Non è certo una novità assoluta l’intervento del segretario della Lega sulle tematiche ambientali, ma quello di oggi costituisce certamente una presa di posizione netta a favore della salvaguardia dell’ambiente e dell’esistenza dell’uomo che lo abita, che produce e consuma. “È una battaglia, quella dell’ambiente, in cui credo, ma senza istinti talebani”, ha esordito Matteo Salvini intervenendo oggi, a Roma, alla conferenza “Ambientalismo ragionevole, per uno sviluppo moderno e sostenibile del Paese” . “Occorre rimettere al centro dell’agenda ambientale il buon senso. Come nel caso dei rifiuti. In tutto il mondo il rifiuto è una risorsa; non si capisce perché in Italia deve essere un costo. Le nostre aziende devono essere aiutate e controllate, ma non condannate a priori”.
LE PAROLE DI SALVINI
“Io sapevo che il treno inquina meno del trasporto su gomma, ha proseguito Salvini, ora su tutto, e non parlo solo della Tav Torino-Lione, sulla quale tutti sanno come la pensiamo noi della Lega, ma c’è anche una Tav meno conosciuta, la Treviglio-Brescia-Verona-Vicenza-Padova, dove è tutto pronto e potrebbe essere cantierabile in tempi brevi, ma è tutto fermo perché al ministero stanno facendo l’analisi costi/benefici”. “Viviamo in un momento, ha concluso Salvini, in cui occorre tenere i nervi saldi e avere una visione, ce lo chiedono i nostri figli ai quali dobbiamo lasciare un paese più pulito, ma non desertificato. Il mio sogno è che in Italia vincesse il progresso”.
CHI C’ERA
All’appuntamento di oggi, durante il quale è stato presentato quello che possiamo considerare il manifesto della Lega per l’ambiente e al quale ha dato il suo imprimatur il Segretario stesso, hanno partecipato altri esponenti di spicco del partito, come i parlamentari Elena Lucchini, capogruppo in Commissione Ambiente della Camera, Paolo Arrigoni, coordinatore del dipartimento Energia della Lega e la sottosegretaria al ministero dell’Ambiente Vannia Gava.
QUATTRO OBIETTIVI
Quattro gli obiettivi che secondo la Lega devono essere perseguiti e fissati come priorità. Il primo riguarda l'”Educazione alla sostenibilità ambientale”. Nel progetto di legge sull'”Istituzione dell’insegnamento dell’educazione civica nella scuola prima e secondaria” è necessario inserire un’ora obbligatoria di educazione ambientale, con lo scopo di formare i giovani sull’importanza della conservazione di un ambiente sano e al rispetto del territorio. Il secondo obiettivo riguarda lo sviluppo della green economy e dell’economia circolare, attraverso una serie di azioni che vanno dal rilancio delle energie rinnovabili al riutilizzo e al riciclo dei rifiuti, dall’aumento della spesa per la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie, dagli interventi sul rischio idrogeologico alla mobilità sostenibile. Il terzo obiettivo riguarda le iniziative per combattere il cambiamento climatico, attraverso misure per favorire la graduale transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, da inserire nel Piano Nazionale Energia e Clima, la cui versione definitiva dovrà essere inviata a Bruxelles entro il 2019. E infine la difesa delle produzioni “Made in Italy”, attraverso l’implementazione di normative che impongano la vendita di prodotti dei nostri territori nella media e grande distribuzione.
UN SEGNALE IMPORTANTE
Come ha sottolineato Elena Lucchini, “noi oggi vogliamo lanciare un segnale importante, un nuovo modo di pensare all’ambiente, non ideologico ma pratico, razionale e soprattutto responsabile. Vogliamo tutelare l’ambiente, ma anche sostenere il tessuto produttivo del nostro Paese. Mi preme sottolineare qui la correlazione che esiste tra tutela dell’ambiente, territorio e produzione agroalimentare. L’ambiente non è solo flora e fauna, ma anche l’uomo, i suoi usi e costumi e le sue produzioni agricole e le specificità locali. A questo proposito abbiamo portato avanti in Parlamento provvedimenti a sostegno del Made in Italy e di tutte le produzioni che caratterizzano i prodotti locali”.
REGOLE, NON DIVIETI
A chiusura dei lavori, la sottosegretaria all’Ambiente Vannia Gava ha fatto la sintesi delle varie proposte emerse nel corso della mattinata che possiamo riassumere, senza voler semplificare troppo, con questa frase: “Regole e non divieti, opportunità e non vincoli”. “Basta con l’ambientalismo da salotto e con norme che rendono impossibile la vita alla gente e agli imprenditori. Sì agli impianti per chiudere il ciclo dei rifiuti, sì a norme semplici ed autorizzazioni caso per caso dell’end of waste per trasformare veramente il rifiuto da problema a risorsa”.
“Certo il futuro dovrà essere de carbonizzato, ha concluso la sottosegretaria, ma tra passato e futuro c’è il presente. E noi abbiamo il dovere di governare il presente e accompagnare la società e il mondo produttivo verso il futuro in modo ragionevole. Vogliamo proteggere l’ambiente, ma in modo intelligente”.