In anticipo di quattro giorni rispetto alle celebrazioni previste in Italia, a Washington si festeggia la Giornata nazionale dello spazio. L’ambasciata italiana nella capitale Usa ha però ospitato un evento che non si limita alla sola celebrazione, ma che consolida i rapporti spaziali tra Roma e Washington
Quest’anno la Giornata nazionale dello spazio arriva prima. La ricorrenza, giunta al suo quarto anno consecutivo, è stata infatti festeggiata in anteprima ieri a Washington D.C., dove la nostra ambasciata ha riunito le principali aziende aerospaziali italiane e i leader dell’industria statunitense, grazie anche al supporto dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice), l’Agenzia spaziale italiana, la Nasa, l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e la Us Space foundation. L’obiettivo dell’evento è stato rafforzare il ruolo dell’Italia come partner chiave nell’ecosistema spaziale statunitense e sottolineare l’eccellenza del Made in Italy anche per la Space economy.
“L’Italia è parte integrante di questo mutato mondo tecnologico” ha sottolineato ad Airpress il presidente dell’Asi, Teodoro Valente, citando un “sistema nazionale in grado di coprire l’intera catena di valore; unici in Europa”. Secondo Valente l’Italia, che porta già il vanto di terzo Paese al mondo a lanciare un satellite nello spazio, può tornare oggi a giocare un ruolo di leader nel settore, come peraltro testimoniato dal recente successo nel lancio del vettore Vega-C che, decollando dallo spazioporto europeo di Kourou, ha portato in orbita il satellite Sentinel-1C. L’accelerazione recente negli investimenti spaziali costituisce un asset strategico di lungo termine e, come evidenzia il presidente dell’Asi, “la space economy movimenta circa lo 0.5% dell’economia globale, ma tutte le proiezioni evidenziano una decisa tendenza di crescita negli anni futuri, promossa principalmente dall’incremento e sviluppo di tutti quei servizi connessi allo sfruttamento di dati satellitari e nuove applicazioni”.
Come spiegato ad Airpress dal vice segretario per la Scienza, la tecnologia e gli affari spaziali del dipartimento di Stato, Rahima Kandahari: “L’Italia è un partner importante per gli Stati Uniti nel campo spaziale”, svolgendo, per esempio, “un ruolo fondamentale nella campagna Artemis”. Ma questa partnership “non riguarda solo le attività nello spazio, ma si concentra anche sullo sfruttamento del nostro rapporto bilaterale qui sulla Terra” per affrontare insieme le sfide globali. Come spiegato da Kandahari, la partnership tra i due Paesi è infatti una garanzia per far sì che “l’esplorazione spaziale rimanga un’impresa cooperativa a beneficio di tutta l’umanità”. I benefici di questa collaborazione non si limiteranno allo spazio, ma avranno effetti importanti anche sulla Terra, in particolare per l’ambiente. “Gli agricoltori di tutto il mondo beneficiano dei dati satellitari forniti da Stati Uniti e Italia”, ha spiegato la vice segretario, sottolineando come “i dati che riceviamo dallo spazio ci aiutano a informare i decisori su una varietà di sfide globalmente rilevanti, dai cambiamenti climatici alla pesca illegale, al contrasto del traffico di fauna selvatica e altri crimini ambientali”.
Presenti all’iniziativa, ospiti dell’ambasciatrice Mariangela Zappia, anche Chirag Parikh, segretario esecutivo del National space council, e Massimo Claudio Comparini, managing director della Space business unit di Leonardo. Monte Grappa è stata presente anche con le sue joint venture Telespazio e Thales Alenia Space, protagoniste della partnership spaziale tra Italia e Stati Uniti, come dimostrato dall’accordo tra la prima e SpaceX per la commercializzazione dei servizi di Starlink e dalla partecipazione della seconda alle missioni Artemis e alla costruzione della futura Stazione spaziale commerciale di Axiom.