L’accordo conferma la postura del governo di Roma in un fazzoletto di terre e di equilibri decisivo, che spazia fra tematiche primarie come le risorse energetiche, le nuove sfide ambientali, la sicurezza regionale, la diffusione del know how italiano, le infrastrutture come il Trans Caspian Transport Corridor, di importanza centrale per i flussi energetici e di trasporto anche in chiave europea
Il Tap è stato l’inizio, strategico anche in chiave europea. Adesso il rapporto già solido tra Italia e Azerbaigian prosegue spedito sui binari dell’energia e della cooperazione infrastrutturale. La nuova centrale elettrica a ciclo combinato “8 Novembre” di Mingachevir, realizzata da Azərenerji ASC in collaborazione con Ansaldo Energia, è stata battezzata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il Presidente della Repubblica azero, Ilham Aliyev. Segna una fase decisiva circa il rafforzamento della cooperazione energetica e industriale tra i due Paesi. Si inserisce, inoltre, in un momento geopolitico particolare dove accanto ai noti fronti di crisi l’Italia sta sviluppando una precisa politica di relazioni nel Caucaso e nell’Asia centrale, a dimostrazione di una vitalità programmatica che mira a collegare il Mediterraneo a macro regioni politicamente rilevanti.
Perché Ansaldo e Azerenerji
Secondo Urso si tratta di una realizzazione che rafforza la già “solida cooperazione energetica tra Italia e Azerbaigian, estremamente importante per l’approvvigionamento di gas attraverso il Tap, un’opera strategica che approda proprio nel nostro Paese e fa dell’Italia l’hub del gas europeo”. Presenti alla cerimonia anche l’amministratore delegato di Ansaldo Energia, Fabrizio Fabri, e i vertici della società energetica azera Azerenerji che ha sancito il taglio del nastro a soli due anni dall’inizio dei lavori. Si tratta inoltre di un impianto all’avanguardia che non solo contribuirà ali obiettivi energetici del Paese, ma impatterà anche sulla riduzione delle emissioni del 50%”. L’accorso siglato nel 2023 prevedeva quattro turbine AE94.3A
Azerenerji è la spa dedicata alla sicurezza energetica azera e alla trasmissione di elettricità. Controlla in modo centralizzato centrali elettriche, sottostazioni, linee di trasmissione elettrica ad alta tensione da 110, 220, 330, 500 kilovolt e la gestione della loro trasmissione oltre a condurre operazioni di scambio di energia con Paesi esteri.
Inoltre in occasione della scorsa Cop29 svoltasi in Azerbaigian nel novembre scorso, i due player hanno siglato un Memorandum of Understanding alla presenza del presidente di Azerenerji JSC, Baba Rzayev, e dell’amministratore delegato di Ansaldo Energia, Fabrizio Fabbri per tre progetti. Il primo verte nuove partnership nel campo dell’installazione, manutenzione e modernizzazione delle apparecchiature di produzione di energia verso sistemi più efficienti dal punto di vista ambientale nel territorio azero. In secondo luogo verrà costruito un impianto di produzione di idrogeno localizzato grazie alla tecnologia degli elettrolizzatori sviluppata dal Gruppo Ansaldo Energia tramite la sua controllata Ansaldo Green Tech. Infine è allo studio una nuova centrale elettrica alimentata a idrogeno che utilizza idrogeno verde come combustibile.
L’Italia fra Caucaso e Asia centrale
Nell’occasione Urso ha avuto incontri bilaterali con il Presidente della Repubblica azera Aliyev e il ministro dell’economia Mikayil Jabbarov. I due colloqui hanno consentito di esplorare nuove prospettive di cooperazione in ambito industriale – anche alla luce del Partenariato Strategico tra Italia e Azerbaigian – a partire dal settore siderurgico, considerato prioritario per entrambe le economie. Molta attenzione è stata riservata anche allo sviluppo tra Roma e Baku di tecnologie verdi e sulla collaborazione per le materie prime critiche. I due paesi, come è noto, sono legati dalla Dichiarazione sul Partenariato Strategico Multidimensionale sottoscritta nel 2020.
Più in generale, questo accordo conferma la postura del governo di Roma in un fazzoletto di terre e di equilibri decisivo, che spazia in tematiche primarie come le risorse energetiche, le nuove sfide ambientali, la sicurezza regionale, la diffusione del know how italiano, le infrastrutture come il Trans Caspian Transport Corridor, di importanza centrale per i flussi energetici e di trasporto anche in chiave europea.
Inoltre Baku riveste un’importanza strategica che va ben oltre il gas, non solo è una fonte affidabile di importazioni di gas ma ha compiuto dei passi internazionali in varie direzioni: nella questione del Karabagh, ha buoni legami con la Turchia e, forte del fatto di avere un piede sia in Asia che in Europa, sviluppa con l’Italia una relazione speciale, come dimostrano moltissimi accordi raggiunti negli ultimi anni alla voce energia, difesa, università con l’attivismo di membri del governo come Urso, Crosetto, Cirielli e come confermato su queste colonne dall’ambasciatore azerbaigiano in Italia, Rashad Aslanov. Passaggio sottolineato anche dal ministro dell’Energia azero, Parviz Shahbazov, intervistato da Formiche.net in occasione dei mille giorni di Tap.