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Newco entro giugno e Stato azionista. L’Alitalia che verrà secondo Patuanelli

Il governo prova a stingere su Alitalia, tra l’incognita esuberi e il rebus liquidità. Mentre l’Italia lotta contro il coronavirus e la recessione, la compagnia aerea cerca ancora una volta l’assetto in grado di farla decollare. Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, è intervenuto questa mattina in audizione per aggiornare il Parlamento sul rilancio del vettore, che procede spedito verso una nuova nazionalizzazione.

NEWCO ENTRO GIUGNO

Primo step, la newco, cioè la società che raggrupperà gli asset sani di Alitalia. “La newco per Alitalia noi riteniamo che possa partire entro le prime settimane del mese di giugno, con necessari passaggi”, ha messo in chiaro Patuanelli. La newco avrà un management “con uno skill spiccato rispetto al trasporto aereo e dovrà fare le scelte giuste e avere le capacità di produrre utile attraverso la newco”.

STATO PADRONE

Quanto alla proprietà della nuova Alitalia sarà, almeno all’inizio, in mano pubblica, “ma poi io ritengo che possa essere valutato in un momento successivo l’eventuale mantenimento totale della compagnia in mano pubblica”. Nuovi azionisti dunque? Forse. Patuanelli ha motivato tale scelta spiegando che l’effetto sul trasporto aereo del Covid-19, ha “segnato un momento di criticità che per Alitalia poteva essere decisamente definitivo se non ci fosse stato l’intervento del governo”.

OCCHIO ALLA CASSA

C’è però un problema, la liquidità. Il prestito di 400 milioni (concesso prima dell’emergenza coronavirus) che doveva accompagnare fino a maggio la procedura di cessione, “nonostante l’enorme perdita di questo mese e mezzo, è sufficiente per accompagnare fino a maggio l’amministrazione straordinaria”, ha spiegato il ministro. Precisando che i danni provocati dalla pandemia saranno poi ristorati da un apposito fondo europeo per il settore. E comunque, il salvataggio avrà un suo prezzo: sarà difficile evitare esuberi, ha ammonito Patuanelli.

FATTURATO IN PICCHIATA

Parlando dei conti Alitalia, il responsabile di Via Veneto ha precisato che secondo i dati del 22 aprile, Alitalia ha subito un calo del fatturato dell’87,5%. “Questi dati in qualsiasi tipo di azienda sanissima produrrebbero un effetto dirompente e devastante, non possiamo definire Alitalia sanissima, anzi. Senza l’intervento del governo l’effetto sarebbe stato decisamente definitivo”.

ADDIO A SKYTEAM?

E il futuro della nuova Alitalia, che potrà contare su una flotta di 90 aerei dagli attuali 113, potrebbe non più essere all’interno dell’alleanza Skyteam: il 21 maggio scade l’antitrust transatlantica e inizia quel periodo in cui non c’è più il codesharing con Delta e le compagnie di SkyTeam. “Qualsiasi ragionamento lo farà azionista di riferimento della newco – insieme alla amministrazione straordinaria per capire se eventualmente interloquire per un passaggio di alleanza. Lo stand alone è una situazione che può avere un percorso limitato ma non può essere l’obiettivo della nostra compagnia bandiera. Le valutazioni dovranno essere fatte assieme agli altri ministri competenti e alla struttura della newco e della amministrazione straordinaria”.



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