come la visita di Giorgia Meloni ad Algeri del gennaio 2023 e il Vertice Italia-Africa dello scorso gennaio a Roma. Tra Italia e Algeria ci sarà una condotta speciale, diversa, non come quelle esistenti perché riguarderà gas, idrogeno, ammoniaca e anche elettricità. Tra l’altro la recente rottura tra Algeria e Francia alla voce scuola, (figlia anche delle tensioni fra Abdelmadjid Tebboune e Emmanuel Macron) può rappresentare un’opportunità per l’Italia, in grado di inserirsi anche in quel filone e irrobustire la relazione con il governo di Algeri.

Dopo la conferenza Italia-Africa di gennaio, Giorgia Meloni ha moltiplicato le visite nel continente africano, con un viaggio in Egitto a marzo e in Tunisia ad aprile: una fase preparatoria verso accordi di cooperazione su agricoltura, acqua e istruzione. Questa attenzione italiana all’Africa è stata evidente anche durante la riunione dei ministri degli Esteri del G7 tenutasi a Capri la scorsa settimana.


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