Due giorni a Nemi a Palazzo Ruspoli per “Il giusto sentiero 4.0” che si terrà questo fine settimana tra Intelligenza Artificiale, sanità, disagio giovanile e inclusione sociale. Conversazione con il vicepresidente della Commissione Affari Sociali, Luciano Ciocchetti, anima di questa seconda edizione
Intelligenza artificiale, sanità, disagio giovanile e inclusione sociale. Sono solo alcuni dei temi che caratterizzeranno la due giorni “Il giusto sentiero 4.0” che si terrà questo fine settimana a Nemi a palazzo Ruspoli. Si parte sabato pomeriggio, dalle 15, proprio con un primo panel dedicato al rapporto fra uomo e intelligenza artificiale. L’anima della seconda edizione della kermesse, è il meloniano vicepresidente della Commissione Affari Sociali alla Camera, Luciano Ciocchetti che – su Formiche.net – ne svela alcuni particolari.
Ciocchetti, partiamo dal senso di questa rassegna. Qual è l’obiettivo?
Principalmente è far riflettere i rappresentanti politici del nostro Paese e alcuni esperti nelle materie che verranno trattate per individuare, appunto, il giusto sentiero da percorrere. L’edizione di quest’anno, l’abbiamo voluta principalmente incardinare sul tema dell’innovazione, delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale. Tutte tematiche che riguardano le sfide future, prima di tutto per il governo che deve rispondere alle esigenze (vecchie e nuove) dei cittadini.
Perché partire proprio con una tavola rotonda incentrata sull’intelligenza artificiale?
Mi sembra che sia il tema del nostro tempo. Una questione di estremo interesse, peraltro molto trasversale e sulla quale anche questo governo sta lavorando in maniera significativa. Tant’è che che il premier Meloni l’ha portato come tema cardine del G7 in Puglia, confrontandosi con il Santo Padre.
Nel tardo pomeriggio del sabato, è previsto un confronto con alcuni esperti per ragionare di sanità del futuro. Un tema sul quale spesso la maggioranza è nel mirino dell’opposizione. Qual è la vostra ricetta?
Parlare di sanità al di fuori delle polemiche e stando nel merito dei problemi, cercando di individuare le soluzioni per rafforzare il sistema sanitario nazionale. È peraltro previsto anche un contributo video del ministro Orazio Schillaci. Alla base della sanità del futuro, dal nostro punto di vista, c’è una migliore organizzazione e una migliore gestione delle risorse.
Ecco, le risorse sono il vero nodo.
Quelli che ci attaccano lo fanno in modo del tutto pregiudiziale. Ma non lo diciamo noi, sono i numeri della Manovra che è arrivata ieri alla Camera. Il Fondo sanitario nazionale, nel 2019 quando governava la sinistra, ammontava a 114 miliardi. Noi, nel 2026, lo porteremo a 140,5 miliardi. Io non sono forte in matematica ma questo mi pare un tangibile segnale di interesse verso la sanità pubblica e verso le esigenze dei sanitari a cui prestiamo un occhio di riguardo particolare.
Non si potrebbe fare di più, anche in termini di sforzo reale da inserire in Manovra?
Quello assunto da questa maggioranza è un impegno di legislatura. Gli impegni sono molto chiari e su diversi fronti. Durante la due giorni a Nemi avremo, ad esempio, il prezioso contributo del viceministro Maria Teresa Bellucci che parlerà di contrasto al disagio giovanile. Si può fare sempre di più, ma quello compiuto dal governo è il massimo sforzo nelle condizioni di esiguità di risorse nella quale ci troviamo. Teniamo sempre presente che abbiamo 38 miliardi da pagare per colpa del Superbonus che ha scassato i conti pubblici.