L’Ucraina amplia l’uso degli Usv con modelli pensati per ambienti fluviali. Il nuovo drone Ursula, sviluppato da NoviTechNet, offre versatilità, manovrabilità e un basso profilo radar, adattandosi perfettamente a missioni di ricognizione, attacco e supporto nei fiumi del Paese
Il successo nell’utilizzo degli Unmanned Surface Vessels (Usv), comunemente noti come droni marini, da parte dell’Ucraina è innegabile. Grazie a questi sistemi Kyiv è infatti riuscita a contendere il dominio sul teatro del Mar Nero alla preponderante Flotta russa, costringendola a spostare sempre più a Est le proprie basi per timore di eventuali attacchi condotti proprio con gli Usv.
Non stupisce, dunque, che gli Ucraini abbiano deciso di sviluppare dei modelli appositamente concepiti per le operazioni in ambiente fluviale. L’ “Ursula”, il nuovo drone realizzato dall’azienda NoviTechNet, è un Usv con uno scafo lungo circa un metro con un basso profilo che rende difficile l’individuazione visiva e radar e una capacità di carico modulare, concepito per un rapido dispiegamento in corsi d’acqua fluviali o in zone litoranee.
Il suo carico modulare lo rende adatto ad assumere diverse configurazioni. La prima è quella da “ricognizione”, con telecamere ottiche e termiche posizionate in cima a un albero stabilizzato, che trasmettono video in tempo reale di argini, canali e approcci costieri a operatori distanti fino a diversi chilometri. La seconda è quella di mina galleggiante, in cui l’Usv trasporta fino a 2 kg di carica esplosiva. La testata viene fatta esplodere tramite un comando radio sicuro quando un bersaglio entra in una zona di prossimità pre-programmata, consentendo l’ingaggio a distanza di navi o infrastrutture nemiche senza esporre gli operatori. Infine, nella configurazione “portadroni” il ponte dell’Ursula può ospitare piccoli droni First person view, sia per la ricognizione dell’orizzonte che per l’esecuzione di attacchi. Questa capacità consente di passare senza soluzione di continuità dall’approccio acquatico all’assalto aereo senza dover ricorrere a piattaforme con equipaggio più grandi.
L’Ursula non è il primo USV di questo tipo che le aziende ucraine stanno sperimentando. Lo scorso gennaio è stato testato il Black Widow 2, sistema lungo a sua volta circa un metro, con un carico utile di tre chilogrammi e una portata di 10 chilometri. Proprio il loro basso profilo e le loro dimensioni compatte sono ciò che distingue questi droni navali fluviali è soprattutto rispetto ai droni marini che l’Ucraina utilizza di solito, come la variante Magura e il Seababy, che misurano fino a sei metri.
“L’attenzione dell’Ucraina per lo sviluppo di questi Usv per acque marittime deriva dalla necessità di contrastare le attività russe lungo il bacino del fiume Dnipro, in particolare nell’area di Kherson: è stato necessario sviluppare capacità e unità specifiche per navigare in una vasta rete di canali e attaccare l’avversario”, ha dichiarato Federico Borsari, fellow presso il Center for European Policy Analysis, sottolineando come le dimensioni ridotte di questi Usv (anche se a scapito di una maggiore capacità di carico utile), sono più adatte ai canali fluviali, in quanto possono essere più agili e manovrabili per missioni difensive e offensive discrete.