Non solo un vertice alimentare, ma una fase caratterizzata dall’attivismo programmatico del governo che già due settimane fa a Roma aveva avuto modo di ribadire l’importanza del Piano Mattei, mettendolo a confronto con il Global Gateway dell’Ue: ovvero come far camminare il Piano nella fase due, quella che attiene l’universo delle alleanze con Ue e Usa
Etiopia, Kenya e Corno d’Africa. Ovvero un pezzo assolutamente significativo di quel continente africano che non solo guarda verso Sudan ed Egitto, ovvero con una proiezione mediterranea, ma che ha un affaccio diretto sul mar Arabico, con tutto ciò che di geopolitico esso comporta. Una ragione in più per sottolineare come l’interlocuzione del governo italiano con questa fetta di Africa è altamente strategica e si candida a ingrossare il proprio peso specifico alla luce del Piano Mattei. Traccia programmatica, questa, che è stato il comun denominatore degli incontri tenuti dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a margine del vertice Onu sulla sicurezza alimentare, con i leader di Etiopia, Abiy Ahmed, Kenya William Ruto e Unione africana Mahamoud Ali Youssouf.
I bilaterali
Il bilaterale con il premier etiope ha permesso di fare il punto sulle numerose iniziative nell’ambito del Piano Mattei per l’Africa, con particolare riferimento ai settori dell’acqua, della sanità e dell’agricoltura sostenibile. L’Italia sostiene inoltre la cooperazione allo sviluppo nel triennio 2026-2028, sancito da una dichiarazione quadro congiunta adottata a livello ministeriale e si augura che Addis Abeba prosegua nello sforzo diretto all’imprescindibile stabilità regionale. Italia e Kenya, inoltre, condividono molti progetti nei settori dell’agricoltura, dell’energia e della formazione avviate nella cornice del Piano Mattei, elemento che si intreccia al sostegno assicurato dal Governo italiano al settore delle infrastrutture energetiche e urbane.
Infine il Presidente della Commissione dell’Unione Africana, Mahamoud Ali Youssouf, ha messo in luce il tema della stabilità regionale del Corno d’Africa e del ruolo che il Piano Mattei può svolgere per rafforzare la connettività infrastrutturale dell’area. Non solo Youssouf, come recita una nota di Palazzo Chigi, ha espresso ampio apprezzamento per le iniziative del Piano Mattei ma ha anche assicurato il pieno e convinto sostegno dell’Unione Africana alla strategia italiana.
Non va dimenticato che nel campo della salute l’obiettivo del Piano Mattei è potenziare le strutture sanitarie nel Continente africano, che al momento sono dislocate in maniera disomogenea sul territorio, con le aree rurali più disagiate (Costa d’Avorio ed Etiopia). Mentre in campo energetico il Nord Africa e il Kenya sono le aree obiettivo per la diversificazione delle fonti, il sostegno alle infrastrutture e la formazione.
La priorità cibo
Alla voce priorità strategica (anche del Piano Mattei) si inserisce di diritto il cibo. Secondo il ministro della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, momenti di incontro e dibattito sul cibo come quello ospitato da Roma lo scorso anno e oggi da Addis Abeba sono “un momento importante di collaborazione internazionale” con l’obiettivo di arrivare a sistemi alimentari “resilienti e inclusivi per ridurre la fame, garantendo non solo cibo, ma cibo di qualità alle nostre popolazioni”. Per il ministro è una priorità politica per l’Italia, “forte del suo sistema agroalimentare e delle sue filiere tra le più sostenibili del pianeta, e riflette questa priorità anche nella cooperazione internazionale, agendo nella creazione di partenariati che si sviluppano anche con l’obiettivo di valorizzare quella qualità che emerge da tante nazioni” e che dà garanzie ai produttori locali di “progredire” anche “in termini economici.
La strategia in Africa e la rete di alleanze
Al di là del viaggio in sé in Etiopia, spicca in questa fase l’attivismo programmatico del governo che già due settimane fa a Roma aveva avuto modo di ribadire l’importanza del Piano Mattei mettendolo a confronto con il Global Gateway dell’Ue: ovvero come far camminare il piano nella fase due, quella che attiene l’universo delle alleanze con Ue e Usa. A tal proposito va ricordato che uno dei principali asset manager del mondo e uno dei principali fornitori di servizi di gestione degli investimenti, come Blackrock da tempo guarda all’Italia e il recente incontro Meloni-Fink lo dimostra una volta di più. Il fondo inoltre sta programmando nuove iniziative in Africa dove è già presente nella Turkana Wind Power del Kenya, altro Paese obiettivo del Piano Mattei.