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In Portogallo Trump ha già la sua golden power. Il caso Edp

Bannon, siria, donald trump isis Corea

Ci sono varie forme di golden power. Quella incastonata in un apposito decreto e quella più politica, magari non scritta, ma non per questo meno efficace. E così, mentre l’Italia è impegnata in queste in un rafforzamento dei propri poteri antiscalata per proteggere i propri asset strategici, in vista della firma del memorandum propedeutico alla Via della Seta, sabato prossimo, il Portogallo sperimenta una golden power alla Donald Trump. Tutto ruota intorno alla società elettrica portoghese Energias de Portugal (Edp), corrispondente alla nostra Enel. Si tratta di uno dei gruppi industriali più grandi del Paese lusitano e tra i maggiori produttori di energia in Europa.

Il primo azionista di Edp è la società pubblica cinese  China Three Gorges (Ctg), forte di una quota (qui l’azionariato dell’azienda portoghese) del 23,2%. Ora però in Cina avrebbero deciso di salire ulteriormente nel capitale, fino a conquistare la maggioranza della società elettrica. La tipica scalata con cui mettere le mani su un’infrastruttura vitale per il Paese lusitano, visto che eroga l’80% dell’energia elettrica portoghese. Una prospettiva che però ha subito innescato la reazione degli Stati Uniti, che non hanno esitato nemmeno un secondo ad avviare una moral suasion sul governo di Lisbona. Perché? Il motivo è presto spiegato nei giorni scorsi da alcuni media iberici e francesi, tra cui Le Figaro.

Edp è infatti proprietaria attraverso Edp Renewables di numerosi parchi eolici in Nord America e il fatto che i cinesi mediante l’Opa su Edp possano arrivare ad avere il pieno controllo del gruppo e dunque anche delle pale eoliche negli Usa, agli americani non piace nemmeno un po’. Di qui il pressinf di Trump sulla diplomazia statunitense presente in Portogallo affinché Lisbona si adoperi per far saltare l’Opa. Trump è infatti deciso a impedire che il gruppo cinese controlli le attività portoghesi negli Usa e che peraltro rappresenta il 3,3% del proprio volume di affari.

La posizione degli Stati Uniti è stata dichiarata dall’ambasciatore americano a Lisbona il quale ha affermato che gli Stati Uniti si oppongono totalmente all’Opa lanciata nel maggio scorso dai cinesi di Ctg sulla società elettrica portoghese. Un’acquisizione da 9 miliardi di euro, strategica, alla quale il governo portoghese non si sarebbe opposto, vista l’entità dell’introito. L’ambasciatore Usa ha detto chiaramente che un’entità straniera non deve detenere l’energia elettrica del Portogallo. Posizione che però cela il vero obiettivo degli Stati Uniti. Far capire all’Ue che Washington continuerà a rappresentare l’ultimo baluardo contro l’avanzata cinese.



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