Il Forum imprenditoriale italo-algerino, costola del vertice inter-governativo di scena a Roma, porta in dote una serie di intese tra le reciproche imprese, che mirano a rafforzare i legami industriali tra i due Paesi. E non c’è soltanto l’energia
L’Italia continua a rafforzare la propria presenza in Africa stringendo accordi con quei Paesi che condividono interessi economici e strategici con Roma. L’Algeria è in cima a questi. Per il nostro Paese diventa essenziale consolidare rapporti affidabili nel Mediterraneo allargato: l’Algeria è ormai il primo partner energetico, e con al Russia ormai praticamente tagliata fuori dal mercato europeo, il Paese del Nordafrica cresce di rilevanza. È una dinamica di vantaggi reciproci, che va oltre la semplice cooperazione energetica. Ma l’obiettivo non è solo fermo al gas: il raggio d’azione include industria, infrastrutture e stabilità regionale. In questa ottica può essere inquadrato il Forum imprenditoriale di scena oggi al Parco dei Principi ai Parioli, che ha visto la presenza di 500 aziende, tra italiane e algerine.
Se Villa Pamphilj, ormai cornice prediletta dal governo per i vertici internazionali, è la sede del bilaterale tra Giorgia Meloni e il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, con annessa presenza di dieci ministri italiani e sette algerini, al Parco dei Principi si è invece svolta la parte più commerciale e industriale della due giorni di Tebboune nella Capitale (domani incontrerà papa Leone XIV), guidata e coordinata dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani. D’altronde, sono sempre le imprese, che sul versante africano possono contare sul sostegno anche politico del Piano Mattei (ma andando indietro si arriva al protagonismo di Enrico Mattei che gettò le basi per la costruzione del gasdotto Transmed), a costruire quei ponti senza i quali ogni sinergia è fine a se stessa. Non è certo un caso che nell’ambito del Forum ai Parioli siano state siglate circa una trentina di intese tra realtà industriali italiane e algerine, specialmente nei settori dell’agroindustria, della farmaceutica, dei trasporti, delle infrastrutture e dell’innovazione.
LA ROTTA DI TAJANI
Tra Roma e Algeri la sintonia industriale continua a crescere. Lo ha chiarito senza troppi giri di parole anche lo stesso Tajani. “Abbiamo tanti settori dove possiamo collaborare a partire dall’energia, che ha certamente un ruolo speciale nelle relazioni tra i nostri due paesi. Tutte le nostre grandi imprese del settore sono protagoniste di collaborazioni consolidate di nuovi progetti sull’energia tradizionale ma anche sull’idrogeno. Quindi guardiamo insieme al futuro, perché il tema dell’energia è fondamentale. Abbiamo dei progetti strategici per portare energie rinnovabili dal Nord Africa verso l’Italia e verso l’Europa. E poi c’è l’industria avanzata, che è parte di questa fondamentale strategia. Penso all’Automotive, con gruppi italiani in prima linea attivi in Algeria e che sono in forte crescita. Per non parlare poi dell’agroindustria, è un altro settore chiave”.
“Fra Italia e Algeria sussiste una “perfetta identità di vedute e l’Italia intende sostenere i rapporti fra Algeria e Ue per far si che la collaborazione fra Algeri e Bruxelles sia proficua. Cercheremo di essere il miglior ponte possibile”, ha insistito Tajani che ha ricordato come il Piano Mattei sia lo “strumento con cui vogliamo dare segni di grande attenzione in tutto il continente africano e in particolare con i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo”. A margine del Forum Tajani ha poi avuto un incontro bilaterale con il suo omologo Ahmed Attaf.
Il colloquio ha rappresentato l’occasione per ribadire l’impegno congiunto per la stabilità del Mediterraneo. Passando in rassegna i principali dossier internazionali e regionali, i due Ministri hanno concordato sulla priorità di arrivare a un cessate il fuoco a Gaza, al rilascio degli ostaggi e alla consegna degli aiuti umanitari alla popolazione civile. È stato quindi confermato, hanno spiegato dalla Farnesina, il comune impegno per la stabilità della Libia, per cui hanno sottolineato la necessità di rilanciare il processo politico a guida Onu, e per il contrasto al terrorismo e ai traffici illegali nell’area del Sahel.
