Il deficit continua a salire e le entrate da idrocarburi non bastano più. E per fare cassa il Cremlino è pronto al colpo di mano in stile sovietico sulle tasse: riscuotere immediatamente e senza passare per i tribunali i debiti fiscali
In Russia tira una brutta aria: la recessione, per stessa ammissione del Cremlino, è alle porte e le sanzioni continuano a tenere nella morsa Mosca e le sue banche. Inoltre, almeno per il momento, non c’è nessuna possibilità di riavere indietro i 300 miliardi di asset congelati e detenuti nei forzieri europei. Morale, a Vladimir Putin servono soldi, e anche subito. Difficile pensare di aumentare le entrate, ora che il petrolio è stabile a 69 dollari al barile e non si intravedono all’orizzonte nuove fiammate. E a Mosca, si sa, non resta che vendere idrocarburi ai Paesi amici, se vuole sopravvivere.
Ecco allora spiegata la decisione di battere cassa ai contribuenti in debito con il fisco e alle prese con una mora. E, attenzione, senza aspettare una sentenza del tribunale. La riscossione coatta, infatti, ad oggi persino in Russia avviene dopo che un giudice ha certificato e quantificato il debito. Ora invece il Cremlino punta a farsi pagare subito, senza troppi preamboli. Le autorità russe, infatti, stanno lavorando a una legge da far approvare in fretta e furia dalla Duma, che consentirebbe la riscossione dei debiti fiscali da parte di singoli individui, senza l’approvazione del tribunale. Un cambio di passo che ha il chiaro intento di incrementare le entrate statali, in un Paese alle prese con un deficit di bilancio in crescita e con un calo delle entrate.
Il disegno di legge, elaborato dal ministero delle Finanze su direttiva dello stesso Putin, dettaglio questo che dà la cifra della gravità della situazione finanziaria del bilancio russo, è stato approvato lunedì dalla commissione legislativa del governo, ha riferito il quotidiano Izvestia, citando una fonte all’interno del gabinetto. Ora il provvedimento dovrà essere sottoposto alla Duma ma, se approvata, la legge conferirebbe al Federal Tax Service l’autorità di riscuotere i debiti direttamente dagli individui che non pagano o non contestano formalmente le proprie fatture fiscali entro un mese. Il processo inizierebbe con prelievi automatici dai conti bancari e gli ufficiali giudiziari sarebbero autorizzati a sequestrare i beni qualora non fossero disponibili fondi sufficienti. Insomma, qualcosa di molto simile a un esproprio in puro stile sovietico.
Attualmente, come detto, i debiti fiscali in Russia possono essere recuperati solo tramite procedimenti giudiziari, sebbene la maggior parte dei casi si svolga senza udienze e si concluda nella stragrande maggioranza con sentenze favorevoli all’amministrazione finanziaria, ha dichiarato a Izvestia Yevgeniya Memruk, fondatrice della piattaforma di formazione fiscale BiznesiNalogi. Queste sentenze vengono poi trasmesse agli ufficiali giudiziari per l’esecuzione. “C’è un rischio reale che alle persone vengano confiscati soldi o beni senza che venga effettuata un’analisi approfondita della loro situazione personale”, ha affermato Vladimir Chernov, analista della società di intermediazione Freedom Finance Global. La Russia boccheggia. E a pagare il conto sono i suoi stessi cittadini.