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Più investimenti tra Italia e Libia (anche) grazie al Piano Mattei

Pichetto incontra Sadiq a Tripoli, Fontana riceve Saleh a Roma, Cirielli inaugura l’hub internazionale per la formazione a Bari: l’intreccio italo-africano (in primis con la Libia) è un jolly che il governo sta giocando grazie al Piano Mattei, nella consapevolezza che il nord Africa che si affaccia sul Mediterraneo (deifnito “globale” da Giorgia Meloni) è area centrale, non solo geopoliticamente.

Prosegue il rafforzamento delle relazioni tra Italia e Libia, nella cornice del Piano Mattei. Non solo i governo lavora per mettere a terra i singoli progetti legati al piano presentato a Roma lo scorso gennaio in occasione del Vertice Italia-Africa, ma affianca azioni di sostegno mirate, come gli sforzi per contribuire alla normalizzazione istituzionale della Libia. L’incontro di oggi tra i ministri dell’Energia dei due Paesi lo dimostra una volta di più, anche al fine di incoraggiare le grandi aziende italiane ad investire in Libia. Nelle stesse ore il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha ricevuto il suo omologo libico.

Roma & Tripoli

L’incontro a Tripoli tra il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e il suo omologo libico Khalifa Rajab Abdel Sadiq ha avuto proprio questo obiettivo: rafforzare la cooperazione bilaterale nel settore energetico. Durante l’incontro, è stata sottolineata “l’importanza di incoraggiare le aziende italiane a investire nel settore petrolifero e dell’energia da fonti rinnovabili in Libia , contribuendo così al raggiungimento di uno sviluppo sostenibile. I colloqui hanno toccato anche le aree di cooperazione nella formazione e nella ricerca scientifica, con l’obiettivo di potenziare le capacità locali e aumentare l’efficienza dei lavoratori del settore energetico”.

Tra l’altro la NOC, la National Oil Corporation, ha annunciato che è stata completata la manutenzione dei pozzi petroliferi A62 e A80A nel campo di Abu Attifel e i risultati hanno indicato circa 4.200 barili di petrolio al giorno. Per cui la produzione di greggio è salita a 1.372.000 barili al giorno, mentre la produzione di gas ha raggiunto i 199.776 barili al giorno. Nelle stesse ore a Roma il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha ricevuto il presidente della Camera dei Rappresentanti della Libia, Aghila Saleh Issa.

Africa granaio del mondo

A proposito di Libia, va segnalata la costruzione del nuovo hub internazionale per la formazione e l’innovazione nel Campus Cosimo Lacirignola del Ciheam Bari cui oggi ha preso parte il vice ministro degli Affari Esteri, Edmondo Cirielli, che l’ha definita un’azione “adeguata dell’Italia nel settore della formazione in linea con il Piano Mattei per l’Africa”. La bonifica nell’Africa settentrionale (Libia compresa) è una iniziativa, che secondo Cirielli non solo contribuirà a garantire la sicurezza alimentare del continente africano, “ma realizzerà ciò che ho sempre sostenuto: l’Africa può diventare il granaio del mondo”.

Per questa ragione ha messo l’accento sul fatto che il Nord Africa, attraverso queste azioni, diventerà autosufficiente dal punto di vista alimentare, “creando importanti opportunità di lavoro e favorendo anche una sovranità alimentare completa per l’Europa, avere una filiera corta significa costruire un rapporto con un continente vicino, forte e resiliente, questa è la grande sfida che abbiamo già intrapreso con alcuni Paesi, in particolare con la Libia”.

Al contempo l’esponente del governo ha sottolineato che l’Italia è parte attiva con l’Algeria e l’Egitto, oltre che con Senegal e Ghana, che riceveranno un importante sostegno dal Ciheam, supportato dai finanziamenti della cooperazione italiana. “L’obiettivo è creare un modello virtuoso che renda l’Italia il centro di questo sviluppo per l’Africa”. Il Centro è realizzato con il contributo del ministero degli Esteri.

Il Mediterraneo globale

Lo sforzo che si sta compiendo in Libia e in generale nei Paesi nordafricani che si affacciano sul mare nostrum ha un senso programmatico maggiore se riflesso in quel concetto che Giorgia Meloni ha espresso in occasione dei Med Dialogues, conclusi ieri a Roma, quando ha fatto cenno al cosiddetto Mediterraneo Globale. “Possiamo cercare di cogliere una grande opportunità, – ha osservato – che non è solamente quella di approfondire insieme alcune sfide prioritarie di questo tempo storico particolarmente complesso che affrontiamo, ma è ancora prima, forse, quella di fare un importante passo in avanti nella riflessione geopolitica e geostrategica sul ruolo del Mediterraneo e provare a dare corpo e sostanza insieme a una definizione nuova e molto più ambiziosa, che non è più quella di Mediterraneo allargato, ma è quella di Mediterraneo Globale”.

Per cui l’intreccio italo-africano (in primis con la Libia) è un jolly che il governo sta giocando grazie al Piano Mattei, nella consapevolezza che il nord Africa che si affaccia sul Mediterraneo è area centrale, non solo geopoliticamente.


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