DUE NAZIONI, UN VALORE
I rapporti economici tra Italia e Algeria, come hanno spiegato dall’Agenzia Ice, sono solidi, con un interscambio commerciale che, in base agli ultimi dati Eurostat, ha registrato nel 2024 un valore di circa 14 miliardi di euro, di cui 11 miliardi di importazioni e 2,9 miliardi di esportazioni. L’Algeria è il primo fornitore di gas dell’Italia che è il primo mercato di destinazione delle esportazioni algerine e il secondo fornitore dell’Algeria (dopo la Cina) con una crescita delle proprie esportazioni del 2,7% rispetto al 2023. Grandi gruppi italiani operano già nei cluster industriali algerini, in particolare nel settore dell’energia, delle infrastrutture, dei trasporti e delle costruzioni. Insomma, oltre allo storico rapporto energetico, i pilastri della presenza imprenditoriale italiana nel Paese sono i grandi lavori e l’industria della difesa, con una presenza stabile in loco di circa 200 aziende battenti bandiera tricolore.
“L’export italiano verso l’Algeria presenta un potenziale inespresso di 291 milioni di euro attivabili nel breve periodo, a cui si aggiungono oltre 2 miliardi nel lungo termine. I settori con le maggiori opportunità sono la meccanica strumentale (91 milioni), i metalli (37 milioni) e la chimica (36 milioni), che da soli rappresentano il 56% del totale. Questi numeri dimostrano chiaramente quanto ampio sia lo spazio per rafforzare la cooperazione economica tra i nostri due Paesi”, ha spiegato Barbara Cimmino, vicepresidente per l’Export e l’Attrazione degli Investimenti di Confindustria. “Il sistema manifatturiero italiano è pronto a integrarsi con i piani di sviluppo algerini, contribuendo alla creazione di filiere industriali innovative, competitive e sostenibili”.
UN PONTE CON L’EUROPA
Tra i principali accordi siglati, Italia e Algeria hanno per esempio rafforzato la cooperazione nel settore della formazione professionale con la firma di un’intesa tecnica per la creazione di un centro italo-algerino dedicato alla lavorazione del marmo e delle pietre ornamentali. Come ha spiegato Matteo Zoppas, si tratta di un progetto che portiamo avanti da almeno due anni e oggi abbiamo ufficializzato l’accordo con una controparte algerina, naturalmente in coordinamento con il governo di Algeri. L’obiettivo è aprire un centro tecnologico presso una cava già operativa in Algeria, dove trasferiremo competenze, formazione e know-how italiano.”
L’accordo, come detto, rientra nella strategia di partenariato strutturato che l’Italia sta promuovendo con l’Algeria, anche nel quadro del Piano Mattei per lo sviluppo del continente africano. “Formare gli operatori ma soprattutto i formatori”, ha chiarito Zoppas, “significa creare basi solide per un sistema produttivo autosufficiente e allo stesso tempo orientato all’impiego di tecnologie italiane”. La controparte algerina si impegnerà infatti ad acquistare macchinari e impianti Made in Italy, generando un doppio vantaggio: crescita della filiera industriale locale e consolidamento delle esportazioni italiane.
TRA CEREALI, ACCIAIO E GAS
Altro capitolo, l’energia. E qui i protagonisti sono Eni per l’Italia e l’algerina Sonatrach. I due colossi energetici hanno firmato, nelle scorse settimane e proprio ad Algeri, un accordo trentennale da 1,2 miliardi di dollari per l’esplorazione e lo sviluppo di idrocarburi nell’area di Zemoul El Kbar, nell’onshore algerino. Così, le due aziende mirano a valorizzare l’area utilizzando tecnologie innovative, ottimizzando i tassi di recupero e sfruttando le infrastrutture esistenti. Non è finita.
