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Da Cdp e Mef a enti locali e imprese. Ecco la convenzione da (ulteriori) 12 miliardi

Dodici miliardi di euro direttamente dentro il sistema produttivo italiano non sono pochi, di questi tempi. Soprattutto se si tratta di debiti delle Pubbliche amministrazioni verso le imprese. In queste ore è arrivato il via libera dal ministero dell’Economia alla convenzione con Cassa Depositi e Prestiti che permetterà il pagamento di 12 miliardi di debiti della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Una bella boccata di ossigeno nei confronti di un tessuto economico che mai come ora necessita di liquidità, precisano da via Goito.

La convenzione, spiega la stessa Cassa in una nota, è quella prevista dal decreto Rilancio. Il provvedimento approvato dal governo lo scorso 19 maggio infatti, porta in dote una spinta alla liquidazione dei crediti certi ed esigibili vantati dalle imprese nei confronti delle amministrazioni pubbliche. Dei 12 miliardi oggetto della convenzione, circa 6,5 miliardi sono destinati a comuni mentre 1,5 miliardi sono per le regioni.

“L’accordo”, si legge nella nota diffusa in contemporanea da Cdp e Tesoro, “permette il pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili degli enti locali, delle regioni e delle province autonome, maturati a fine 2019, relativi a somministrazioni, forniture, appalti e a obbligazioni per prestazioni professionali”. Nel dettaglio, 8 miliardi saranno destinati al pagamento di debiti commerciali degli enti locali, delle regioni e delle province autonome e i restanti 4 miliardi serviranno per i debiti degli enti del servizio sanitario nazionale.

Il timing, vista l’urgenza del momento, è giustamente serrato. Le richieste delle anticipazioni di cassa, che avranno durata fino ad un massimo di 30 anni e saranno regolate ad un tasso fisso dell’1,22%, dovranno infatti pervenire a Cdp tra il 15 giugno e il 7 luglio prossimi, con la stessa Cassa che comunicherà all’ente beneficiario la concessione dell’anticipazione entro il 24 luglio.

La convenzione con il Mef è solo l’ultima di una serie di azione intraprese dalla Cassa e dal suo azionista Mef, per il sostegno dell’economia. “La misura si affianca alle ulteriori iniziative governative varate per rispondere alle esigenze dei territori, nell’attuale contesto di crisi sanitaria”. Lo stesso decreto Rilancio, ha previsto infatti un’altra operazione, più strutturata e più sistemica. Quel patrimonio contenente le risorse per le imprese che fatturano più di 50 milioni di euro. Ma a differenza dello smobilizzo dei crediti delle imprese verso la Pa, per l’operatività della seconda occorrono gli appositi decreti attuativi.



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