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Un nuovo predatore degli oceani. Putin vara il sottomarino Perm

Dopo il varo, il sottomarino Perm dovrà affrontare mesi di test prima di entrare in servizio nella Flotta del Pacifico. Il suo ruolo sarà cruciale per la difesa russa, in un momento in cui Mosca guarda con crescente interesse alle rotte artiche e alla competizione globale nei mari

La flotta sottomarina di Mosca ha compiuto un altro passo avanti lo scorso giovedì 27 marzo quando i cantieri navali della Sevmash, siti nella nordica cittadina di Severodvinsk (oblast’ di Archangelsk), hanno varato ufficialmente il Perm, sesto esemplare (su dieci teorici) dei sommergibili classe “Yasen-M” ad essere completamente costruito. Nonostante il varo ufficiale, però, saranno necessari ancora svariati mesi prima che il vascello possa entrare definitivamente in servizio presso la Marina Militare di Mosca, e in particolare nella sua Tichookeanskij flot (la Flotta del Pacifico).

A differenza dei suoi predecessori, che a loro volta portano i nomi di alcuni centri abitati della Federazione Russa (Severodvinsk, Kazan, Novosibirsk, Krasnoyarsk e Archangelsk), il Perm è il primo vascello della serie a supportare ufficialmente l’utilizzo dei missili ipersonici antinave Tzircon. Altre tre navi di questa classe (Ulyanovsk, Voronezh e Vladivostok) sono attualmente in costruzione presso i cantieri della Sevmash (Ulyanovsk, Voronezh e Vladivostok), con la costruzione di un’ulteriore nave (Bratsk) che dovrebbe iniziare nel 2025, alla quale dovrebbero farne seguito altre due, anche se i contratti relativi a queste ultime devono ancora essere firmati.

La classe Yasen-M è stata concepita rimpiazzare le più obsolete classi Akula e Oscar-II risalenti ai tempi dell’Unione Sovietica, andando a riunire in un unico vascello le funzioni di hunter-killer tipica dei sottomarini d’attacco (ruolo svolto dall’Akula) e dei  sottomarini lanciamissili (funzione ricoperta dall’Oscar-II).  Con un livello di silenziosità paragonabile a quello delle controparti occidentali e una capacità di attacco a lungo raggio superiore a quella della maggior parte della Nato, questi sottomarini rappresentano uno dei fiori all’occhiello della tecnologia militare russa. L’ammiraglio James Foggo III, ex-comandante della Sesta Flotta Statunitense e dell’Allied Joint Force Command di Napoli, aveva parlato della pericolosità di questo sistema d’arma nel dicembre 2023, in occasione di un evento organizzato da Formiche in collaborazione con Fincantieri, durante il quale Foggo ha affermato che “la Quarta battaglia dell’Atlantico è in corso, e dobbiamo essere pronti a combatterla”.

Al varo della Perm a Severodvinsk ha partecipato in diretta anche il presidente russo Vladimir Putin in collegamento video da Murmansk, dove giovedì ha incontrato il comandante della Marina Aleksandr Moiseev proprio a bordo della nave gemella della Perm, la Arkhangelsk. “Questi sottomarini e navi aumenteranno la potenza di tutte le nostre flotte, rafforzeranno la sicurezza delle frontiere marittime russe e della rotta del Mare del Nord, assicureranno la soluzione dei compiti di protezione degli interessi nazionali in varie aree dell’Oceano mondiale, compresa la zona artica, che in condizioni di intensificazione della competizione globale sta acquisendo la massima importanza economica, logistica e di trasporto”, ha dichiarato Putin.

Tuttavia, secondo l’esperto di difesa russa del Center for European Policy Analysis Pavel Luzin, i progetti per la classe Yasen-M potrebbero presto subire delle modifiche, dato che i piani russi prevedono di iniziare la costruzione di nuovi sottomarini di quinta generazione della classe Husky entro il 2027.

(Foto presa dal sito internet di Sevmash)


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