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Da Washington a Kyiv, il grande gioco si innova ma non cambia

Nonostante l’innovazione digitale, lo spionaggio continua a basarsi sulla stessa leva: la vulnerabilità umana, individuando le debolezze e trasformandole in collaborazione informativa

Cambiano le modalità e le piattaforme, si aggiornano i software e le leve tecnologiche, con la formazione di nuovi strumenti. Quello che non cambia, nel grande gioco, è il punto di ingresso: il fattore umano. Le offensive, prima ancora di concretizzarsi in operazioni sofisticate, partono da una valutazione semplice. Chi è vulnerabile, o attraversa un momento di debolezza, può essere spinto un passo oltre il consentito. Ed ogni debolezza diviene punto di contatto e di ingresso.

Il caso americano

Il memo interno, riportato da NextGov, diffuso dal generale Anthony R. Hale, US Army deputy chief of staff for intelligence, non insiste sulla “minaccia esterna” in senso classico. Indica che servizi stranieri stanno intensificando il reclutamento online di personale federale, attuale ed ex, soprattutto con security clearance, sfruttando incertezze lavorative, insoddisfazione e vulnerabilità economiche. Gli attori ostili si presentano come società di consulenza, reclutatori o think tank, usando piattaforme non tradizionali come Reddit e Discord per avviare conversazioni inizialmente, ed apparentemente, innocue. Il generale statunitense sottolinea poi le condizioni interne che facilitano il lavoro degli avversari: personale federale in fase di riassetto, contratti in fase di cambiamento o definizione, dipendenti civili e militari che guardano a nuove possibilità. Le fasi di transizione professionali avrebbero l’effetto di amplificare il rischio.

Hale lo indica chiaramente: chi è insoddisfatto, chi cerca stabilità, chi ha ricevuto un’offerta di uscita dal lavoro è un bersaglio più facile. Le operazioni ostili non cercano il colpo grosso al primo tentativo; puntano alla normalizzazione del contatto.

Poi, quando tutto appare “normale”, arrivano le richieste più circoscritte. Informazioni, analisi, conferme su procedure interne. Tasselli che, una volta ricongiunti, possono tornare eccezionalmente utili.

Il caso ucraino

A Kyiv il contesto è più duro, ma il metodo resta lo stesso. Qui la vulnerabilità è economica, morale, psicologica. Dopo anni di guerra, ad esempio, sono molti i cittadini che vivono con salari minimi. Come nel caso di Olena (19) e Bohdan (22), arrestati dal Servizio di Sicurezza ucraino (Sbu) con l’accusa di tradimento per aver collaborato con la Russia in cambio di piccole somme di denaro. Entrambi, in scarse condizioni economiche e indebitati, avevano risposto a un annuncio su Telegram che prometteva “soldi facili”.

Il caso dei due giovani raccontato da Politico segue questo uno schema similare a quello americano. I due iniziano con una fase di prova, fata di compiti semplici ricevuti via Telegram, come fotografie nei supermercati, orari dei negozi, osservazioni per nulla rilevanti sul piano strategico. Solo dopo arrivano richieste più mirate, più cpmplesse. Come, ad esempio, monitorare una stazione di polizia, controllare una ferrovia usata per le forniture militari occidentali, fino alla ricerca di posizioni di difesa aerea nella periferia di Kyiv.

Pagamenti bassi, affidabilità in costruzione, dipendenza economica crescente. Lo schema è semplice e funziona non perché sia raffinato, ma perché si adatta a chi ha poche alternative. L’Sbu documenta migliaia di casi simili: individui senza precedenti politici, senza una reale adesione al progetto russo, spinti da necessità immediate.

La costante è la fessura umana

Ciò che accomuna i due fronti non è la provenienza degli attori ostili, bensì la modalità con cui intervengono. E sono tre gli elementi che ricorrono: l’individuazione della fragilità, l’approccio graduale e la progressione lenta, che normalizza le richieste senza richiedere grandi salti di qualità. Ed è un metodo che non ha età. Regge perché non dipende dall’innovazione tecnologica, ma da dinamiche umani, dunque costanti: bisogno, solitudine, riconoscimento, pressione finanziaria. Il fattore umano rimane la porta più semplice da attraversare perché segue cicli prevedibili: entusiasmo, frustrazione, necessità, rancore, ideologia, bisogno di appartenenza, urgenze economiche.


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