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Israele, tutti (ancora) contro Bibi. Gantz pensa al governo di minoranza

Ha vinto le elezioni ma lo accusano di bluffare. Ha mostrato ancora una volta una leadership forte e decisa, ma potrebbe andare a processo tra due settimane. Il Paese cresce del 3% ma gli oppositori lo considerano ormai il passato. Ecco come Benjamin Netanyahu resiste e rilancia. Ha tenuto un “raduno di emergenza” in cui ha accusato i suoi rivali nei partiti Blue and White e Yisrael Beytenu di aver tentato di “rubare le elezioni attraverso l’inganno e la legislazione antidemocratica”. Ma i suoi detrattori pur di non farlo governare pensano ad una legge ad hoc per impedire a una persona accusata di ricoprire il ruolo di primo ministro.

DOPO LE URNE

Netanyahu ha strappato il primo posto alle elezioni con 36 seggi per il suo Likud, ma i suoi due avversari pensano di stringere un’alleanza ad hoc in chiave “tutti contro Bibi”. Il leader di Blue and White Benny Gantz al termine del vertice con il leader di Yisrael Beytenu Avigdor Liberman pensa ad un governo di minoranza: “Abbiamo parlato dei nostri principi e concordiamo di cooperare per formare un governo al fine di rimuovere Israele dal fango in cui si trova e impedire una quarta elezione”.

Gantz in sostanza annuncia al mondo intero che formerà un esecutivo (nonostante sia arrivato secondo alle urne) con il sostegno esterno anche della maggioranza araba. Tra questi anche Moshe Ya’alon, che presiede la sottofazione Telem di Blue and White. In questo modo Gantz e Ya’alon vorrebbero rimuovere il Primo ministro e impedire una quarta elezione.

Gantz intanto attacca il premier uscente: ha promesso di rovesciare Netanyahu con una leadership più degna e ha avvertito il primo ministro di ridurre la sua retorica divisiva prima che fosse troppo tardi. “Non ti permetterò di seminare paura. Non ti permetterò di provocare la prima guerra civile di Israele moderna in cambio di un biglietto fuori dal processo”.

IL PROCESSO

Netanyahu si difende come può. Il suo collegio difensivo ha formalmente presentato una richiesta di rinvio di 45 giorni della prima udienza nel processo di corruzione (fissata per il 17 marzo), sostenendo di non aver ancora ricevuto tutto il materiale del caso. Come precisato dall’avvocato Amit Hadad, “qualche mese fa è stata presentata una denuncia contro il primo ministro, ma fino ad ora non abbiamo ricevuto il materiale. Pertanto, abbiamo chiesto al tribunale una richiesta tecnica di ritardare la data dell’udienza, in modo da poter prima ricevere il materiale di indagine e solo successivamente comparire in tribunale”.

Dallo scorso novembre Bibi è accusato di corruzione e frode, come da annuncio del procuratore generale Avichai Mandelblit, sebbene le accuse siano state presentate ufficialmente solo a gennaio, quando il primo ministro ha lasciato cadere un’offerta di immunità della Knesset. Netanyahu nega le accuse e afferma di essere vittima di un tentativo di “colpo di Stato politico” che coinvolge l’opposizione, i media, la polizia e i pubblici ministeri.

SCENARI

Cosa farà in questo contesto Avigdor Liberman? Probabilmente dirà al presidente Reuven Rivlin che Gantz dovrebbe poter provare a formare un governo. Ma sebbene nessuno tra Natanyahu e Gantz abbia ottenuto la maggioranza alla Knesset, Netanyahu può contare come coalizione su 58 seggi con il suo Likud player principale. Liberman e tutti gli anti Bibi potrebbero in teoria arrivare a 62 sostenitori, ma con il punto interrogativi dei tre membri della Joint List che già lo scorso settembre decisero di non appoggiare Gantz.

QUI LIKUD

Secondo Netanyahu il Likud ha vinto grazie a 1.300.000 voti, “più di quanto il partito Likud abbia ricevuto nella storia dello stato, mentre i Blue and White sotto la guida di Benny Gantz non sono saliti”. E ammette che il Likud avrebbe potuto ottenere un seggio in più se avesse concordato con il presidente di Otzma Yehudit, Itamar Ben-Gvir, la decisione di abbandonare la gara, permettendo agli ebrei di sfidare Har Harayis. Netanyahu ha affermato di essersi rifiutato di prenderlo in considerazione perché avrebbe “dato fuoco al Medio Oriente. C’è un limite a quello che farò per vincere un’elezione, ma i nostri avversari apparentemente non hanno limiti”.

twitter@FDepalo

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