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Minaccia Fentanyl, come combattere il mercato illegale

A meno di due mesi dal varo del Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl, il farmaco torna alla ribalta della cronaca. Trovato l’oppioide in un campione di eroina a Perugia e smantellata una farmacia che lo smerciava illegalmente in provincia di Reggio Calabria

 

 

 

 

Torna l’allarme Fentanyl in Italia. Sebbene alcuni avessero giudicato eccessivamente precauzionale il Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl della Presidenza del Consiglio, i recenti avvenimenti dimostrano che il pericolo c’è. E che la prevenzione e la vigilanza sono gli unici strumenti per evitare il contagio.

Pochi giorni fa, infatti, sono state trovate per la prima volta in Italia tracce di Fentanyl in una dose di eroina prelevata nel solco delle attività di riduzione del danno. Dopo le analisi di laboratorio svolte dall’Istituto superiore di sanità, nel campione sequestrato a Perugia dagli inquirenti è stato scoperto che l’eroina era stata miscelata con un 30% di codeina, un 15% di diazepam e un 5% di Fentalyn.

In seguito alla notizia è stato attivato il Sistema nazionale di allerta rapida per le droghe (News-D), coordinato dal Dipartimento per le politiche antidroga (Dpa), che ha diffuso un’allerta rivolta a tutte le forze di polizia e a tutte le amministrazioni competenti. Raffaele Cantone, a capo della Procura di Perugia, si è detto “preoccupato per quanto sta emergendo”. “Voglio cercare di capire se si tratta di un fatto sporadico o se ci sono episodi analoghi”, ha aggiunto.

Eppure l’episodio, per quanto isolato, non è l’unico. A Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, è stata appena scoperta una farmacia clandestina che smerciava Fentanyl, insieme ad altri farmaci soggetti ad obbligo di ricetta medica. Il centro di distribuzione illegale si nascondeva dietro un banco farmaceutico solidale per le persone bisognose. Due persone presenti al momento del controllo sono state denunciate alla Procura di Palmi per esercizio abusivo della professione medica, violazione del testo unico in materia sanitaria e del testo unico sugli stupefacenti. Bisognerà capire, ora, come il Fentanyl sia arrivato nelle loro mani.

Del resto, solo pochi mesi fa a Piacenza è stata sventata un’organizzazione rea di aver smerciato illecitamente oltre 100mila dosi di Fentanyl. L’operazione, che ha portato all’arresto di diciotto persone – sette in Italia e undici negli Usa – è stata compiuta dalla Procura di Piacenza in collaborazione con la Dea americana e la Direzione centrale antidroga (Dcsa). Complessivamente, prima di questa escalation, dal 2018 al 2023 in Italia sono stati sequestrati 123,17 grammi di Fentanyl e 65 confezioni di farmaci con oppioidi sintetici.

L’obiettivo, perseguito dal Piano nazionale, è evitare che la diffusione del Fentanyl a scopo non terapeutico ma stupefacente prenda piede come negli Stati Uniti, dove nel solo 2021 ha causato oltre 70mila morti e continua tutt’oggi a mietere 200 vittime al giorno. I fentanili, infatti, sono potenti oppiodi sintetici con impiego analgesico e anestetico utilizzati per trattare il dolore in forma grave, specialmente in chirurgia, traumatologia e oncologia. “E i pazienti che ne hanno bisogno non possono farne a meno”, come ha spiegato a Formiche pochi mesi fa Carlo Locatelli, direttore del Centro antiveleni ICS Maugeri di Pavia. Il rischio di una diffusione illecita, però, c’è. E gli ultimi eventi lo dimostrano.

“È importante, sulla scia di quanto sta accadendo negli Stati Uniti, muoversi preventivamente. Ed è per questo che attraverso il Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl stiamo cercando di agire, insieme alle Regioni e le Asl, per potenziare i controlli e il monitoraggio della rilevazione dei livelli prescrittivi”, aveva dichiarato a Formiche.net Paolo Molinari, a capo del dipartimento per le Politiche antidroga della presidenza del Consiglio.

 

 



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