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La risposta di Washington all’avanzata di Haftar nel sud della Libia

Washington accelera sulla sicurezza negli aeroporti libici, mentre Khalifa Haftar “corre” in Tripolitania. Una mossa che si intreccia con la cavalcata del generale nella parte meridionale del Paese e che, nelle intenzioni, potrebbe essere l’inizio di una nuova partita verso la stabilizzazione istituzionale e anticamera a nuove elezioni. Intanto un primo effetto è il cambio di percezione all’esterno della Libia: con tre scali messi in sicurezza dagli Usa, i vettori internazionali saranno senza dubbio invogliati a tornare.

QUI USA

Come cambieranno gli scali di Mitiga, Tripoli International e Misurata con il nuovo ombrello di sicurezza fornito da Washington? Il Dipartimento di Stato americano, in accordo con il Bureau of Counterterrorism e il Countering Violent Extremism, ha delegato alla compagnia statunitense Culmen International la sicurezza nei tre aeroporti libici. Il progetto è interamente finanziato dagli Usa. Si tratta di un player che è leader mondiale nei settori della sicurezza internazionale, delle soluzioni logistiche e tecnologiche e opera in oltre 100 Paesi.

“Data la centralità degli aeroporti civili della Libia rispetto a molti conflitti recenti e la loro vulnerabilità al terrorismo, è emersa un’esigenza chiara e urgente di idee innovative per migliorare la sicurezza in linea con gli standard internazionali. Il team di Culmen è entusiasta di mettersi al lavoro per aiutare a ripristinare i voli internazionali da e verso la Libia”, ha specificato Dan Berkon ceo di Culmen International.

Gli accordi prevedono che la Culmen si occuperà di sicurezza aeroportuale, di monitoraggio terroristico, di sviluppo di procedure operative standard in caso di attacchi, passando per la formazione finalizzata ad una strategia nazionale di sicurezza aerea. Secondo l’Autorità aeroportuale libica ai tre scali potrebbero seguirne altri.

QUI MITIGA

Secondo alcuni media libici, tra cui l’emittente televisiva “al Arabiya”, il convoglio di auto che dall’aeroporto di Mitiga stava riportando a casa Sarraj sarebbe stato attaccato ieri sera da alcune raffiche di mitra. La notizia è stata smentita durante la notte dal portavoce del premier di Tripoli, Mohammed Sallak. Una terza versione dei fatti, però, è stata fornita dal magazine “al Mashhad”, secondo cui si sarebbe verificata una rissa all’ingresso dell’aeroporto tra la sicurezza dello scalo e la scorta di Sarraj.

QUI LIBIA

L’offensiva dell’uomo forte della Cirenaica nella zona sud-ovest è stata favorita dallo status di “senza legge di quei territori”, ottenendo così un vantaggio logistico rispetto a Fayez al-Sarraj. I due rivali si sono incontrati ad Abu Dhabi lo scorso 27 febbraio e potrebbero incontrarsi nuovamente la prossima settimana in quello che sembra un nuovo tentativo di rompere la guerra civile e guardare al futuro. Ma la spinta di cui gode Haftar lo ha condotto ad avere il controllo su due terzi del Paese, senza contare i valichi di frontiera e i grandi giacimenti.

È la ragione per cui la partita della logistica e dei trasporti assume un contorno ancora più strategico. Non va dimenticato infatti che il consorzio di aziende italiane Aeneas, in partnership con alcune realtà locali, dalla scorsa estate sta effettuando i lavori di ammodernamento dello scalo di Tripoli. Dopo un’interruzione causata dai disordini e dagli attacchi, i lavori sono ripresi due settimane fa.

Inoltre, sempre sull’asse Italia-Libia, va segnalato un incontro tra il Libyan Business Council (Lbc) e l’ambasciatore d’Italia a Tripoli, Giuseppe Buccino Grimaldi, per implementare collaborazioni e nuovi investimenti. L’obiettivo è utilizzare la Libia come base “offshore” economicamente vantaggiosa. In questa cornice, poter contare su una maggiore sicurezza negli aeroporti potrebbe essere la chiave di volta per favorire nuovi business e instaurare nuove partnership.

SCENARI

Il comandante dell’esercito nazionale libico (Lna) Khalifa Haftar ha annunciato che le sue forze sono pronte a garantire le prossime elezioni nel Paese. Un’affermazione che è stata diretta all’inviato delle Nazioni Unite in Libia Ghassan Salame. Un passaggio saliente che si strutturerà lungo una serie di incontri bilaterali tra i due, il primo dei quali si terrà il prossimo mercoledì ad al-Rajma, alla periferia di Bengasi. Ma la strategia di Haftar non si ferma qui, perché ha effettuato una visita a sorpresa in Qatar, per incontrare Tamim bin Hamad Al Thani. Sui rapporti fra Qatar e Libia si registra la presa di posizione di numerosi sostenitori dei diritti umani egiziani che hanno chiesto al Consiglio dei diritti umani di istituire una commissione internazionale per indagare sulla violazione da parte del Qatar della sovranità libica fornendo sostegno a gruppi terroristici armati, compresi i Fratelli Musulmani.

Anche con la nomenklatura di Sebrata Haftar ha instaurato un canale di comunicazione: lo dimostra la presenza di una delegazione di notabili di Sebrata in visita alle basi militari delle forze fedeli al generale nel Fezzan.

Intanto da Sirte ecco un allarme proprio sull’ondata di Haftar: la Tripolitania potrebbe essere l’obiettivo di un attacco delle forze dell’Esercito nazionale libico. L’annuncio della Difesa aerea di Sirte precisa che le forze Lna avrebbero raggiunto la zona di Wadi al Ahmar, avvicinandosi a Buaba Abu Zahiya. Inoltre contro la sua avanzata ecco le parole del capo sicurezza di Sirte, che parla di “una violazione della sicurezza e dei confini”. Al Naas ha spiegato: “Siamo in contatto con il comando delle forze di Haftar, che si sono scusate per l’incidente e si sono giustificate sostenendo che si è trattato di un errore”.

 

twitter@FDepalo


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