Proprio nell’ambito del Forum, le due aziende hanno siglato un’ulteriore intera per rafforzare la cooperazione, partendo dal presupposto che Roma e Algeri stanno già collaborando, con un partenariato pubblico-privato che coinvolge un’altra importante realtà italiana, Bonifiche Ferraresi, per l’attuazione del progetto previsto dallo stesso Piano Mattei e che prevede la coltivazione di cereali e legumi su un’area di 36 mila ettari di deserto algerino e la nascita di una filiera agroalimentare. Ancora, Nel corso del vertice italo-algerino, verrà sottoscritta un’intesa a livello governativo per la realizzazione di un Centro di formazione per il settore agricolo, dedicato anch’esso alla figura di Mattei e che si rivolge a tutte le Nazioni africane.
Secondo quanto risulta all’agenzia Nova, poi, un’intesa da circa un miliardo di euro per la realizzazione in Algeria di un impianto di preridotto di ferro (Dri) sarà uno degli annunci industriali di maggior rilievo attesi nel corso del Forum Italia-Algeria. L’accordo sarà firmato da un consorzio internazionale di produttori siderurgici, che comprende, tra gli altri, l’ex Ilva e il gruppo Duferco, con l’obiettivo di produrre acciaio a basse emissioni in un contesto di piena transizione energetica.
IL VERSANTE DELLE TELECOMUNICAZIONI
E attenzione alle telecomunicazioni. Di crescente importanza è, infatti, anche l’infrastruttura digitale per aumentare le connessioni sicure e rapide con l’Italia quale hub. L’Algeria potrebbe infatti collegarsi a BlueMed, il cavo sottomarino in fibra ottica che collega l’Italia con la Francia, la Grecia e vari Paesi che si affacciano sul Mediterraneo fino ad arrivare ad Aqaba, in Giordania. Un tema discusso nell’incontro, dell’ottobre del 2023, tra l’amministratore delegato di Sparkle, Enrico Bagnasco, con il ministro algerino delle Poste delle telecomunicazioni, Bibi Triki, alla presenza dell’ambasciatore d’Italia ad Algeri, Giovanni Pugliese. E proprio nell’ambito del bilaterale, hanno confermato alcune fonti a Formiche.net, sarebbe stato firmato un nuovo accordo tra Sparkle e il governo algerino.
Nel dettaglio, è stato siglato un memorandum per la creazione di un cavo di trasmissione sottomarino. Oggetto dell’intesa é la creazione di un nuovo cavo dedicato ad Algerie Telecom (indipendente dagli altri sistemi precedentemente discussi) che colleghi l’Algeria con l’Italia; un programma di consulenza e supporto per lo sviluppo di nuovi Data Center in Algeria; un programma di training a favore di AT per supportare il piano di digital transformation dell’Algeria. Previste anche soluzioni di Cybersecurity and Protection a favore dell’infrastruttura.
TUTTI GLI ALTRI ACCORDI
Ed ecco tutte le intese nate con il vertice italo-algerino. Sigit e Acs hanno siglato un partenariato per la produzione di componenti in plastica per veicoli, mentre la stessa Sigit ha sottoscritto con Stellantis una lettera di intenti per lo sviluppo di attività del costruttore in Algeria. Fronte pharma, Chiesi e Clinica Group hanno firmato un accordo di commercializzazione di prodotti Chiesi Global Rare Diseases. La stessa Chiesi fornirà poi al partner algerino prodotti farmaceutici per combattere alcune malattie rare ai fini di distribuzione sul mercato algerino. Ancora, Duferco e Copresud hanno firmato una collaborazione in ambito energetico, mentre Bausano Utexpo e Arouche hanno sottoscritto un contratto per la fornitura di due linee di estrusione per materie plastiche ad alta efficienza per la produzione di tubi in Hdpe.
Non è finita. Intese importanti sono arrivate anche sul versante dell’agroalimentare con Cft e Groupe Labelle che hanno siglato un accordo per realizzazione di una linea di produzione di pomodoro concentrato e di una linea di riempimento in scatole di banda stagnata. E ancora Cogemat e Diam Grain hanno raggiunto un accordo per la realizzazione di un proprio impianto di macellazione, sezionamento e trasformazione dei prodotti a base di carne. Comau Academy e Agro West Berrahal Group si sono invece unite per una collaborazione dedita alla formazione e alla costruzione di centri di formazione sull’automazione e sulle competenze industriali.
