Skip to main content

Gas, finisce zero a zero il bilaterale Russia-Ucraina

Nessun accordo tra Mosca e Ucraina sul transito del gas, anche se entrambi i players hanno detto che i colloqui sono “costruttivi” e si incontreranno nuovamente per cercare di trovare un punto comune prima che il contratto attuale termini. Vi sono numerosi ostacoli a un accordo, come il conflitto politico tra Kiev e Mosca, l’insurrezione filo-russa nell’Ucraina orientale e contenzioso tra il fornitore di gas russo Gazprom e la compagnia energetica ucraina Naftogaz. Nel mezzo l’Ue e il Nord stream 2 che ha prodotto tensioni fra Berlino e Washington.

ZERO A ZERO

L’accordo di transito del gas Russia-Ucraina scadrà il 1 gennaio e le autorità energetiche ucraine sono preoccupate che Mosca possa interrompere le forniture. Era la prima volta che le parti si incontravano da quando Volodymyr Zelenskiy è diventato presidente dell’Ucraina. L’Ucraina ha smesso di acquistare gas russo dalla fine del 2015 al culmine delle tensioni con Mosca per il caso della Crimea. I colloqui sono stati moderati dal delegato Ue per l’energia, Maros Sefcovic, che inizialmente dopo la prima seduta ha fatto trapelare all’esterno un certo ottimismo per la soluzione del caso. “Oggi abbiamo fatto passi nella giusta direzione. In altre parole, c’è stata una convergenza della posizione sulla maggior parte delle questioni che abbiamo discusso”, ha detto al termine dei tre colloqui. Ma di fatto non si sono poi concretizzati i passi in avanti.

TATTICA

Una partita a scacchi, quindi, e non poteva essere diversamente quella che si gioca tra Kiev e Mosca. Da una parte il ministro dell’Energia russo Alexander Novak, che ha proposto una proroga temporanea del contratto decennale esistente e l’idea di una sorta di cuscinetto in stand by. “Se la normativa europea sarà effettivamente attuata, saremo pronti a lavorare in linea con le nuove disposizioni”, ha assicurato, lasciando intendere di non chiudere nessuna porta.

Ma l’Ucraina sta lavorando alle modifiche alle sue normative sull’energia per renderle conformi alle leggi dell’Ue, per cui anche i tempi avranno un peso specifico non indifferente. Secondo la controparte ucraina, Oleksiy Orzhel, è ancora evidente il rischio che le consegne di gas russo possano essere interrotte e in quel caso ha annunciato che Kiev non si farebbe in nessun modo trovare impreparata. Lo dimostrano le riserve accumulate per 4 miliardi di metri cubi di gas in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

SCENARI

Per aggirare l’Ucraina, Mosca sta costruendo nuovi gasdotti per l’Europa, come Nord Stream-2 e TurkStream, per restare player delle principali rotte del proprio gas verso l’Europa. La posizione di Orzhel è perimetrabile nel dato relativo alle tariffe di Gazprom: il colosso russo ne sta cercando di più basse, una circostanza realizzabile solo in presenza di volumi più elevati.

Entrambi però hanno concordato di tornare al tavolo politico entro la fine di ottobre. In questo mese sarà attuato un lavorìo diplomatico intenso, anche per affrontare lo scetticismo russo sull’adozione delle norme energetiche dell’Ue, dal momento che il nuovo player ucraino dei gasdotti dovrà essere vidimato dalla Comunità europea dell’energia, come sottolineato a Rossiya 24 TV Channel dal gran capo di Gazprom, Alexey Miller.

twitter@FDepalo

×

Iscriviti alla newsletter