Al termine del quarto trimestre 2019, il numero di startup innovative è risultato pari a 10.882, in aumento di 272 unità (+2,6%) rispetto al trimestre precedente. Questi i dati del rapporto frutto della collaborazione tra Mise e Infocamere, con il supporto del sistema delle Camere di Commercio (Unioncamere).
Tra le 365 mila società di capitali costituite in Italia negli ultimi cinque anni e ancora in stato attivo, il 2,98% risultava registrata come startup innovativa alla data della rilevazione. Il capitale sociale sottoscritto complessivamente dalle startup risulta in crescita rispetto al terzo trimestre (+37,6 milioni di euro, +6,89% in termini percentuali) attestandosi ora a quota 583,2 milioni di euro, spiegano da Infocamere. Il capitale medio è pari a 53.594 euro a impresa, in decisa ripresa (+4,2%) rispetto al dato del trimestre precedente.
Per quanto riguarda la distribuzione per settori di attività, il 73,7% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese. In particolare, prevalgono le seguenti specializzazioni: produzione di software e consulenza informatica, 35,6%. Attività di R&S, 13,9%, attività dei servizi d’informazione, 9,2% mentre il 17,6% opera nel manifatturiero. È una startup innovativa l’8,3% di tutte le nuove società che operano nel comparto dei servizi alle imprese mentre per il manifatturiero, la percentuale corrispondente è il 5,1%.
In alcuni settori, come definiti dalla classificazione Ateco 2007, la presenza di imprese innovative è particolarmente elevata: è una startup innovativa il 35,8% delle nuove aziende con codice C 26 (fabbricazione), il 37,9% di quelle con codice J 62 (produzione di software) e addirittura oltre il 68,5% di quelle con codice M 72 (ricerca e sviluppo).
Analizzando la composizione delle compagini sociali, le startup innovative con una prevalenza femminile – ossia, in cui le quote di possesso e le cariche amministrative sono detenute in maggioranza da donne – sono 1.468, il 13,5% del totale: incidenza nettamente inferiore rispetto al 21,9% osservato prendendo in esame l’universo delle neo-società di capitali. Le startup innovative in cui almeno una donna è presente nella compagine sociale sono 4.704, il 43,2% del totale: una quota anch’essa inferiore, seppur in minor misura, a quella fatta registrare dalle altre nuove società di capitali (47,0%).
Le startup innovative a prevalenza giovanile (under 35) sono 2.153, il 19,8% del totale. Si tratta di un dato di oltre tre punti percentuali superiore rispetto a quello riscontrato tra le nuove aziende non innovative (16,6%). Ancora maggiore è la differenza se si considerano le aziende in cui almeno un giovane è presente nella compagine sociale: queste rappresentano il 44,4% delle startup (4.830 in tutto), contro il 34,9% delle altre imprese. Le startup innovative con una compagine sociale a prevalenza straniera sono 380, il 3,5% del totale, una quota tuttavia inferiore a quella osservata tra le altre nuove società di capitali (8,9%). Per contro, le startup innovative in cui è presente almeno un cittadino non italiano sono il 13,9% (1.515), proporzione più simile a quella riscontrata tra le società di capitali (14,9%).
Infine, analizzando la distribuzione geografica del fenomeno, la Lombardia è la regione in cui è localizzato il maggior numero di startup innovative: 2.928, pari al 26,9% del totale nazionale. Seguono il Lazio, unica altra regione a superare quota mille (1.227; 11,3%), e l’Emilia-Romagna (931, 8,6% del totale nazionale). A breve distanza compare al quarto posto la Campania, di gran lunga la prima regione del Mezzogiorno, con 896 startup (8,2%), seguita dal Veneto, con 889 (8,2%). In coda figurano la Basilicata con 104, il Molise con 80, e la Valle d’Aosta con 22 startup innovative.
L’infografica