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Russiagate, Libia e non solo. Tutti i dossier per Raffaele Volpi alla guida del Copasir

È il deputato leghista Raffaele Volpi (proprio oggi entrato a fare parte dell’organismo al posto del capogruppo alla Camera del Carroccio Riccardo Molinari) il candidato unico dell’opposizione al Copasir, il comitato parlamentare che vigila sui servizi segreti.
Il suo nome ha ricompattato il centrodestra, con Fratelli d’Italia che ha rinunciato alla candidatura dell’attuale vicepresidente Adolfo Urso, e Forza Italia che lo sostiene.

IL PROFILO DI VOLPI

Nato a Pavia il 27 febbraio del 1960, alle elezioni politiche del 2008 è stato eletto alla Camera dei Deputati tra le fila della Lega nella circoscrizione Lombardia 2. Ha ricoperto nel governo Conte I l’incarico di sottosegretario alla Difesa con il ministro Elisabetta Trenta.

L’ELEZIONE DEL PRESIDENTE

L’elezione del presidente è prevista domani, 9 ottobre, alle 14. Una volta eletto, Volpi sostituirebbe Lorenzo Guerini, divenuto titolare del dicastero di Via XX Settembre.

I DOSSIER SUL TAVOLO

Da presidente del Copasir (ruolo che di norma spetta proprio a un esponente dell’opposizione della quale la Lega di Matteo Salvini è oggi pattuglia più numerosa in Parlamento), a Volpi toccherebbe immediatamente l’audizione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte (che tiene le deleghe ai servizi segreti), che verrà ascoltato sul doppio incontro a Roma del ministro della Giustizia americano William Barr con i vertici dell’intelligence italiana. Ma caldi sono anche temi come la Libia, le minacce provenienti dal mondo cyber e dagli sviluppi tecnologici e dai risvolti di sicurezza legati alle nuove reti 5G e al ruolo dei player cinesi in questo ambito (una questione che attiene anche ai rapporti con Washington e che ha portato al varo di un decreto che rafforza il controllo delle autorità sulle apparecchiature) e problemi come il terrorismo di matrice jihadista e lo spionaggio industriale (soprattutto, si è notato durante il recente arresto di un cittadino russo a Napoli, nel settore della difesa).

LE PERPLESSITÀ DEL M5S

Volpi è un nome di mediazione, apprezzato anche nel Movimento 5 Stelle (nella precedenza esperienza da sottosegretario ha collaborato con il suo omologo pentastellato Angelo Tofalo, rimasto nel medesimo ruolo alla Difesa). Ma anche tra i 5S c’è chi manifesta perplessità su un leghista alla guida del comitato (l’ultimo era stato Giacomo Stucchi, in carica dal giugno 2013 al maggio 2018). “Salvini”, ha detto a Formiche.net la pentastallata Federica Dieni, segretario del Copasir, “fino a poco fa era al governo e si è sottratto al chiarimento nelle aule parlamentari; considerando l’affaire Savoini non sarebbe opportuno che la presidenza del comitato andasse alla Lega. Occorre fare chiarezza sino in fondo su ciò che è accaduto e per questo serve una presidenza terza. Salvini avrebbe dovuto già essere ascoltato su quello come vice ministro”. Un dossier che Volpi, se ci dovessero essere ulteriori sviluppi nei legami tra la Lega e Mosca, si troverebbe a dover gestire.


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