La New Space Economy è atterrata a Roma. Si è aperto questa mattina il primo appuntamento fieristico in Italia dedicato alla nuova economia dello Spazio. Tanti i rappresentanti delle istituzioni a tagliare il nastro alla Fiera di Roma, tra cui il sottosegretario con delega alle politiche spaziali Riccardo Fraccaro, i sottosegretari di Mise ed Esteri Gian Paolo Manzella e Manlio Di Stefano, il coordinatore dell’Intergruppo parlamentare aerospazio Niccolò Invidia, e il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) Giorgio Saccoccia, moderati dal direttore di Formiche e Airpress Flavia Giacobbe. A fare gli onori di casa il professor Roberto Battiston, presidente del comitato scientifico dell’Expoforum e Pietro Piccinetti, amministratore unico di Fiera Roma che organizza la rassegna insieme a Fondazione E. Amaldi e tanti partner. Un messaggio è arrivato anche da oltre l’atmosfera, con il comandante della Stazione spaziale internazionale Luca Parmitano ad augurare il suo “buon lavoro”.
IL SISTEMA CHE MANCAVA
Forte di una tradizione spaziale consolidata e di eccellenze industriali e scientifiche di primo livello (molte in scena alla Fiera di Roma), il Paese vuole essere tra le potenze extra-atmosferiche. Il livello di ambizione è stato segnato da Riccardo Fraccaro: “Diventare una potenza a livello globale”. Come? “Il ruolo delle istituzioni è dare una visione”, cioè “garantire che la nuova economia spaziale abbia terreno fertile per crescere, e che l’Italia possa essere un contesto in cui sviluppare, crescere, tentare, fallire e ripartire”, ha aggiunto. Poi, occorre unire le forze. “Lo spazio è il settore in cui, più di ogni altro, dobbiamo confrontarci con la capacità di fare sistema – ha spiegato Fraccaro – mettendo insieme ricerca di base, grande industria, start up, università e istituzioni”.
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