In Europa “molto deve essere cambiato” perché “è vero, dopo 70 anni serve una ristrutturazione, ma nell’era della globalizzazione per proteggere ogni singolo cittadino servono istituzioni all’altezza e con la sfida globale l’unica istituzione più forte dello Stato che ti può proteggere è l’Europa”. Lo ha detto Antonio Tajani nel corso di un appuntamento al Tempio di Adriano in cui ha tracciato un bilancio di quanto fatto in questi due anni e mezzo da presidente del Parlamento europeo.
“Tocca a noi trasformarla, io ho dato il mio contributo. Certo, due anni e mezzo non bastano, ma se ci credi si può, si possono fare passi in avanti. Il mosaico – ha aggiunto – non lo costruisci in un giorno, ma tessera dopo tessera. Cambiare significa rinnovare il mosaico che abbiamo, realizzarne uno con più lustro, ma distruggerlo con la furia iconoclasta è un errore clamoroso”.
Il vice presidente di Forza Italia ha spiegato di aver voluto illustrare “cosa ha fatto per i cittadini il primo presidente italiano di un Parlamento europeo eletto” perché è “giusto rendere conto affinché i cittadini giudichino”. “Io a differenza di altri – ha sottolineato – credo nella democrazia rappresentativa”. D’altra parte, ha osservato, “mi ero fissato come obiettivo quello di avvicinare il Parlamento ai cittadini”. Con il presidente del Parlamento europeo erano presenti a Roma, tra gli altri, Simone Baldelli, Anna Maria Bernini, Annagrazia Calabria, Renato Schifani e molti altri.
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