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Anduril raddoppia sull’underwater. Dopo Ghost Shark, ecco Dive Xl

Il progetto di Anduril combina innovazione tecnologica, flessibilità operativa e un design orientato alla produzione di massa. E mira a ottenere la commessa dal Dipartimento della Difesa Usa

L’attenzione da parte dei governi verso le capacità unmanned destinate ad operare nel dominio dell’underwater è in costante crescita. E alcune aziende l’hanno capito. Una di queste è Anduril Industries, che ha recentemente avviato test di resistenza per il suo nuovo sottomarino autonomo Dive-Xl al largo della costa della California, segnando un’importante evoluzione nella tecnologia dei veicoli subacquei senza equipaggio. Il prototipo ha portato a termine una navigazione di cento ore consecutive, a cui ne seguirà una in cui il sottomarino percorrerà oltre mille miglia nautiche completamente sommerso. “Questo sarà un record per il settore”, ha dichiarato Shane Arnott, vicepresidente di Anduril, sottolineando come il progetto stia rapidamente dimostrando il suo potenziale.

Il Dive-Xl è concepito come un veicolo modulare e altamente personalizzabile. La parte centrale del sottomarino può essere configurata con carichi specifici per le diverse missioni, dall’ispezione di piattaforme petrolifere alla caccia ai sottomarini nemici. Alcune componenti, come la sezione anteriore con sistemi di avionica e sensori per la navigazione autonoma, rimangono standard, mentre il modulo centrale può ospitare container di varia dimensione a seconda delle esigenze del cliente. Un altro punto di forza è la sua trasportabilità: la versione più piccola del Dive-Xl può essere con facilmente trasportata via terra o su un aereo da trasporto C-17. Inoltre, il design modulare consente di assemblare sezioni aggiuntive in poche ore, rendendolo estremamente flessibile per operazioni rapide.

Anduril ha interamente autofinanziato la costruzione del primo Dive-Xl e i relativi test, dimostrando grande fiducia nella crescente domanda del mercato statunitense, in particolare da parte della Marina Usa. Questa strategia deriva dall’esperienza maturata con la Marina australiana, per cui Anduril sta sviluppando il sottomarino Ghost Shark, di cui il Dive-Xl rappresenta una variante. “La Marina statunitense non era inizialmente un partner entusiasta, ma abbiamo trovato un’alleata in Australia”, ha spiegato Chris Brose, Chief Strategy Officer di Anduril.

Ghost Shark è stato al centro di una recente esercitazione condotta sotto l’egida Aukus, e le buone performance registrate in quest’occasione potrebbero aver influenzato la visione del Pentagono.

Uno degli ostacoli principali per l’adozione diffusa di droni dottomarini da parte della Marina Usa è rappresentato dai costi. Arnott non ha fornito dettagli sul prezzo, ma ha assicurato che il Dive-Xl sarà significativamente più economico rispetto ai concorrenti. Una delle chiavi per ridurre i costi è il design elettrico e la struttura “free-flooded“, che consente all’acqua di circolare liberamente all’interno del veicolo, riducendo la complessità e le spese di manutenzione.

L’approccio di Anduril mira a garantire numeri alti. “Se vogliamo essere efficaci come Occidente, dobbiamo disporre di molti veicoli, e con questo design possiamo raggiungere quel livello”, ha aggiunto Arnott, in un riferimento (poco) implicito al confronto con la Repubblica Popolare, dove l’aspetto quantitativo ha la priorità (come dimostrato anche dal programma Replicator). Anduril sta ampliando la propria capacità produttiva con la costruzione di un nuovo impianto Quonset Point, Rhode Island, in grado di produrre dozzine di Dive-Xl all’anno per clienti sia governativi che commerciali. A mancare, adesso, è solamente la commessa del Dipartimento della Difesa.


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