Ancora, Euromed Group – Somemi e Cluster Mécanique de Précision Algérie Centre de facilitation hanno sottoscritto un potocollo della durata di tre anni, che ha come obiettivo quello di sviluppare collegamenti strutturati tra ecosistemi industriali, partenariati tra pmi, scambio di conoscenze tecniche e di mercato, organizzazione congiunta di missioni B2B e sviluppo di progetti comuni nei settori della meccanica di precisione, innovazione e qualità. Scorrendo la lista, Menarini e Clinica Group hanno raggiunto un accordo di collaborazione tra Stemline Therapeutics, società interamente appartenente al gruppo Menarini, per portare farmaci oncologici innovativi e trasformativi di Stemline ai pazienti in Algeria.
Rossi ingegneria e Nouvelle Conserverie Algérienne du Dahra/Semoulerie Amour de Mouzaia hanno invece sottoscritto un protocollo pre-contrattuale relativo alla fornitura di tecnologie per la realizzazione di una nuova conserveria, mentre Sacmi e Sarl Ceram Glass hanno siglato accordo per nuova estensione di un impianto, sempre per la produzione di piastrelle ceramiche in Pasta Bianca Smaltata. Stemin e Groupe Condor hanno invcece firmato una joint Venture industriale: l’accordo prevede impianti per il trattamento, recupero e fusione del rottame ,formazione locale, know how, certificazioni internazionali. L’iniziativa punta a creare un hub dell’economia circolare nel nord Africa, rafforzando il ruolo dell’economia circolare nella cooperazione euromediterranea.
Ancora, memorandum per Tecnocryo e Rayanox, per lo sviluppo di produzione di Biogas e Co2 per uso alimentare, partendo da rifiuti organici di origine domestica o animale. I prodotti saranno sia in forma gassosa che liquida a temperatura criogenica. Questo progetto ha un grande impatto ambientale, permettendo di riciclare circa 7 milioni di tonnellate di rifiuti che oggi vanno in discarica. Il piano di investimento prevede di realizzare diversi siti produttivi e per motivi di riservatezza non si può divulgare il piano di investimento previsto. Altro memorandum, Union Industries e Faderco, per l’allestimento di un nuovo spazio produttivo in Algeria e un potenziale investimento in impianti per la produzione e il commercio di semilavorati tessili destinati ad applicazioni medicali e igienico-sanitarie.
Infine, Italfluid ed Exwor hanno firmato un accordo con lo scopo di rafforzare i legami di partenariato tra le due società e aprire le opportunità ai mercati internazionali nei quali Italfluid lavora, mentre, come anticipato, Eni e Sonatrach hanno sottoscritto un protocollo di intesa su sviluppo relazioni energetiche in campo di sicurezza approvvigionamento e transizione energetica: Eni si impegna ad effettuare nuovi investimenti upstream in Algeria e Sonatrach si impegna in buona fede a lavorare per il prolungamento accordi di fornitura che scadono nel 2027.
E sempre nel campo dell’energia, Pierfrancesco Latini, chief international officer di Acea, intervenendo al Forum, ha chiarito come “l’Algeria presenta enormi opportunità di crescita sostenibile, soprattutto nelle infrastrutture di acqua, energia e rifiuti: elementi chiave per sicurezza alimentare, investimenti industriali e crescita economica. È un Paese fondamentale all’interno del Piano Mattei, piano che ci vede fortemente coinvolti come partner industriale per l’implementazione di progetti infrastrutturali, di innovazione e di formazione specifica nella gestione dell’acqua, con l’obiettivo di migliorare la resilienza ai cambiamenti climatici. Acea, con il suo know how nell’idrico, settore in cui siamo primo operatore in Italia e secondo in Europa, nella distribuzione elettrica e nell’ambiente, può dare un contributo significativo allo sviluppo algerino combinando la sua esperienza consolidata nella gestione di reti infrastrutturali complesse con lo sviluppo di progetti flagship con alto contenuto innovativo”.