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La Luna a un passo dall’Italia. Il nuovo record della missione Lugre

A soli due giorni dal lancio la missione Lugre, frutto della collaborazione tra l’Agenzia spaziale italiana e la Nasa, ha segnato un traguardo storico, superando i duecentomila chilometri dalla Terra nell’acquisizione di segnali di navigazione satellitare globale. Un record mondiale che rafforza il ruolo dell’Italia come leader nell’innovazione spaziale

A soli due giorni dal lancio, la missione congiunta tra l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e la Nasa, denominata Lugre (Lunar Gnss receiver experiment), ha stabilito il nuovo record per l’acquisizione di un segnale di navigazione satellitare globale (Gnss), a una distanza di quaranta raggi terrestri, oltre duecentomila chilometri dalla Terra. Un traguardo che supera il limite precedentemente fissato dalla Nasa. Il presidente dell’Asi, Teodoro Valente, ha celebrato il successo sottolineando come si tratti di “un nuovo record per l’Italia nello spazio”. Come spiegato dal presidente, il sistema “nel suo viaggio verso la Luna ha superato il Guinnes delle comunicazioni oltre l’orbita terrestre”, ringraziando per il risultato la società Qascom, che ha interamente sviluppato in Italia per conto dell’Asi l’apparecchi, e a “tutto il team di Asi che ha lavorato tenacemente e senza sosta per raggiungere questo eccezionale traguardo”. Per Valente, si tratta di “una straordinaria impresa che suggella le relazioni con gli Usa e con la Nasa. Ci aspettano ancora molte sfide ma la Luna è a un passo dall’Italia”.

Un record made in Italy

Il ricevitore Lugre rappresenta il primo strumento totalmente Made in Italy progettato per la Luna. Il dispositivo testerà connessioni di radionavigazione nello spazio profondo, aprendo la strada a nuove possibilità per la navigazione e le comunicazioni interplanetarie. “L’Italia ancora una volta protagonista con il primo strumento interamente Made in Italy prossimo a sbarcare sulla Luna”, ha commentato, in occasione del lancio, Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. Il ministro ha inoltre sottolineato che con questo risultato “si apre un anno d’oro per l’Italia nello spazio”. Lugre opera in doppia frequenza e in multi-costellazione, utilizzando i segnali dei sistemi Gps e Galileo. Fino ad oggi, nessun segnale Galileo era mai stato acquisito oltre l’orbita terrestre, segnando un ulteriore passo avanti nelle tecnologie di navigazione spaziale.

Collaborazione internazionale

Il successo della missione è frutto di una stretta cooperazione internazionale. I centri di controllo della Nasa a Washington e di Qascom a Bassano del Grappa stanno lavorando fianco a fianco per analizzare i dati e preparare le successive operazioni. Questo progetto si inserisce nel più ampio contesto del programma Artemis della Nasa, che mira al ritorno dell’uomo sulla Luna. L’utilizzo dei segnali Gnss potrebbe rappresentare una soluzione temporanea in attesa della futura costellazione lunare Moonlight, sviluppata dall’Esa, di cui l’Italia è prime contractor.

Un doppio successo per il Paese

Il lancio di Lugre è coinciso con un altro importante traguardo per il settore spaziale italiano: il posizionamento in orbita del prototipo Pathfinder Hawk, sviluppato dall’azienda torinese Argotec, guidata da David Avino. Questo dispositivo è il precursore dei sei satelliti che costituiranno la costellazione Iride, il progetto italiano per l’osservazione della Terra. Il lancio è avvenuto poche ore prima di Lugre dalla base spaziale di Vandenberg, in California, grazie a un razzo Falcon 9 di SpaceX.


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