Thales Alenia Space ha siglato un contratto con il Mohammed Bin Rashid Space Centre per la realizzazione di Airlock, il modulo per le attività extra-veicolari degli astronauti del Lunar Gateway, la futura stazione spaziale cislunare della missione Artemis. Il modulo, che sarà sviluppato negli stabilimenti italiani della joint venture tra Thales e Leonardo, sottolinea il ruolo chiave dell’Italia nell’esplorazione lunare e nelle collaborazioni spaziali internazionali
La collaborazione tra l’industria spaziale italiana e gli Emirati Arabi Uniti segna un nuovo traguardo con la firma del contratto tra Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), e il Mohammed Bin Rashid Space Centre (Mbrsc) il polo scientifico e tecnologico degli Emirati, per la progettazione e lo sviluppo del modulo Airlock, la componente per le passeggiate spaziali della futura stazione spaziale cislunare Lunar Gateway, sviluppata nell’ambito del programma Artemis della Nasa. L’Airlock consentirà agli astronauti di effettuare attività extra-veicolari (Eva), trasferire esperimenti scientifici da e verso la stazione e fornire un ulteriore punto di attracco per le navicelle spaziali. Il modulo sarà utilizzato anche per lo stoccaggio e la manutenzione delle tute Eva e degli strumenti necessari per le operazioni all’esterno della stazione.
La firma del contratto è avvenuta ad Abu Dhabi alla presenza di Teodoro Valente, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), testimoniando il ruolo di primo piano dell’Italia nelle collaborazioni internazionali nel settore spaziale. “Oggi è una giornata significativa per l’industria spaziale italiana e per il nostro Paese”, ha dichiarato Valente. Questo accordo, ha continuato il presidente, “testimonia la fiducia nella qualità e nella competenza industriale e accademica dell’intero Sistema Paese che continua a essere un punto di riferimento globale nell’ambito spaziale”. Come ricordato da Valente, il programma si inserisce “in un contesto di forte collaborazione internazionale, come dimostrato dalla partecipazione degli Emirati Arabi Uniti agli Artemis Accords”. La firma, ricorda ancora il numero uno dell’Agenzia spaziale italiana, “affonda le sue radici nel lungimirante Memorandum of Understanding del 1997 tra Asi e Nasa, che ha consolidato la strada di un lungo percorso di collaborazione bilaterale tra le nostre agenzie per l’abitabilità nello spazio”. L’Italia, “si conferma, quindi, in prima linea nella realizzazione delle grandi sfide spaziali del futuro. Siamo pronti a contribuire con determinazione alla nuova era dell’esplorazione lunare”.
“Questo nuovo elemento pressurizzato è fondamentale per il Gateway”, ha sottolineato Hervé Derrey, ceo di Thales Alenia Space. “Siamo orgogliosi di accompagnare MBRSC nella sua ambiziosa visione per l’esplorazione spaziale e di rafforzare il nostro ruolo nei sistemi di trasporto spaziale e nelle infrastrutture orbitali.” Anche Giampiero Di Paolo, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia, ha evidenziato l’importanza di questa partnership: “Questa partnership rappresenta una tappa significativa che riflette la fiducia degli Emirati Arabi Uniti nella nostra lunga esperienza e nel nostro impegno per il progresso dell’esplorazione spaziale. Al contempo il modulo Airlock apre la strada agli Emirati Arabi Uniti verso l’innovazione e l’eccellenza nelle attività spaziali”. Di Paolo ha anche ribadito come l’biettivo della società sia “lavorare con la comunità spaziale per contribuire all’esplorazione lunare e ad una presenza continua sulla superficie lunare. A tal fine investiamo continuamente in nuovi sviluppi tecnologici e promuoviamo l’innovazione. Sfide come questa sono uno stimolo per noi e per la nostra filiera a beneficio dell’intero ecosistema spaziale”.
Massimo Claudio Comparini, managing director della Space business unit di Leonardo e presidente del Consiglio di amministrazione di Thales Alenia Space, ha sottolineato come questo contratto rappresenti “un importante riconoscimento a livello mondiale per il settore spaziale nazionale, sinonimo di assoluta eccellenza tecnologica, giunto pochi giorni dopo l’assegnazione all’Italia dello sviluppo del primo lander lunare europeo, Argonaut.” Secondo Comparini “L’Italia e tutto il suo ecosistema industriale di filiera e scientifico, sotto la guida delle nostre istituzioni e dell’Agenzia Spaziale Italiana, conferma il proprio impegno nel portare eccellenza e innovazione made in Italy sulla Luna ed oltre, rafforzando il proprio ruolo nella cooperazione internazionale e l’ambizione nel traguardare nuove conquiste scientifiche e tecnologiche”.
Comparini ha anche ricordato il ruolo di Leonardo, che grazie anche alle sue joint venture Telespazio e Thales Alenia Space, “consolida sempre più un ruolo di primo piano nel campo dell’esplorazione lunare come testimoniato dallo sviluppo della prima infrastruttura di comunicazione e navigazione lunare con il progetto Moonlight dell’Agenzia Spaziale Europea, guidato da Telespazio, e lo studio del primo modulo pressurizzato per la superficie lunare, il Multi Purpose Habitat guidato da Thales Alenia Space Italia nel quale studieremo anche i concetti dei primi data center spaziali. Senza dimenticare la guida e le tecnologie avanzatissime per la missione robotica verso Marte, ExoMars 2028”.