Ieri Standard&Poor’s, oggi Fitch. Il governo giallorosso continua a piacere alle agenzie di rating americane, che ieri con S&P hanno aperto la stagione dei giudizi sui nostri conti. In attesa di vedere se il nostro rating (BBB per S&P) potrà migliorare nei prossimi mesi (venerdì a mercati chiusi arriverà invece il verdetto di Moody’s) per le agenzie il nuovo governo è meglio sì di quello precedente ma soprattutto è meglio del voto anticipato, che avrebbe compromesso i lavori per la stesura della manovra.
Oggi Fitch in una nota ha fatto notare come “la composizione del nuovo governo italiano riduce il rischio di una contrapposizione con l’Unione Europea (qui l’intervista all’ex ministro dell’Economia, Vincenzo Visco) ma non fornisce ancora piena chiarezza su importanti scelte di politica fiscale ed economica. E questo perché anche se nuove elezioni sono per ora state scongiurate il rischio politico è ancora significativo”.
Secondo Fitch dunque da un lato l’avvento del governo giallorosso ha impresso stabilità al quadro politico italiano, evitando di spezzare in due la sessione di bilancio. “La formazione del nuovo governo evita per ora il ritorno alle urne ma la storia di antagonismo tra Pd e M5S e la possibilità di una ripresa delle tensioni politiche rappresenta un rischio per la durata del Conte-bis”. Di contro “la sostituzione della Lega con una forza europeista come il Pd riduce il rischio che le autorità italiane si disimpegnino dai processi e dalle regole fiscali della Ue con i connessi rischi di instabilità sui mercati finanziari”.
Insomma a detta di Fitch, ben venga il governo demo-grillino ma attenti a non farsi troppe illusioni. Se infatti la nascita del nuovo governo evita “ritardi al budget 2020”, tuttavia “in assenza di ulteriori dettagli, la dimensione e la forma dell’aggiustamento fiscale per l’anno prossimo restano poco chiari“, con il nuovo governo che “fronteggia le stesse sfide di quello precedente nel ridurre il debito pubblico mentre la crescita economica resta debole”.