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Non solo Musk. Il ruolo di Leonardo nelle comunicazioni satellitari

La sicurezza delle comunicazioni è oggi una frontiera strategica, dove tecnologia e geopolitica si intrecciano per definire il futuro digitale. Mentre Elon Musk, con Starlink, guida l’innovazione spaziale, l’italiana Leonardo emerge come leader nelle soluzioni di sicurezza integrata. La recente collaborazione tra SpaceX e Telespazio testimonia le potenzialità di un’alleanza italo-americana per rivoluzionare le comunicazioni globali

La sicurezza delle comunicazioni rappresenta una delle frontiere più strategiche del nostro tempo, un campo dove la tecnologia incontra la geopolitica e la competitività industriale. Un settore nel quale Elon Musk, con le sue iniziative visionarie a partire da Starlink, ha sempre attirato l’attenzione mediatica, ben prima di quella sviluppata dal suo coinvolgimento politico o degli eventuali legami personali transoceanici. Ci troviamo nel pieno dell’era digitale, e le dinamiche industriali ed economiche del futuro, collegate strettamente a quelle strategiche e geopolitiche, si basano e si baseranno sempre più sulla capacità di garantire connessioni sicure, affidabili e, soprattutto, diffuse su tutto il pianeta. Un’attenzione, quella alla connettività, che spazia in tutti i settori, non solo spaziali. Il 99% delle connessioni Internet ancora passa sott’acqua, in cavi sottomarini che sono, però, vulnerabili ad attacchi e incidenti. Una maggiore digitalizzazione, inoltre, significa una maggiore superficie attaccabile da minacce cyber, sempre più sofisticate ed economiche, a disposizione di attori statali e no, dai singoli hacker alle organizzazioni terroristiche.

Garantire connessioni e comunicazioni sicure e diffuse, dunque, è un settore fondamentale già adesso, destinato a vedere la sua importanza crescere proporzionalmente nei prossimi anni. La grande intuizione di Musk è stata quella di portare tutto questo in orbita. I satelliti della sua Starlink, infatti, permettono di portare Internet praticamente in ogni regione del globo, non essendo vincolati da collegamenti fisici e da barriere geografiche. La mega-costellazione, inoltre, fa della ridondanza la sua arma segreta contro possibili attacchi o incidenti che ne potrebbero compromettere la funzionalità. Perdere uno o due satelliti è ininfluente in una rete che ne conta centinaia. Le performance del progetto sono state evidenti in Ucraina, dove i collegamenti messi a disposizione dal miliardario sudafricano hanno permesso – e continuano a permettere – agli ucraini mantenere le telecomunicazioni, mentre i sistemi tradizionali sono stati attaccati dai russi ben prima dell’inizio dell’invasione di terra.

In tutto questo, il nostro Paese non è rimasto a guardare, osservando con attenzione le innovazioni d’oltreoceano e sviluppando soluzioni e innovazioni anche made in Italy. Leonardo è sicuramente un attore fondamentale in questo contesto, e le possibili convergenze con le realtà di Musk aprono scenari interessanti. E alcune collaborazioni, tra l’altro, già esistono. A giugno dell’anno scorso è stato annunciato l’accordo tra SpaceX e Telespazio, joint venture tra Leonardo (67%) e Thales (33%), proprio nel settore delle comunicazioni satellitari dedicato alla distribuzione dei servizi offerti dalla costellazione Starlink. L’accordo siglato consente a Telespazio di integrare i servizi di Starlink tra quelli offerti dalla società nella propria rete ibrida di connettività. Il legame tra orbite e connessioni, inoltre, fa parte della strategia spaziale di Leonardo inaugurata all’insediamento del nuovo managing director della Business unit Space del gruppo, Massimo Comparini. Secondo questa visione, l’azienda intende creare una convergenza tra il mondo spaziale e quello digitale, con Leonardo nel ruolo di solution provider, ossia un fornitore di architetture che integrano queste capacità tecnologiche. “I sistemi di connettività spaziale costituiscono una sorta di freeway dei dati e, al contempo, lo spazio sta generando, esso stesso, grandi quantità di dati”, ha spiegato Comparini, illustrando come queste tecnologie siano fondamentali per la crescente digitalizzazione della società.

Le opportunità non si limitano al territorio italiano. In scenari internazionali complessi come il Medio Oriente, l’Africa e l’Asia, la combinazione di tecnologie satellitari avanzate e soluzioni di sicurezza potrebbe rispondere a esigenze di paesi che cercano di modernizzare le proprie infrastrutture digitali senza compromettere la sovranità nazionale. In questo senso, inoltre, Starlink non è l’unica realtà interessata ai collegamenti satellitari. Altre aziende, come Amazon con il progetto Kuiper, stanno sviluppando proprie costellazioni satellitari per fornire connettività globale. Una concorrenza che può stimolare l’innovazione tecnologica e potrebbe portare a tariffe più competitive e a una maggiore disponibilità di servizi satellitari per un numero sempre maggiore di persone interconnesse.


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