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Von der Leyen annuncia la roadmap per il riarmo europeo entro il 2030. I dettagli

Ursula von der Leyen spinge sull’autonomia strategica europea e presenta Readiness 2030, una roadmap per rafforzare la capacità di difesa dell’Ue entro fine decennio. Il piano si affianca al Libro Bianco sulla difesa europea, che sarà presentato domani, ma il vero banco di prova sarà il Consiglio europeo di giovedì e venerdì, chiamato a discutere il controverso piano ReArm Europe

Un’altra settimana di appuntamenti importanti per il futuro della difesa europea. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, rilancia sull’autonomia strategica dell’Unione e annuncia il piano Readiness 2030, una roadmap per rendere l’Europa pronta a difendersi entro la fine del decennio. Un’iniziativa ambiziosa che si inserisce in un quadro geopolitico sempre più incerto e che sarà accompagnata dalla presentazione, prevista per domani, del Libro Bianco sulla difesa europea. Un documento che farà da cornice teorica e politica agli sforzi di Bruxelles per dotare l’Ue di una capacità di deterrenza credibile. Il punto più caldo dell’agenda sarà il Consiglio europeo di giovedì e venerdì, quando i capi di Stato e di governo si riuniranno per discutere il piano ReArm Europe, dal valore complessivo di circa 800 miliardi di euro. La proposta, fortemente voluta da von der Leyen, punta a un incremento senza precedenti delle capacità militari europee, con l’obiettivo di colmare il divario tecnologico e industriale con le grandi potenze globali e di rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri.

La roadmap di Readiness 2030

“L’Europa deve prepararsi alla guerra”. In un discorso rivolto ai cadetti della Reale accademia militare di Danimarca, von der Leyen è tornata sul tema della difesa del continente e, oltre a riaffermare la validità del piano ReArm Europe, ha presentato il programma Readiness 2030, il cui obiettivo sarà quello di fornire agli Stati membri uno strumento di coordinamento degli investimenti negli anni a venire. Equipaggiamenti, infrastrutture critiche, difesa aerea, munizioni, droni, mobilità militare e tecnologie innovative sono tutti indicatori su quali saranno misurati i progressi dell’Ue nel necessario rilancio delle sue capacità. Tra le priorità strutturali individuate dalla roadmap figurano, oltre all’aumento della spesa, il proseguimento del percorso di integrazione dell’Ucraina nell’Ue, la necessità di maggiori collaborazioni tra i campioni continentali e la creazione di un Mercato unico della Difesa in Europa. 

Un Libro Bianco per la difesa europea

Il Libro bianco sulla difesa europea, la cui presentazione è attesa per mercoledì, avrà l’obiettivo di gettare le basi strategiche per una maggiore integrazione militare e industriale tra le gli Stati del Vecchio continente. Bruxelles punta infatti a delineare un modello di governance che consenta agli Stati membri di coordinarsi più efficacemente, evitando duplicazioni e inefficienze. Sul tavolo anche il ruolo della Nato e il rapporto con gli alleati euroatlantici, un equilibrio complesso da mantenere e in cui l’Europa cerca di ritagliarsi uno spazio di autonomia senza compromettere la coesione dell’Alleanza e dei rapporti oltreoceano.

L’ultima parola al Consiglio 

Il vero nodo politico sul futuro della difesa europea verrà affrontato tra giovedì e venerdì al Consiglio europeo che, oltre all’abituale agenda economica, dovrà discutere sui temi inerenti alla Difesa. Ci si aspetta che, dopo essersi confrontati al loro interno a seguito del Consiglio straordinario di inizio mese, gli Stati membri presenteranno le proprie osservazioni e indicazioni sul piano ReArm Europe, in particolare per quanto concerne le resistenze all’aumento delle spese militari in assenza di garanzie comuni. Le opposizioni sul tema infatti non mancano. Alcuni Stati membri temono infatti l’impatto di un impegno finanziario così imponente, specialmente quei Paesi più esposti sul fronte del debito pubblico.


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