Un voto contrario della base 5s sulla piattaforma Rousseau a un nuovo governo col Pd guidato da Giuseppe Conte (che ha ricevuto l’incarico dal Quirinale accettandolo con riserva) è “uno scenario poco possibile, perché il popolo pentastellato, pur nutrendo perplessità sui Dem, è in questo momento fortemente a favore del presidente del Consiglio”.
A crederlo è Francesco Piccinini, direttore di FanPage, che in una conversazione con Formiche.net analizza alcuni passaggi politici di queste ore.
Piccinini, che cosa accadrebbe se i militanti del Movimento 5 Stelle dovessero esprimersi negativamente col voto sulla piattaforma Rousseau a un governo Conte 2 con il Pd?
Credo che sia uno scenario poco possibile, perché il popolo 5s, pur nutrendo perplessità sul Pd, è in questo momento fortemente a favore di Conte. Di base è stato questo il motivo per il quale Grillo ha spinto sul suo nome come presidente del Consiglio, perché lo vedeva come quello giusto per portare avanti l’obiettivo di cambiare la maggioranza e, forse, anche la natura del Movimento 5 Stelle.
In che modo questa operazione potrebbe cambiare la natura pentastellata?
Portando, certamente, il Movimento verso un percorso più istituzionale.
Questo come si concilia con la parte più movimentista dei 5s, che in queste ore critica l’accordo con i Dem?
Tutti i partiti sono composti da una parte più movimentista e una più di governo. Da sempre nelle grandi forze politiche, ben prima di questa fase, esistono più anime. Ed è bene così, perché viene salvaguardata la pluralità di opinioni e idee.
Inoltre credo che, malgrado ciò che dice Salvini ritenendo che questo accordo fosse pronto da tempo, la base del Movimento si sia resa conto che si tratta, invece, di qualcosa che è maturato davvero in questi giorni. Lo testimonia anche il fatto che Zingaretti voleva andare al voto.
Nessun ‘complotto’, dunque?
Si può dire che tra Pd e 5s ci siano alcuni punti in comune – come le battaglia sull’ambiente o sul reddito minimo, nate a sinistra – o che, nell’esperienza parlamentare, siano nati dei rapporti cordiali. Ma questo attiene alle dinamiche umane e non legittima visioni complottiste.
Se oggi Conte gode di gradimento internazionale lo deve soprattutto alle relazioni che è riuscito a costruire con leader stranieri. La politica è fatta anche di rapporti umani, come tutto del resto.
Ma se, nonostante le previsioni, gli utenti di Rousseau dovessero davvero dichiararsi contrari?
Difficile fare previsioni, ma non credo che una volta dato l’assenso al presidente della Repubblica per un Conte 2 col Pd sia semplice fare passi indietro. Senza contare il fatto che la votazione potrebbe avvenire anche a formazione già fatta della squadra di governo. Tutto ciò renderebbe complesso retrocedere. Non si può, naturalmente, escludere del tutto ma ad oggi lo ritengo altamente improbabili.
Diversi costituzionalisti, compreso Vincenzo Lippolis su Formiche.net, si sono detti convinti che, ad ogni modo, la scelta del M5S di far votare la sua base su Rousseau non dovesse precludere, come è stato, la decisione del presidente della Repubblica di assegnare l’incarico a Conte alla chiusura delle consultazioni. Condivide questa analisi?
Assolutamente. E aggiungo una cosa: il presidente Mattarella ha fatto bene a non entrare nelle dinamiche dei partiti, e, al tempo stesso, i partiti devono sempre accettare il fatto che il capo dello Stato agisca seguendo la prassi costituzionale.