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I rapporti tra Italia ed Emirati passano (anche) sott’acqua. L’accordo sull’underwater

Insieme in occasione dell’esposizione navale di Parigi, i vertici di Fincantieri e Edge, azienda cantieristica emiratina, hanno firmato un Memorandum per rafforzare la loro collaborazione nel campo della subacquea e dei mezzi senza equipaggio. L’accordo segue il lancio della joint venture avviata in primavera tra le due aziende

In un’epoca in cui le innovazioni tecnologiche rendono possibile l’esplorazione e la prospezione dei fondali marini come mai prima d’ora, la corsa allo sviluppo tempestivo di soluzioni atte a rendere gli abissi meno oscuri determinerà quali attori si troveranno avvantaggiati negli scenari di domani. In questa ottica si inserisce il nuovo Memorandum of Understanding (Mou) firmato tra Fincantieri ed Edge, gruppo emiratino leader nel settore cantieristico del Levante, per avviare una collaborazione strategica nel settore subacqueo ad alto potenziale. L’accordo, siglato a Parigi in occasione dell’esposizione Euronaval, prevede che le due realtà lavorino insieme alla progettazione, allo sviluppo e alla creazione di capacità per la fornitura di soluzioni avanzate per sistemi subacquei con e senza equipaggio negli Emirati Arabi Uniti. Strumento di questa cooperazione sarà Maestral, la joint venture recentemente lanciata da Fincantieri ed Edge. L’accordo è stato firmato da Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo Fincantieri, e Hamad Al Marar, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo Edge. A rappresentare le divisioni operative c’erano, lato italiano, Dario Deste, direttore generale della divisione Navi militari di Fincantieri, e Khaled Al Zaabi, president for platforms & systems di Edge.

“L’accordo tra Fincantieri ed Edge sottolinea l’impegno a realizzare progressi pionieristici nelle tecnologie subacquee, combinando l’eccellenza ingegneristica a un approccio proiettato al futuro”, ha affermato Folgiero, sottolineando le potenzialità del settore subacqueo, il quale “presenta sfide uniche, dalla fluidodinamica alla comunicazione e all’autonomia, per le quali si richiedono soluzioni innovative e resilienti”. Insieme, specifica Folgiero, “puntiamo a sviluppare sistemi in grado di soddisfare i più severi standard di interoperabilità, rispondendo nel contempo alle esigenze critiche dei settori difesa ed energia. I nostri sforzi sono dedicati a imporre nuovi standard di riferimento in materia di sicurezza, resilienza e responsabilità ambientale nelle operazioni subacquee, fornendo un significativo contributo tanto alle capacità nazionali quanto alla sicurezza marittima globale”.

Tramite questo nuovo accordo, gli Emirati fanno il loro ingresso nel settore strategico dell’underwater e l’Italia rafforza la sua posizione di leader e apripista per lo sviluppo di soluzioni innovative, anche unmanned, per le componenti sottomarine delle Marine militari mondiali. Anche Hamad Al Marar, commentando l’accordo, ha sottolineato l’importanza di questa cooperazione con l’Italia per il gruppo emiratino: “In soli cinque anni, Edge ha ampliato coraggiosamente la propria sfera d’azione in tutti i settori tecnologici e di difesa avanzati. Fin da principio, abbiamo individuato nella collaborazione e nella partnership gli unici strumenti grazie ai quali poter sviluppare le tecnologie e le competenze necessarie a Edge per imporsi come leader nei settori aereo, terrestre, marittimo, informatico e spaziale. La nostra attuale partnership con Fincantieri esemplifica appunto tale strategia, aprendo opportunità illimitate per entrambe le aziende nell’attività congiunta di sviluppo e produzione di soluzioni navali di superficie e subacquee avanzate”.


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