Di quanti governi fa parte o vuole far parte il Movimento 5 Stelle? Come si declina il “nuovo umanesimo” enunciato dal presidente incaricato Giuseppe Conte al Quirinale? Mentre è ancora bloccata la situazione della nave Mare Jonio al largo di Lampedusa, nella serata di sabato 31 agosto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha firmato il divieto di ingresso nelle acque italiane anche per la nave Alan Kurdi, battente bandiera tedesca e di proprietà della ong tedesca Sea Eye, che nella stessa giornata aveva raccolto 13 migranti in area Mar maltese. Come per la Mare Jonio, anche i ministri M5S Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli hanno firmato il divieto, come prevede il decreto sicurezza bis. Salvini non si lascia sfuggire l’occasione: nel comunicare la controfirma dei suoi colleghi, si chiede se il Pd voglia “riaprire i porti e far ricominciare il business dell’immigrazione clandestina” perché se è così “lo dica agli italiani”. E allora: con quale governo sta il Movimento?
Conte, alle prese con una difficile crisi, per ora non prende posizione, ma non c’è dubbio che l’elettorato dei 5 Stelle sia spaesato: la controfirma dei divieti di ingresso significa continuare a condividere la linea dura di Salvini cominciata nel giugno 2018 mentre nelle stesse ore i leader del Movimento trattano con il Pd e dicono che i decreti di Salvini vanno corretti accogliendo i rilievi del Presidente della Repubblica. Uscendo dal colloquio con Sergio Mattarella, Conte ha citato di nuovo il concetto di “nuovo umanesimo” aggiungendo di non aver “mai pensato che fosse lo slogan di un governo. Ho sempre pensato che fosse l’orizzonte ideale per un intero Paese”. Ci si potrebbe chiedere se il “nuovo umanesimo” abbia a che fare con il concetto di umanità e se la complicatissima gestione dei flussi migratori possa essere davvero risolta chiudendo i porti a prescindere e litigando con tutto il mondo. Perché poi succede che di notte altri 21 tunisini sono sbarcati a Lampedusa.
In queste ore tra il Conte I e il Conte II sembra che il Movimento 5 Stelle stia in un governo “Conte uno e mezzo” in attesa che chi governa la piattaforma Rousseau decida il da farsi: è difficile dare torto a Salvini che insiste nel conoscere che cos’ha in mente il Pd sull’immigrazione e, quindi, dove si posizionerà il suo vecchio alleato, almeno finché Giuseppe Conte non spiegherà che significa “nuovo umanesimo”.