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Razzi commerciali riutilizzabili. Pechino insegue SpaceX e sfida il mercato globale

La crescente sinergia tra pubblico e privato rappresenta una svolta strategica per il dominio cinese nello spazio, che nel 2025 mira a rafforzare la sua posizione di potenza spaziale globale con il lancio di nuovi razzi Long March e vettori sviluppati da aziende private. Tra innovazione tecnologica e competizione interna, Pechino punta a incrementare la frequenza delle missioni, abbattere i costi e sviluppare soluzioni riutilizzabili per sostenere progetti ambiziosi, dalle mega-costellazioni alla stazione spaziale

Nel 2025, la Cina si prepara a consolidare la sua posizione nel panorama spaziale globale con il debutto di nuovi razzi della famiglia Long March e di vettori sviluppati da aziende private. Con un numero crescente di attori pubblici e privati che si contendono contratti spaziali, la Cina sta costruendo una base tecnologica e industriale per sostenere il suo ambizioso programma spaziale. L’obiettivo è chiaro: aumentare la capacità di lancio complessiva e rendere le operazioni spaziali più frequenti e sostenibili economicamente. I nuovi razzi, che includeranno versioni riutilizzabili o adattate per la riusabilità, saranno in grado di soddisfare diverse esigenze, dai contratti per il lancio di satelliti per le mega-costellazioni cinesi Thousand Sails e Guowang alle missioni cargo per la stazione spaziale cinese, oltre a incarichi commerciali. Il rafforzamento delle capacità di lancio aiuterà la Cina a garantire un accesso più ampio allo spazio, aumentando la frequenza delle missioni e favorendo lo sviluppo di tecnologie avanzate.

Uno dei primi razzi a volare sarà il Long March 8A, una variante migliorata del Long March 8 esistente. Questo modello avrà uno stadio superiore più potente, aumentando la capacità di carico utile in orbita eliosincrona da cinquemila a settemila chili. Inoltre, il razzo potrà ospitare carichi più voluminosi grazie a una carenatura di 5,2 metri di diametro. Il Long March 8A, sviluppato dalla China academy of launch vehicle technology (Calt), potrebbe decollare già il 19 gennaio. Calt sta potenziando la produzione dei motori YF-100, fondamentali per i razzi Long March alimentati a cherosene. Un altro importante sviluppo è il Long March 12A, progettato dalla Shanghai academy of spaceflight technology (Sast). Questa versione riutilizzabile del Long March 12, lanciato con successo a novembre 2024, potrebbe utilizzare motori a metano e ossigeno liquido sviluppati commercialmente. Un test cruciale è previsto a gennaio vicino a Haiyang, nella provincia di Shandong.

Novità anche per quella che si sta configurando come una Space economy in salsa cinese. Landspace, una delle prime aziende private cinesi nel settore spaziale, prevede il lancio orbitale del suo razzo Zhuque-3 nel 2025. Questo razzo a due stadi, costruito in acciaio inossidabile, sarà in grado di trasportare fino a 21mila chili in orbita bassa in modalità non riutilizzabile. Il Zhuque-3 potrebbe inoltre supportare la missione Haolong per il trasporto cargo nel 2026. Anche la compagnia Space Pioneer, nonostante un incidente durante un test statico nel 2024, sta lavorando al lancio del Tianlong-3 nel 2025. Questo razzo avrà una capacità di trasporto di 17mila chili verso l’orbita bassa e mira a competere direttamente con il Falcon 9 di SpaceX.

Altri protagonisti saranno Galactic Energy, che lancerà il suo primo razzo Pallas-1 nel 2025, seguito dalla variante aggiornata Ceres-2. Il Pallas-1 potrà trasportare fino a ottomila chili in orbita bassa, mentre il Ceres-2, un razzo a propellente solido, offrirà capacità di carico superiori rispetto al suo predecessore. Deep Blue Aerospace, invece, prevede di lanciare il suo razzo riutilizzabile Nebula-1 nel 2025, mentre CAS Space si prepara al debutto del Kinetica-2, destinato a supportare il servizio di trasporto cargo verso la stazione spaziale cinese. Nel frattempo, iSpace punta al lancio del suo Hyperbola-3, con l’ambizione di superare le difficoltà incontrate con i modelli precedenti.


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